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COMUNICATO STAMPA  n. 387

 
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Asl di Massa: il dibattito

Gli interventi di Gian Luca Lazzeri (Lega Nord), Giuseppe Del Carlo (Udc), Loris Rossetti (Pd), Stefano Mugnai (PdL), Alessandro Antichi (PdL)

 

12 aprile 2011

 

Firenze – Il dibattito in aula è stato aperto da due note di disappunto espresse dal consigliere Gianluca Lazzeri (Lega nord). “Se la commissione di inchiesta avesse avuto più tempo per portare avanti i suoi lavori – ha esordito – forse potevamo arrivare ad un documento comune tra le due relazioni”. Altra nota: “Mi spiace non aver potuto sentire il Presidente Rossi in commissione – ha affermato – per capire meglio l’organizzazione del dipartimento e dell’assessorato alla Sanità”. Secondo il consigliere è stato scoperto il buco ma non la sua entità, perché la ricostruzione sulla carta parte da rettifiche di bilancio. “Il sistema dei controlli non ha funzionato e occorre ripartire proprio da qui, è necessario un rapporto diverso tra controllato e controllore – ha concluso – tenendo sempre presente che il committente non è Estav o Asl, ma la Regione Toscana”. “Nessuno gioisce di un fatto grave, piuttosto si cerca di mettere un punto e andare a capo”. Così il consigliere Udc Giuseppe Del Carlo che al presidente Enrico Rossi ha chiesto di “essere intellettualmente onesto: ci sono state carenze gravissime e le diffide sono state mandate a tutti ma non al dipartimento regionale”. Per Del Carlo, infatti, proprio dagli uffici dell’assessorato è mancata la ”verifica dei dati. Nessun confronto è stato fatto con le altre Asl”. E su questa “grave situazione, abbiamo rimediato mettendo 270milioni che potevano essere utilizzati per altro”. Dal consigliere l’esortazione ad una “maggiore attenzione per il futuro” e un richiamo “a coinvolgere, con umiltà, il Consiglio regionale”. Dal consigliere Pd Loris Rossetti, il richiamo ad “attenersi ai fatti. La magistratura sta indagando ed è interesse di tutti far luce su quanto è accaduto”. Il “dato vero non è quello di una filiera di controllo inceppata. C’erano soggetti pagati per fare il proprio lavoro e che ad un certo momento sono mancati”. Per Rossetti i fatti sono che la Regione “ha portato i libri in procura. Altre soluzioni sarebbero state di connivenza con un sistema a delinquere che evidentemente non esiste”. In chiusura, il consigliere ha ricordato che la Asl di Massa presenta, tutt’oggi, problematicità evidenti, tra queste la “presenza di quattro ospedali e la mancanza di una vera politica di sanità territoriale”. In disaccordo sul fatto che sia stata la Giunta ad “avviare la vicenda o che si sia accorta della grave situazione”, il consigliere del PdL Stefano Mugnai. “Non stiamo parlando di un bilancio ma di più bilanci”. Sulle critiche poi avanzate dal governatore Rossi che “stava al Consiglio accorgersi del problema” Mugnai ha detto che è un “ribaltamento dei ruoli”. Per il consigliere tutto il sistema era “stressato e forzato a sostenere che la sanità era in pareggio. Non è pensabile che dopo 10 anni di assessorato e nel momento in cui si mette in discussione il modello toscano da Rossi definito modello da prendere ad esempio a livello nazionale, non ci sia un’assunzione di responsabilità politica”. Secondo il consigliere, questa “mancanza del governatore” è stata una “occasione persa per un messaggio di trasparenza che si deve alla società”. A “non credere ad una malafede di Rossi” Alessandro Antichi (PdL). “Mi risulta difficile oppure devo pensare ad un’altra ipotesi: cioè che si sia ingannato. Come se avesse una cortina tra lei e la realtà che ancora le fa velo”. Per il consigliere i segnali che arrivavano “non sono stati ignorati volutamente. Semplicemente non sono stati visti per una presunzione oggettiva”. Da qui l’affermazione che esiste un “sistema che non funziona e su cui dobbiamo metter un punto e a capo”. Antichi ha inoltre “stigmatizzato il rifiuto del presidente a partecipare ai lavori della commissione di inchiesta”, criticato il Pd per aver cercato “in tutti i modi di non far lavorare i commissari e per impedire l’accertamento della verità”. Quindi una stoccata ai consiglieri dell’Idv definiti “finti moralisti che barattano la loro permanenza in maggioranza”. Poi una esortazione a “spezzare quel cordone ombelicale che lega assessore, presidente della Giunta e direttori generali delle Asl”. (ps/f.cio-segue)

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