Gruppo Misto
comunicato n. 15 del 5 luglio 2025
Silvia Noferi (Europa Verde): depositata interrogazione sul progetto della funivia Doganaccia - Corno alle Scale dopo l’appello del comitato “Un altro Appennino è possibile”
Il progetto della funivia si basa su dati meteo di 25 anni fa, vìola le prescrizioni del PIT della Regione Toscana e dell'articolo 142 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio
Ho depositato un’interrogazione per la Giunta della Regione Toscana, per capire se il progetto, risalente ormai al 2016, di unire il comprensorio sciistico dell’Appennino Tosco-Emiliano abbia ancora un senso alla luce della crisi climatica in corso, dopo aver incontrato il Comitato “Un altro Appennino è possibile” e il Sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo durante il sopralluogo del 30 giugno scorso.
Dopo aver visto il contesto naturale dove si vorrebbe inserire l’opera, ho letto i numerosi documenti prodotti nelle due Conferenze dei Servizi che sono state indette e non è un caso se ad oggi il progetto non è stato realizzato: numerosi e circostanziati sono i pareri negativi espressi dai vari Enti, tra cui la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Toscana, che ha dato un parere senza appello evidenziando le gravi incompatibilità giuridiche dato che il progetto non solo interessa aree sottoposte al vincolo di cui alD.Lgs. 42/2004 art. 142 c.1 lett. d)“
montagne per la parte eccedente i 1200 m slm”, ma contrasta anche con una serie di direttive e prescrizioni contenute negli elaborati del PIT-PPR della Regione Toscana.
La relazione della Regione Toscana stessa, Direzione Urbanistica e Sostenibilità Settore Vas e VIncA (Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Incidenza Ambientale) sottolinea come il progetto, approvato sulla base di dati climatici di 25 anni fa, non sia più compatibile con le attuali esigenze di tutela ambientale e biodiversità.
L’interrogazione chiede al Presidente e alla Giunta regionale se, alla luce di tali pareri e delle criticità emerse, non sia più opportuno rinunciare alla realizzazione dell’opera e concentrarsi invece sul ripristino della funivia che già c’è, visto anche il considerevole esborso di soldi pubblici che fu a suo tempo stanziato (quasi 16 milioni di Euro).
Con questo atto, vogliamo portare all’opinione pubblica e alla politica regionale che si appresta alla campagna elettorale, un altro tema ambientale che è stato stranamente sottovalutato ma che preme molto agli abitanti della montagna e a tutti coloro che vogliono tutelare le risorse naturali e il paesaggio.
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