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Il "San Giorgio" di Donatello torna al Bargello

 

ll 30 novembre il Salone di Donatello del museo del Bargello accoglie una seduta straordinaria del Consiglio regionale della Toscana in cui viene presentata in anteprima ai consiglieri e alle autorità presenti il restauro del "San Giorgio", eseguito dallo Studio Techne sotto la direzione del museo. Dal primo dicembre, il capolavoro della giovinezza di Donatello (scelto come opera simbolo di valori spirituali e civici, oggi più che mai necessari) torna al pubblico, dopo tre mesi di intervento, condotto in loco e preceduto da complesse indagini diagnostiche. L'opera è stata ripulita dalla polvere e dai sedimenti di vecchie patinature, "smacchiata" dalle tracce della bronzatura ottocentesca e -fin dove possibile- dagli aloni provocati dalle vecchie operazioni di calco. Attraverso una delicata pulitura e ripatinatura delle superfici, anche la celebre predella marmorea con "San Giorgio che uccide il drago", esposta agli agenti atmosferici fino ad anni non lontani e giunta a noi terribilmente dilavata- ha recuperato la leggibilità del suo straordinario paesaggio prospettico, primo esempio di "stiacciato" donatelliano. Infine, è stata ripulita dagli scialbi e riportata agli effetti originali di marmo e intarsi policromi anche la nicchia ottocentesca, copia di quella gotica di Orsanmichele da cui proviene.
La statua che per Donatello doveva incarnare grandezza, forza ed energia guerriera, è stata scelta dalla Regione toscana a simbolo per celebrare la soppressione leopoldina della pena di morte.

 


 

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