COMUNICATO STAMPA n. 0156
Riordino Province: i sindacati in Consiglio regionale
Giudizio positivo sulla proposta di legge, ma anche preoccupazione ed alcune richieste specifiche. Cgil, Cisl ed Uil e le Rsu ascoltati dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi (Tcr)
12 febbraio 2015
Firenze – Un giudizio sostanzialmente positivo sul complesso del provvedimento, preoccupazione sul fronte delle risorse finanziarie e sui tempi strettissimi a disposizione, ma anche alcune richieste specifiche sui criteri di trasferimento del personale e delle funzioni. E’ quanto hanno espresso questa mattina le segreterie regionali Funzione Pubblica di Cgil, Cisl, Uil, insieme ai rappresentanti del Coordinamento delle Rsu delle province toscane, alla commissione Affari istituzionali nel corso di un’audizione coordinata dal presidente Marco Manneschi (Tcr) sulla proposta di legge di riordino delle funzioni provinciali.
Nel merito delle richieste, Marco Pucci (Cisl), Paolo Becattini (Uil) e Debora Ciomi (Cgil) si sono riservati di presentare nei prossimi giorni un testo scritto più dettagliato, del quale hanno anticipato i contenuti. In particolare ritengono necessario prevedere in legge l’obbligo di una consultazione preventiva delle organizzazioni sindacali sugli accordi tra Regione e Province per il trasferimento del personale. Per garantire continuità nei servizi, dovrebbero essere introdotti criteri più flessibili nel trasferimento stesso, che tengano conto delle competenze e non solo delle funzioni svolte nei due anni precedenti. Tra le funzioni da trasferire alla Regione in materia di tutela ambientale, dovrebbero inoltre essere incluse anche la gestione dei rifiuti, la bonifica ed il controllo sugli impianti termici. Sul tema delle aree protette e sulla conservazione degli habitat, in attesa della conclusione dell’iter legislativo di settore, le organizzazioni sindacali giudicano opportuno il loro trasferimento alla Regione, alla quale dovrebbe essere assegnato anche il personale del trasporto pubblico locale, prevedendo eventualmente forme di avvalimento da parte delle province. A loro parere dovrebbero essere affrontati alcuni aspetti problematici su forestazione, risorse idriche, turismo, protezione civile, per evitare la frammentazione delle funzioni e vuoti amministrativi, come pure occorre prevedere la possibilità di sostituire il personale cessato.
Il vicepresidente della commissione Alessandro Antichi (FI) ha sollevato il problema del personale precario, che lavora con contratti di collaborazione coordinata e continuativa o con forme di contratto di somministrazione, per il quale il rischio di perdere il lavoro è molto concreto.
Il consigliere Ivan Ferrucci (Pd) ha sottolineato che la proposta di legge rappresenta un punto di partenza, e non certamente di arrivo, in un lungo processo di revisione dell’assetto istituzionale, che terrà impegnato il Consiglio regionale e tutta la pubblica amministrazione nei prossimi anni. “E’ a tutti evidente – ha sottolineato – che il problema non è la riduzione degli enti, ma le scelte di merito”. (dp)
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