Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy dei siti del Consiglio regionale della Toscana.
» » Comunicati » Comunicato Indietro

COMUNICATO STAMPA  n. 1030

 
dal   
  al     
 

Affidamento minori: Mugnai, carenze nel sistema dei controlli

Audizione dell’assessore Salvatore Allocca su politiche regionali di affidamento e rapporti istituzionali con il Forteto. “Presto protocollo con Tribunale per i Minori”. Bambagioni: “Ricerca responsabili mancati controlli”

 

20 settembre 2012

 

Firenze – Il ruolo della Regione nelle politiche di affidamento dei minori e i rapporti intercorsi tra la Regione e Il Forteto sono stati al centro dell’audizione dell’assessore Salvatore Allocca da parte della commissione regionale d’inchiesta sull’attività di affidamento dei minori a comunità e centri di accoglienza. La commissione presieduta da Stefano Mugnai (Pdl), vicepresidente Paolo Bambagioni (Pd), ha così avviato la seconda fase dei lavori. L’assessore Allocca ha delineato il quadro generale delle pratiche di affidamento, che vede la responsabilità della Regione limitata al controllo delle strutture di accoglienza, e ha sottolineato come le competenze in materia di affidamento siano principalmente in capo al Tribunale per i minori, al quale gli assistenti sociali sono chiamati a dare rendiconto periodico. Quanto al Forteto, “non rientra tra le strutture di accoglienza – ha spiegato Allocca –. È un’associazione di famiglie, come altre due presenti in Toscana: Nomadelfia e Papa Giovanni XXIII”. Per queste, ha spiegato l’assessore, “le pratiche di affido si svolgono con le stesse modalità dell’affido familiare. Allocca ha rilevato la necessità di “costruire un sistema che permetta di estendere i controlli” e ha comunicato alla commissione la prossima attivazione di un protocollo che consenta una maggiore collaborazione e integrazione tra Regione e Tribunale per i minori, nel rispetto delle rispettive competenze.
La commissione – erano presenti anche i consiglieri Maria Luisa Chincarini (Idv) e Dario Locci (Gruppo misto) – ha rivolto domande specifiche sui progetti a sfondo sociale del Forteto che hanno ottenuto finanziamenti regionali: ultimo in ordine di tempo un progetto di inclusione sociale per il biennio 2010-2011, attualmente in fase di rendicontazione. Questo progetto prevede un finanziamento di 45mila euro, è rivolto ai ragazzi, si articola in incontri, laboratori, viaggi, ed è realizzato in sinergia con le istituzioni scolastiche e gli enti locali. Altri progetti a sfondo sociale sono stati finanziati nel 2004 e nel 1999.
“Si manifesta sempre più forte l’esigenza di una normazione diversa in ordine agli affidi che interessino soggetti quali le associazioni familiari, così come sono previste dalla legge regionale 41 del 2005”, osserva il presidente Stefano Mugnai, rifacendosi anche alle considerazioni dell’assessore Allocca. “È ormai chiaro – prosegue il presidente – che si dovrà trovare un sistema normativo più efficace, coniugando il rispetto della libertà associativa dei singoli con il percorso di accreditamento (quindi sottoposto a controlli periodici), nel momento in cui queste associazioni o loro singoli associati siano destinatari di affidamento di minori”.
“Chiusa la fase delle testimonianze sul Forteto – dichiara il vicepresidente Paolo Bambagioni –, adesso sono due i punti di attenzione della commissione d’inchiesta: la ricerca dei responsabili dei mancati controlli e l’esigenza di creare una rete di monitoraggio sugli affidamenti dei minori in Toscana, che parta da un maggiore coordinamento con il Tribunale per i minori”. “Da questa seduta – aggiunge Bambagioni – si evidenzia un’organizzazione del sistema degli affidi che presenta un quadro istituzionale deficitario, nel quale il ruolo principale spetta al Tribunale per i minori e al sistema degli assistenti sociali (Comuni, Asl, Società della salute). Non esistono competenze dirette della Regione, salvo una funzione di coordinamento”.
La commissione proseguirà i lavori la prossima settimana con l’audizione del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. (s.bar)
 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana