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La Garante  


 I care,
Ne ho cura
 
Desidererei innanzitutto esprimere la mia gratitudine al Consiglio regionale per la fiducia accordata nel conferirmi l’importante e delicata carica di Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Toscana che mi onora e mi emoziona, gratificando al contempo anni di impegno profuso nella salvaguardia e nello sviluppo dei diritti fondamentali della Persona.

Tale carica, peraltro, ripristina nella Regione Toscana, dopo una lunga vacatio, la figura del Garante,  il cui precipuo compito è quello di assicurare e garantire la promozione, la tutela e lo sviluppo dei diritti e degli interessi delle persone di minore età,  in una società purtroppo ancora poco avvezza a farlo.
La storia, invero, ci insegna che i diritti faticosamente conquistati non sono mai acquisiti una volta per sempre.

Così, proprio perché soggetti alle incontrollabili mutevolezze di ogni periodo storico gli stessi, nella loro perenne fragilità, necessitano non solo di un positivo riconoscimento ma anche di un continuo impegno e di una vigile responsabilità per garantirne la perdurante effettività.

Il loro riconoscimento formale testimonia, infatti, il frutto di una battaglia vinta ma pone contestualmente con forza la necessità del loro rispetto, della loro garanzia, della loro puntuale realizzazione, della loro compiuta metabolizzazione nel tessuto politico, sociale e culturale.

E’ pertanto nel perseguimento di tali obiettivi che il Garante trova la propria ragion d’essere e svolge la propria funzione, quale soggetto istituzionale preordinato a garantire il rispetto della dignità delle bambine, dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, nonché ad assicurare la salvaguardia della loro crescita e del loro benessere, affinché possano divenire donne e uomini di domani, persone libere e responsabili all’interno della società civile.

Nello svolgimento di tali fondamentali funzioni, il Garante promuove e sostiene altresì iniziative tese a favorire un raccordo sempre più stretto e proficuo con le istituzioni ed i soggetti che operano a vario titolo in tale ambito.

In tal senso, dunque, vorrei si sostanziasse concretamente parte della mia azione, poiché credo che solo attraverso una partecipazione reale, responsabile e condivisa, si possa avvalorare il senso della nostra democrazia, delle nostre istituzioni e riportare la persona di minore età ed i propri diritti al centro delle relazioni e degli interessi della comunità.

Credo peraltro che ognuno di noi, a prescindere dal proprio ruolo, possa contribuire alla costruzione di un piccolo e condiviso pezzo di mondo migliore e di un futuro che per le bambine, i bambini e gli adolescenti non sia solo un vago e lontano anelito verso cui tendere ma sia un avvenire certo che maturi nel presente.

Fino a quando Noi adulti, infatti, continueremo a perseguire interessi che poco hanno a che fare con il reale  rispetto per la crescita e lo sviluppo delle persone di minore età, alimentando sfiducia e demotivazione e sradicando sogni e speranze, come potremo far loro credere in un futuro migliore...?

Così mi adopererò, affinché l’Ufficio che ho l’onore di rappresentare divenga un luogo  dove dare ascolto e voce ai bisogni e le necessità di chi troppo spesso voce non ha.

Penso allora a quell’ idea di educazione e crescita dei nostri figli, nel suo nobile significato di amorosa e appassionata cura, che dovrebbe indurre in ogni luogo educativo ed in ogni luogo del mondo ad offrire e non a togliere opportunità, al fine di crescere persone libere e responsabili. 

Così quell’impegno  di umanità “I Care”, quell’esserci cioè e prendersi cura con convinta passione degli altri, che dal cuore della storia americana è giunto sino a noi, risuona in me e mi guida nella fatica e nella bellezza del vivere quotidiano, come persona ed oggi come Garante.

 Ed è confortante sapere che altri ne possano fare, con autenticità e sentimento, ragione della propria esistenza.
 
A Voi Tutte e Tutti, grazie
Camilla Bianchi