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COMUNICATO STAMPA n. 1115
Affidamento minori: Istituto degli Innocenti, sistema regionale ben regolamentato
In commissione d’inchiesta sentita Alessandra Maggi, presidente dell’Istituto. “Nessun rapporto con la comunità del Forteto”
12 ottobre 2012
Firenze – Le audizioni della commissione regionale d’inchiesta sull’attività di affidamento dei minori a comunità e centri di accoglienza sono proseguite con la presidente dell’Istituto degli Innocenti di Firenze. Nel pomeriggio di ieri, la commissione presieduta da Stefano Mugnai (Pdl), vicepresidente Paolo Bambagioni (Pd), ha sentito Alessandra Maggi, che ha illustrato le finalità e l’attività dell’Istituto e ha risposto alle molte domande di tutti i consiglieri. Erano presenti anche gli altri componenti della commissione: Maria Luisa Chincarini (Idv), Monica Sgherri (capogruppo FdS-Verdi) e Dario Locci (Gruppo misto).
L’Istituto è la più antica istituzione pubblica italiana dedicata alla tutela dei bambini, impegnata da oltre sei secoli per l’infanzia e la famiglia, una plurisecolare opera di assistenza ai fanciulli che oggi ha fatto dell’Istituto un’azienda pubblica di servizi alla persona che collabora con la Regione per la gestione del Centro di documentazione per l’infanzia e dell’Osservatorio sui minori.
“In Toscana ci sono 536mila minori, 1.700 fuori famiglia, di questi 1.088 sono in affido, 619 nelle strutture”, ha spiegato Alessandra Maggi. “Nella nostra regione ci sono 104 strutture di accoglienza accreditate e 50 che offrono servizi di accoglienza semiresidenziale. Quattro i centri per le adozioni, 24 i centri affidi”. Quanto alla vicenda del Forteto, alle specifiche domande dei consiglieri, ha chiarito come negli anni non siano intercorsi rapporti tra l’Istituto e quella comunità o con le sue tre organizzazioni (associazione, fondazione, cooperativa), “né – ha detto Alessandra Maggi - ci sono giunte indicazioni specifiche: gli affidi alle famiglie del Forteto rientrano nei dati generali degli affidi a famiglie. Abbiamo maggiori informazioni, invece, riguardo alle strutture accreditate”. La presidente ha spiegato che c’è stata “una personale conoscenza della realtà del Forteto per la mia provenienza da quel territorio, ma nessun rapporto nella mia qualità di presidente dell’Istituto”. Nel corso delle frequentazioni a livello personale “per il loro stesso livello e la loro natura, non ho mai avuto la percezione di situazioni di disagio”. Quanto al sistema degli affidi in Toscana, “la decisione dell’affidamento e la vigilanza sulle condizioni dei bambini dati in affido è in capo al tribunale per i minori, che per i controlli periodici si avvale dei servizi sociali sul territorio”, ha spiegato Alessandra Maggi. “Le procedure sono ben regolamentate, la Regione è in possesso di tutti i dati e le informazioni, il sistema è articolato. Questo non toglie che possano esserci state carenze: si presuppone una sintonia e una condivisione tra tutti i soggetti coinvolti, ma non sempre tutto funziona come dovrebbe”.
A conclusione della seduta, il presidente Stefano Mugnai ha osservato che “certo è difficile spiegarsi quanto ci è stato raccontato essere accaduto ai minori affidati all’interno del Forteto – per decenni, e non per un periodo di tempo limitato –, in un quadro di procedure perfettamente regolamentate”.
“Da questa audizione abbiamo avuto la conferma che il sistema toscano di affidamento è sufficientemente strutturato e dovrebbe essere dotato di tutti i necessari anticorpi – ha detto il vicepresidente Paolo Bambagioni –. Tuttavia resta da chiarire fino in fondo quanto è accaduto al Forteto per un periodo di tempo così lungo e per quali ragioni in quella vicenda il sistema abbia mostrato evidenti carenze”. (s.bar)
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