COMUNICATO STAMPA n. 0287
Cave: la replica della Giunta
Gli interventi del presidente Rossi e dell’assessore Ceccarelli
10 marzo 2015
Firenze – “L’obiettivo centrale della legge è quello di conciliare lavoro, ambiente e paesaggio e anche se le leggi si prestano sempre ai ricorsi, la normativa ci dà la competenza per legiferare sul settore e correttamente lo abbiamo fatto”. Lo ha dichiarato il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi, intervenendo a conclusione del dibattito sulla proposta di legge che detta norme in materia di cave. Rossi ha definito la quantificazione economica delle concessioni e del contributo regionale “una perequazione necessaria che si tradurrà in benessere e servizi per il territorio”. L’inserimento del distretto Apuo-versiliese nella legge, ha spiegato ancora, “mette insieme e tratta tutte allo stesso modo le cave esistenti dentro e fuori dai confini del parco delle Apuane”. Secondo Rossi, la norma “spinge tutti verso comportamenti più virtuosi e la filiera corta, che speriamo si realizzi al più presto, va in questa direzione”. Poi, definendo il marmo della Apuane “un elemento di qualità di questa regione”, ha chiesto al Consiglio regionale di “sfidare gli imprenditori del settore a fare cose analoghe a quelle fatte nella zona del cuoio, così da arricchire davvero tutto il territorio”.
“Qualcuno ha parlato di legge cialtrona e superficiale, in realtà si tratta di una legge equilibrata e coraggiosa che porta a soluzione la questione dei beni estimati”, ha affermato l’assessore ai Trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, chiudendo gli interventi in aula. E ha aggiunto che “chi farà ricorso, ci aiuterà a fare completa chiarezza, una volta per tutte, su questa partita”. L’obiettivo di questa scelta, ha dichiarato, “era chiaro da subito, ricondurre lo sfruttamento di un bene pubblico alla certezza del diritto”. Ceccarelli ha poi aggiunto che “questa è una legge che premia il lavoro e che incentiva la filiera corta all’interno del distretto e non, come qualcuno afferma, all’interno della singola azienda”. “Voglio precisare”, ha concluso, “che la legge non riguarda solo Carrara, come parrebbe dal dibattito, ma tutta la Toscana e riposta la pianificazione del settore e i controlli nelle mani della Regione”. (lm)
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