COMUNICATO STAMPA n. 1159
Livorno: crisi colpisce duro, servono interventi mirati
Lo ha detto Caterina Bini, presidente della commissione Sviluppo economico al termine dell’incontro che si è svolto nella sede della Provincia. Paolo Marini, presidente della commissione Emergenza occupazionale nella città labronica: “E’ necessario scegliere le priorità”
8 novembre 2010
Firenze – “La crisi in provincia di Livorno è pesante, ci sono diverse situazioni di crisi aziendali per le quali non si intravede soluzione”. Questa l’impressione di Caterina Bini (Pd), presidente della commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, al termine dell’incontro che si è svolto nella sala consiliare della Provincia di Livorno con le istituzioni locali e le categorie economiche e sociali per fare il punto della crisi sul territorio labronico. L’incontro è il terzo che le commissioni Sviluppo economico e speciale Emergenza occupazionale, presieduta da Paolo Marini (Fed. Sin-Verdi), stanno compiendo nelle varie province toscane per mettere a fuoco i problemi e cercare di contribuire con proposte mirate, in vista del prossimo Piano di sviluppo regionale, alla pianificazione di politiche capace di invertire la tendenza e far ripartire lo sviluppo dell’economia regionale. “Alle istituzioni e alle categorie economiche e sociali – ha aggiunto Caterina Bini – ho ricordato che il nostro obiettivo era soprattutto quello di ascoltare, per capire quale possa essere il contributo che le Commissioni consiliari potranno dare per mettere a punto politiche in grado di invertire l’attuale tendenza economica”.
“Abbiamo avuto di fronte una platea molto numerosa – ha sottolineato Paolo Marini – che è una spia della situazione di difficoltà in cui versa la provincia di Livorno. Sono emerse anche proposte interessanti, ma soprattutto tutti hanno condiviso la necessità che si proceda scegliendo le priorità”.
Prima dell’incontro in Provincia, le due Commissioni consiliari avevano fatto tappa alla Giolfo&Calcagno, una delle crisi aziendali più difficili, perché qui la cassa integrazione sta giungendo al termine e ancora non sono state individuate soluzioni di continuità industriale o, comunque, di salvaguardia dell’occupazione. Ma ci sono anche altre crisi aziendali, tra le quali le più importanti sono quelle della Inalfa e della Sacci.
Il lavoro di ascolto e monitoraggio delle Commissioni consiliari ha cercato di mettere a fuoco soprattutto lo stato di salute del settore della cantieristica nautica, della petrolchimica e della siderurgia, i tre settori industriali maggiormente colpiti dalla crisi. A testimoniare la difficoltà della situazione economica, ci sono i dati raccolti e elaborati dall’Irpet. Nel 2009 il tasso di occupazione è stato del 60,8%, inferiore di quattro punti a quello della media regionale e il saldo delle esportazioni ha fatto segnare un meno 10%. Inoltre, secondo l’Osservatorio provinciale dell’economia e del mercato del lavoro, nel biennio 2008/2010, inoltre, è quasi raddoppiato il numero degli iscritti nelle liste di mobilità e dal secondo semestre del 2009 è cresciuta in modo consistente il ricorso alla cassa integrazione in deroga. Per il futuro, sempre secondo lo studio dell’Irpet, il punto di forza per immaginare un ulteriore sviluppo economico è rappresentato dalle attività portuali e dal turismo, attività terziarie che in questo periodo hanno rappresentato l’unico elemento di calmieramento degli effetti della crisi.
Per Giuseppe Del Carlo (Udc), “A Livorno, nonostante la crisi, vi sono ancora alcune grandi attività industriali: ma c’è bisogno di infrastrutture, di integrazione e ammodernamento”. Secondo il consigliere i punti importanti sono “ben evidenziati nell’Accordo di programma tra Stato e Regione, che prevede finanziamenti e impegni precisi per le due istituzioni. “Basta attuare quanto previsto”. Nicola Nascosti (Pdl), vicepresidente della Commissione sviluppo economico, ci tiene a sottolineare: “E’ necessario, a prescindere dalle posizioni politiche, che si affrontino i processi di semplificazione amministrativa, accesso al credito, green economy”; però, avverte Nascosti, “le proposte debbono essere discusse nelle commissioni del Consiglio regionale”, in modo che ciascuno possa dare concretamente il suo contributo. Marco Taradash (Pdl): “L’economia di Livorno dipende molto dal potere economico pubblico (penso al porto come all’interporto), così come i servizi gestiti attraverso le società partecipate. E’ da lì che si deve riprogrammare l’economia attraverso la concorrenza e l’apertura al mercato, altrimenti si continua in un inutile piagnisteo”.
All’incontro erano presenti anche i consiglieri regionali Marina Staccioli (Lega), vicepresidente della commissione speciale per l’emergenza occupazionale, Salvadore Bartolomei (Pdl), Marco Spinelli, Matteo Tortolini e Marco Ruggeri (Pd). (lm – Cam)
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