Ambiente: reticolo idrografico, via libera all’aggiornamento
La mappatura interessa svariate migliaia di chilometri. La realtà fotografata sarà soggetta a tutela e ogni modifica dovrà essere attuata previa richiesta di processo autorizzativo
di Ufficio Stampa, 26 marzo 2019
La nuova mappa del reticolo idrografico della Toscana, ossia l’insieme complessivo dei corsi d’acqua di competenza della Regione, gestiti dal genio civile, ha riscosso il via libera a maggioranza del Consiglio regionale della Toscana. L’atto, illustrato dal presidente della commissione Ambiente,
Stefano Baccelli, interessa “svariate migliaia di chilometri”. “Aggiorniamo il reticolo in base a segnalazioni relative ad errori di percorso dei corsi d’acqua. Quanto rilevato sarà soggetto a tutela. Non potrà cioè essere modificato se non attraverso un processo autorizzativo”, ha spiegato. La ricognizione, anche se ancora in essere perché in alcuni casi si tratta di aggiornamenti “non semplici che possono richiedere anche diversi anni”, ha spiegato ancora il presidente, tiene conto dell’istruttoria fatta dal genio civile di riferimento e considera anche i territori interessati da cave. “Lo stato dell’arte di quanto è realmente riscontrabile nei territori interessati per anni da attività estrattive, è stato rilevato anche attraverso sopralluoghi. La situazione della linea di scorrimento delle acque è ancora in via di definizione, ma da questo quadro conoscitivo sarà possibile tracciare dove cammina l’acqua e quindi come operare per la messa in sicurezza”. “Il lavoro fatto – ha commentato Baccelli – è di grande rigore ed è davvero prezioso. Potrà consentire una gestione migliore e più efficace del reticolo, comprese le emergenze”.
Il consigliere
Tommaso Fattori è intervenuto per motivare il proprio voto a favore, così come in commissione: “Si tratta di un lavoro importante – ha spiegato –: avere la foto della nuova orografia è fondamentale per il futuro, perché è uno strumento fondamentale anche per preservare l’attuale assetto”. Senza la foto ‘reale’ dei corsi d’acqua, si può andare incontro a “operazioni pericolose dal punto di vista ambientale e anche dal punto di vista della sicurezza dei cittadini”, dati gli effetti “a valle” degli interventi.
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