COMUNICATO STAMPA n. 0183
Asl Massa: audizioni, in primo piano cooperative e assunzioni
In commissione il responsabile del personale dell’Azienda, Gianluigi Ferri: “Le decisioni assunte dalla direzione generale che teneva i rapporti con la Regione”
28 febbraio 2011
Firenze – Conti alla mano per definire l’andamento delle assunzioni e dei servizi in cooperativa che l’Asl di Massa Carrara ha avviato dal 2005 in poi. Cifre che la Commissione di inchiesta presieduta da Jacopo Ferri (Pdl) ha discusso con il responsabile del Personale Gianluigi Ferri, in audizione questa mattina con Carlo Alberto Moruzzi (responsabile economato) ed Enrico Raggi (responsabile servizio front office) dell’azienda di Massa Carrara.
La commissione ha poi sentito anche Luca Giorgetti, responsabile in Regione per i “Bilanci delle aziende sanitarie e degli altri soggetti finanziati dal fondo sanitario regionale”.
Al centro dell’audizione, dunque, l’incidenza dei costi sostenuti per anni dall’Azienda per i servizi dati in appalto alle cooperative sociali, come nel caso delle attività di sportello e per la gestione del Cup. Numeri che i commissari hanno voluto comparare con quelli relativi al personale successivamente assunto dalla Asl proprio con l’intento di reinternalizzare le attività, riducendo così gli appalti alle cooperative.
Dal 2006 al 2010, spiega Gianluigi Ferri, il numero dei dipendenti amministrativi varia di poche unità (da 235 a 238), mentre si espadono i servizi esternalizzati. Il cambio di strategia sul personale interviene nel 2009 ed è voluto dall’allora direttore generale Delvino: il concorso per assumere dipendenti amministrativi risponde all’intento di reinternalizzare alcune attività assimilabili. Si procede anche all’assunzione (inizialmente a tempo determinato) di operatori socio sanitari, eliminando così gli appalti che erano stati attivati per le coorrispondenti funzioni.
In sintesi, nell’Asl di Massa, su un totale di 3050 dipendenti al 2010 (calcolando sia i rapporti e tempo determinato che quelli a tempo indeterminato), 238 sono quelli amministrativi e 380 i medici. “Vale a dire con un rapporto numerico di 1 amministrativo ogni 1,9 medici, cosa che nessuna azienda privata si sognerebbe di fare” annota Maria Luisa Chincarini, Idv. “Siccome stiamo parlando di strutture che devono erogare prestazioni socio sanitarie – prosegue la consigliera - qui si dimostra come si sprecano i soldi dei cittadini”.
Tra gli aspetti emersi nella discussione in commissione anche il “vantaggio” per l’Azienda nell’utilizzare le cooperative rispetto alle maggiori difficoltà di gestione del personale interno. Da Gianluca Lazzeri (LnT) giungono varie specifiche domande per sapere, tra l’altro, con chi furono condivise le scelte in materia di politica del personale (e sulle cooperative) nell’Asl. Gialuigi Ferri parla di “perplessità sulle assunzioni degli amministrativi rappresentate alla direzione aziendale che teneva i rapporti con la Regione”. Incalzato da Lazzeri afferma che il capo del Personale non poteva operare “alcun condizionamento se non per il raggiungimento degli obiettivi dettati dalla legge”. Gianluigi Ferri ribadisce comunque che “L’andamento delle spese sembrava consentire il raggiungimento di quegli obiettivi”.
In primo piano anche i costi, aumentati negli anni, per gli appalti dei servizi di front office (come ricordato anche da Carlo Alberto Moruzzi all’allora direttore amministrativo Giannetti). Un appalto che nel 2005 doveva costare un milione e 800 mila euro e invece ne costa 2; nel 2006 arriva a 2 milioni e 259, fino agli oltre 5 milioni del 2010. “Nel 2011 saremo a 4 milioni per effetto delle immissioni in servizio delle persone assunte nel 2010”, precisa Gianluigi Ferri. Un passaggio sul quale interviene anche Loris Rossetti (Pd) vicepresidente della Commissione, per ricordare a tutti che “il concorso ha comunque un’incidenza minore sui costi rispetto a un buco che è maturato negli anni”. Le assunzioni, conferma il responsabile del personale della Asl, erano comunicate con relazioni periodiche alla Regione: “le comunicazioni inviate erano per 20, 25 assunzioni, poi sono state di più”, e cioè 41.
Da Paolo Marini (Fed.Sin-Verdi), la precisazione che “un servizio pubblico ha sempre un costo e questo è naturale, perché fa parte della logica del welfare”. In questo caso, ricorda il consigliere, l’andamento dei costi del personale è costante e il punto, quindi, è capire dove sono stati gli sprechi, certo, “ma soprattutto dove si può razionalizzare per fare in modo che adesso i cittadini non siano privati di servizi”.
Si tratta di un aspetto messo sul tavolo da Giuseppe Del Carlo (Udc), che invoca “i costi di gestione delle attività e delle prestazioni” che venivano erogate all’Asl 1, così da condurre una riflessione e una comparazione adeguata. (Cam)
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