Diario dei lavori

Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030 rende disponibili alcuni brevi report per documentare il lavoro svolto dalle persone che hanno partecipato alle iniziative pubbliche organizzate dagli Stati generali della cultura. I resoconti forniscono una panoramica dei temi trattati, delle posizioni espresse, delle opinioni e delle conclusioni raggiunte.

Audizione di IRPET in merito alla ricerca: “Il lavoro nei settori culturali: inquadramento con le fonti statistiche ufficiali e risultati delle indagini dirette promosse dalla commissione regionale”

orario evento 12 gennaio 2023

La cultura tra ricchezza, precarietà e necessità di innovarsi. In Commissione istruzione, formazione, beni e attività culturali si è svolta l’audizione dei ricercatori IRPET sul rapporto “Il lavoro nei settori culturali”.

Un’indagine a supporto degli Stati Generali della Cultura, basata sui dati dei principali istituti statistici e dei questionari che, nei mesi scorsi, abbiamo elaborato e sottoposto agli operatori del settore.

La ricerca evidenzia la rilevanza delle attività culturali per la Toscana: la ricchezza del suo patrimonio culturale attrae ogni anno imponenti flussi turistici internazionali, che contribuiscono all’economia regionale, con un peso attorno al 12% del PIL.

Sul versante occupazionale lo studio mette in luce un problema dimensionale. A parità di dotazione di patrimonio culturale, la Toscana (e in generale l’Italia) sviluppa un numero minore di opportunità di lavoro rispetto alle regioni europee più avanzate.

Nel comparto sono molto frequenti: il lavoro autonomo, i contratti temporanei, i part-time involontari e il multiple job holding (svolgimento contemporaneo di più lavori).

Secondo le stime Eurostat nel 2021 in Toscana gli occupati culturali sono quasi 65mila, in lieve aumento rispetto al dato 2019 (+0,9%) e con un peso sul totale occupati pari al 4,2%. Un dato superiore alla media nazionale e in linea con quelli di Lazio (4,7%) e Lombardia (4,0%).
Si registra una forte presenza di laureati, 60% degli occupati culturali contro il 37% del totale occupati nella UE in 27 paesi; 47% contro 24% in Italia.
 
Nel settore c’è una significativa densità di occupazione giovane, femminile e altamente formata. Temi particolarmente caldi che emergono sono l’interconnessione tra istruzione e cultura e la digitalizzazione che interessa a 360 gradi tutti gli attori del comparto culturale e che permetterebbe di ampliarne le potenzialità, la capacità di accesso e di costruire relazioni.
Aspetti fondamentali e di respiro internazionale che saranno parte del percorso di rinnovamento delle politiche regionali in ambito culturale.