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COMUNICATO STAMPA  n. 0186

 
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Consiglio: via libera al nuovo regolamento interno

Licenziato a maggioranza dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (Tcr). Tra le novità i casi di decadenza del presidente e dell’ufficio di presidenza, la riduzione del numero delle commissioni permanenti, la ‘neutralità’ del voto di astensione

 

19 febbraio 2015

 

Firenze – La decadenza del presidente e dei componenti dell’ufficio di presidenza in casi specifici o per una mozione di sfiducia motivata. La riduzione del numero delle commissioni permanenti a quattro. La ‘neutralità’ del voto di astensione che, sull’esempio della Camera dei deputati, non sarà più considerato come un voto contrario.
Sono queste le principali novità del nuovo regolamento interno dell’assemblea legislativa regionale, licenziato a maggioranza dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (Tcr). Il consigliere Gabriele Chiurli (gruppo Misto) ha votato contro, mentre Alberto Magnolfi (Ncd) e Pieraldo Ciucchi (gruppo Misto) si sono astenuti.
Il nuovo regolamento prevede che i componenti dell’ufficio di presidenza del Consiglio decadano dalla carica se aderiscono ad un altro gruppo consiliare, se il gruppo consiliare di appartenenza si riduce di almeno la metà dei componenti, se il gruppo consiliare cambia l’appartenenza alla maggioranza o alle minoranze. Può, inoltre, essere presentata nei loro confronti una mozione di sfiducia motivata da almeno un quinto dei consiglieri (otto). La mozione di sfiducia nei confronti del presidente è approvata con il voto dei 2/3 dei consiglieri (27), nel caso degli altri componenti è sufficiente la maggioranza dei componenti l’assemblea (21 consiglieri).
Le commissioni permanenti sono ridotte a quattro: affari istituzionali, programmazione, bilancio, informazione e comunicazione; sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione, formazione; sanità e politiche sociali; territorio, ambiente, mobilità e infrastrutture.
Le deliberazioni del Consiglio, salvo casi particolari previsti dalla Costituzione e dallo Statuto, sono approvate con la maggioranza dei consiglieri che partecipano alla votazione, esclusi gli astenuti.
In caso di parità tra i voti favorevoli ed i voti contrari, la proposta si intende non approvata.
Altre novità riguardano le consultazioni, che potranno svolgersi anche in forma scritta o telematica. Potranno essere invitate le associazioni rappresentative degli enti locali ed anche i singoli enti locali, su atti di loro interesse per i quali non è previsto il parere obbligatorio del Consiglio delle Autonomie locali. L’invito potrà essere rivolto anche a comunità di cittadini e residenti, enti ed organismi pubblici e privati, associazioni di categoria ed esperti. Il presidente della commissione potrà fornire risposte ad eventuali richieste di chiarimento dei soggetti consultati. Le audizioni potranno svolgersi anche su richiesta degli interessati.
All’inizio della legislatura può essere istituita una commissione per le politiche europee e gli affari internazionali, che potrà presentare osservazioni sugli atti relativi alla partecipazione del Consiglio alla fase ascendente di formazione degli atti normativi dell’Unione europea, sulla verifica del principio di sussidiarietà. La commissione assicura il supporto trasversale alle commissioni permanenti ed all’ufficio di presidenza sulle tematiche dell’Unione europea ed internazionali, svolge analisi sui fondi europei ed il loro utilizzo da parte della Regione. Nel caso non sia costituita, le sue funzioni sono svolte dalla commissione Affari istituzionali.
La commissione di controllo sullo stato di attuazione delle politiche regionali verificherà non solo la coerenza dei procedimenti ed il rispetto complessivo del programma regionale di sviluppo, ma anche il  rispetto del documento di economia e finanza regionale e gli obblighi  informativi da parte della Giunta previsti da clausole valutative. 
I consiglieri componenti del gruppo misto che aderiscono a partiti o movimenti politici possono associare nei documenti ufficiali la specifica denominazione alla dicitura ‘gruppo misto’.
Il consigliere Gabriele Chiurli ha espresso perplessità sulla decisione di approvare un regolamento per la prossima legislatura, compito che a suo parere dovrebbe essere lasciato ai nuovi eletti.
Secondo Alberto Magnolfi si commette un vero e proprio “errore giuridico ed istituzionale” ad equiparare la figura del presidente, garante del Consiglio e scelto anche sulla base di qualità personali, a quella dell’ufficio di presidenza, organo che inevitabilmente risente di equilibri politici.  A suo parere, inoltre, la scelta fatta sul voto di astensione rischia di isterilire le posizioni politiche e non favorire un dibattito ricco e articolato, specie dopo la riduzione del numero dei consiglieri.
Perplessità sulla mozione di sfiducia al presidente ed all’ufficio di presidenza sono state espresse anche da Pieraldo Ciucchi (gruppo Misto), secondo il quale la disciplina attuale, con una verifica a metà legislatura, rappresenta un elemento di garanzia sufficiente, mentre si rischia di indebolire l’assetto istituzionale con la possibilità di rimettere tutto in discussione già dopo un anno.
Il presidente della commissione Manneschi ha sottolineato che l’obbiettivo è di fornire ai nuovi eletti gli strumenti per iniziare a lavorare, tenuto conto delle modifiche statutarie approvate. (dp) 


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