La parola e il marmo. Cimiteri acattolici di Livorno dal Seicento a oggi
presentazione del libro di Lucia Frattarelli Fischer
martedì 19 marzo 2024, ore 17
Sala Fanfani, Palazzo del Pegaso, Via Cavour 4, Firenze
programma
Livorno in età moderna fu uno dei luoghi di commercio più importanti della cristianità: il porto di intermediazione tra il Mediterraneo Orientale e le potenze dell’Europa del Nord. Protetti da una legge speciale, emanata dal granduca Ferdinando I nel 1593, che prese il nome di “Livornina”, a Livorno ebbero la possibilità di vivere e mantenere la religione e gli usi funerari del paese d’origine Ebrei, Inglesi, Olandesi Alemanni, Armeni, Greci ortodossi ed anche i “Turchi”. E in effetti Livorno fu città multietnica e multireligiosa: un esempio isolato nell’Italia cattolica di antico regime. Con la conseguenza che oggi è possibile visitare in una sola città nove diversi cimiteri (due grandi cimiteri ebraici e sette cimiteri acattolici), caratterizzati dalla presenza di ricche tombe in prezioso marmo di Carrara che risalgono al Seicento (a Venezia i protestanti ebbero un luogo di sepoltura solo nel 1729!). Visitandoli è così possibile intraprendere un viaggio nel tempo pieno di sorprese e di straordinarie scoperte, nell’incontro di uomini e donne sospinti nella città tirrenica dalle vicende della storia.
Nell’antico cimitero inglese di via Verdi, ad esempio, il ritratto del barone Von Stosch (fondatore della prima loggia massonica toscana), amico di Winckelmann introduce alla nuova sensibilità neoclassica, mentre, nel cimitero greco ortodosso, l’epigrafe di Angelica Palli delinea il profilo di una donna d’eccezione. E se nei cimiteri ebraici, le tombe dei rabbini, che compaiono insieme con quelle dei grandi mercanti, parlano con la voce della qabbalah, campeggiano nel cimitero comunale i combattenti per la libertà d’Italia, così come i liberi pensatori che fra i primi in Europa, già nel 1882, puntarono sulla cremazione come scelta di un rito laico.
Le immagini e il testo in italiano e in inglese di questa agile guida si rivolgono a chi ama frequentare i giardini della memoria per il loro potenziale artistico, emozionale e storico ma, un in un mondo contemporaneo che pare destinato ad una lunga stagione di divisioni e di conflitti, il visitatore troverà a Livorno anche di che riflettere.
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