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Forza Italia - 21 gennaio 2013

 
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Montevarchi, sindaco in concorso per la farmacia… senza requisiti; Mugnai (Pdl) interroga la Regione: «Evitare l’accesso alle farmacie a chi non ha laurea specifica»

Farmacista non è, ma il sindaco di Montevarchi Francesco Grasso non ci ha comunque pensato due volte: si è stampato in proprio il modulo rigido disponibile on line per fare domanda per ottenere una farmacia pubblica, naturalmente nella stessa Montevarchi, e se lo compila a penna coi campi che meglio ritiene. Possibile? Sì. Grasso ha fatto proprio così. Per «provocazione», ha detto rispondendo alle critiche piovutegli addosso. Di più: «Se la domanda venisse respinta farei ricorso al Tar», ha annunciato.
Il coro di buh da parte delle opposizioni locali, Mauro Bindi di Pdl e Lista Indipendente in testa, è stato pressoché immediato. Ad esso però si affianca adesso l’interrogazione con cui il Vicepresidente della Commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl) solleva il caso all’attenzione della giunta regionale per chiedere due cose: «se una domanda di partecipazione al concorso straordinario delle farmacie modificata possa essere accolta» e «quali provvedimenti si intendono prendere per evitare che l’accesso alle sedi farmaceutiche sia effettuato anche da coloro che non possiedono una laurea in farmacia».
«E’ evidente – osservano Bindi e Mugnai che fa presente la cosa anche nel suo documento – che l’accoglimento di una domanda così confezionata vanificherebbe lo spirito stesso del decreto legge 24 gennaio 2012, così come convertito in legge, rappresentando un caso più unico che raro in tutta Italia».
Nell’interrogazione, in premessa Mugnai riassume i fatti. A partire dal bando in questione: un concorso straordinario per l’apertura di nuove sedi farmaceutiche pubblicato il 21 novembre scorso, con il quale la Regione intende assegnare 131 sedi in tutta la Toscana. Era possibile presentare domanda fino alle ore 18 del 21 dicembre scorso; per i farmacisti, però, mica per gli avvocati come il sindaco. Per di più, ricorda Mugnai nella sua interrogazione: «La domanda di partecipazione al concorso doveva essere presentata esclusivamente con modalità web, tramite la piattaforma tecnologica ed applicativa unica appositamente realizzata dal Ministero della Salute». Ovviamente, «pena l’inammissibilità della domanda il candidato doveva presentare di essere iscritto all’Albo professionale dei farmacisti». Tutta un’altra storia da quanto messo in atto dal sindaco di Montevarchi che, tra l’altro, avrebbe sul modulo stampato aggiunto a penna una ulteriore fattispecie di appartenenza, ovvero ‘titolare di farmacia pubblica’ visto che è socio dell’Azienda farmaceutica di Montevarchi. Bindi osserva: «E’ proprio quest’ultimo requisito sbandierato dal sindaco ad essere in totale contrasto con la legge e col bando, che esplicitamente vuole escludere dalla assegnazione i farmacisti già titolari di una farmacia».
Ma nell’interrogazione Mugnai invece ricorda anche che all’atto della presentazione della domanda «si dava mandato all’economo comunale di effettuare la spesa di 35 euro a titolo di spese per la partecipazione al bando». Accettabile? Secondo il Pdl proprio no. E ora toccherà alla Regione esprimersi rispondendo all’interrogazione in forma scritta. Intanto il capogruppo al Comune di Montevarchi Bindi, che è medico, ironizza: «Temo di trovarmi presto davanti il sindaco, magari come nuovo dottore, in ospedale al prossimo concorso».

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