COMUNICATO STAMPA n. 0734
Istituzioni: varata la nuova disciplina degli incarichi per i direttori
L’aula approva la legge con ventiquattro voti favorevoli, uno contrario e due astenuti. La relazione di Giacomo Bugliani (Pd) e gli interventi di Tozzi, Casucci (Lega), Capecchi (FdI), Scaramelli (Iv) e Pescini (Pd)
di Daniele Pecchioli, 6 luglio 2021
Cambia la disciplina degli incarichi dei direttori della struttura operativa della Giunta regionale contenuta nella legge regionale 1/2009. L’obbiettivo è quello di renderla coerente con i principi sanciti dalla normativa nazionale, in particolare quelli di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 165/2001. Sulla base dei rilievi mossi dalla Corte dei conti, sezione di controllo per la Toscana, in sede di giudizio di parifica sul rendiconto della Regione Toscana per l’esercizio finanziario 2019 ii direttori vengono collocati di nuovo nella dotazione organica della Giunta regionale, definendone il relativo trattamento economico ai sensi del vigente CCNL Area dirigenza, Funzioni locali. La legge è stata approvata con ventiquattro voti favorevoli, uno contrario e due astenuti.
“La proposta di legge arriva al dibattito in aula dopo un cammino tortuoso, con un dettato normativo che è profondamente cambiato nel corso dei mesi, ed è tornata in commissione alla luce delle ultime indicazioni dell’ultimo consiglio regionale – ha affermato il presidente della commissione Affari istituzionali
Giacomo Bgliani (Pd) nella sua relazione illustrativa – La sua storia affonda le radici alla fine del 2020 con una proposta di legge che conteneva una serie eterogenea di disposizioni, oggetto in parte di rilievi di legittimità degli uffici legislativi. Non trovando una soluzione unitaria a quei rilievi, la proposta è stata portata in commissione epurata di quello che non toccasse i rilievi mossi dalla Corte dei conti. Quel testo è stato revocato dalla Giunta regionale e sostituita da un nuovo testo di legge, che ha iniziato il suo percorso nel mese di maggio”. “Una parte di quel testo si poneva in una pedisssequa accettazione dei rilievi della Corte dei conti sul tema centrale del ricondurre le figure dei direttori nella pianta organica regionale– ha continuato il relatore. – E’ stato inoltre attenuato lo spoil system, che si è tradotto in due previsioni. Una stabilisce che l’incarico di direttore viene attribuito con contratto di diritto privato della durata da tre a cinque anni. L’altra elimina la previsione che la nomina di direttore debba essere conferito dal Presidente della Regione entro sessanta giorni dalla nomina del direttore generale”. “Le previsioni per i direttori sono poi estese anche al direttore generale e al segretario generale, che vengono inseriti nella pianta organica dei dirigenti regionali, con un richiamo al contratto collettivo nazionale, area dirigenza – ha concluso Bugliani – Il testo, frutto di un’intensa attività istruttoria della commissione, che ha tenuto conto anche della legge regionale 4/2008 sull’autonomia dell’assemblea regionale, è stato licenziato con parere favorevole a maggioranza” .
“Più che di cammino tortuoso parlerei di una vicenda da telefilm a puntate - ha dichiarato
Elisa Tozzi (Lega) - Appena presentata raccoglie la prima censura sotto il profilo della costituzionalità. La Giunta insiste nella seduta del 20 maggio con l’ intervento del presidente Giani che chiede di prendere in esame il nuovo testo che si pone in assoluta continuità con il precedente. E’ un terreno di scontro tra Giunta e commissione da cui vogliamo tenerci fuori. Oggi non parteciperemo al voto e vedremo come andrà a finire questa partita. Riconosco che il testo fa quello che deve fare rispetto ai rilievi della Corte dei conti”.
“C’è un problema di gestione del personale che deve essere affrontato – ha rilevato
Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) - Vogliamo utilizzare questa occasione per rilanciare questo tema molto serio per strutturare la nostra macchina in vista dei finanziamenti comunitari per la ripresa”.
“Ho visto poche pagine così caotiche – ha affermato
Marco Casucci (Lega) - Abbiamo sempre affermato che la proposta di legge doveva rispondere ai rilievi della Corte dei conti. La vostra è una scelta politica, di cui vi assumete la responsabilità. Noi non partecipiamo al voto”.
“La norma merita di essere approvata – ha dichiarato
Stefano Scaramelli (Italia Viva) – Due questioni che trovano spazio nella norma mi fa piacere ricordare. L’incarico del direttore con durata da tre a cinque anni è una buona norma, perché dopo tre anni, in una legislatura che dura cinque, è corretto potere intervenire. Come pure la norma che permette di scegliere i direttori anche oltre il termine di sessanta giorni, perché non sempre si è pronti all’inizio della legislatura”.
“Ci viene dato atto che è stato fatto un buon lavoro. Era lecito aspettarsi che tutta l’opposizione partecipasse al voto. Quando si parla di regole o dei contenuti di questa legge, la maggioranza credo sia legittimata a chiedere questo - ha sottolineato
Massimiliano Pescini (Pd) - Eravamo tutti consapevoli di quale fosse la posta in gioco. Varare la norma prima del giudizio di parifica, con un testo chiaro, condivisibile frutto di un lavoro serio”.
“Le vicende che hanno portato alla formulazione del parere referente sono state uno dei passaggi più importanti di rivendicazione del proprio ruolo da parte di chi, come noi, fa parte di un’assemblea legislativa - ha affermato Giacomo Bugliani - L’indirizzo politico è stato chiaro fin dall’inizio. Fare in modo che la proposta di legge mettesse la Toscana nelle migliori condizioni in vista del giudizio di parifica. E questo è stato fatto, anche se con varie stratificazioni, con un dibattito molto acceso tra me e il presidente della Regione. Affermo con soddisfazione che merita di essere votata, perché viene da un iter che è stato garanzia del nostro ruolo e della nostra dignità”.
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