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Sguardi ad est

I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto
 
 

I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto

È con questa celebre citazione di Giacomo Leopardi che mi piacerebbe iniziare il percorso che si addentra nella foresta delle idee e delle intuizioni di noi ragazzi e dei bambini, le quali concorrono a formare una colorata e fantasiosa realtà, spesso dimenticata a causa del pragmatismo che caratterizza quelle persone, a volte strane ed incomprensibili, che i bambini chiamano “GRANDI”…

Fino a che punto si può affermare che la nostra voce e quella dei bambini arriva forte e chiara a coloro che hanno riposto la propria giovinezza in un album fotografico rimasto nella libreria per molti anni?
Questa è la domanda che funge da sottofondo in questo viaggio attraverso il mondo di pensieri e di sentimenti di noi giovani.

È sufficiente una passeggiata attraverso i corridoi e le classi di scuole materne ed elementari per rendersi conto del fatto che la grande capacità dei bambini di disegnare, colorare e descrivere il mondo è destinata principalmente alle pareti di tali scuole, per essere esposta durante i cosiddetti “open day” scolastici al fine di riempire ed abbellire i muri altrimenti tristi delle aule; ma in quanti possono dire di essersi fermati ad osservare con attenzione quei fogli? Quanti possono affermare di aver compreso a fondo la poesia d’un bambino?
Sicuramente per stilare una lista di persone che possono rispondere in maniera affermativa a queste domande non serviranno volumi in stile “Ricerca del tempo perduto” di Proust o “Divina Commedia” di Dante, bensì potrebbe bastare uno di quei taccuini solitamente adibiti a segnare ciò che manca in casa per poi fare la lista della spesa.

Sono convinto che a fronte di questa mancanza basterebbe ascoltare con orecchio più attento oppure osservare con occhio più vigile, tuttavia certe volte risulta difficoltoso capire ciò che noi giovani vogliamo esprimere o comunicare, a causa della diversa realtà che ha accompagnato nella crescita gli attuali “GRANDI”.

Questa è una delle ragioni che hanno spinto alla creazione di questa rubrica, la quale possiede tra i suoi principali obbiettivi, quello di fungere da megafono per la nostra voce, spesso percepita come fragile e, sfortunatamente, ancora piuttosto inascoltata; un piccolo angolo di libertà dove poter esprimere i propri pensieri, condividere riflessioni ed emozioni o più semplicemente dare sfogo alla creatività che portiamo con noi…

Dostoevskij disse: “La bellezza salverà il mondo” e perciò, a mio parere, risulta necessario chiedersi cosa ci sia di più bello del pensiero e dei gesti incorruttibili ed autentici dei bambini che, con la loro semplicità, riescono a dispensare speranza; una speranza che non cede ad interessi mascherati o a fini secondari, ma che, al contrario, dispone di uno splendido candore.
Ed è proprio questa autenticità e questo candore che noi giovani vogliamo e soprattutto dobbiamo raccontare al mondo dei “GRANDI”, poiché ora più che mai ne hanno un disperato bisogno.

Edoardo Guerra