COMUNICATO STAMPA n. 1283
Rifiuti: la differenziata non decolla, manca il salto di qualità
L’analisi dei dati 2008 dell’Agenzia regionale recupero risorse in commissione Speciale. Il presidente Paolo Marcheschi (Fi-Pdl): “Dalla situazione di stallo del 2007, lievi passi in avanti”.
13 ottobre 2009
Firenze – Cresce la raccolta differenziata in Toscana (dal 33,5 per cento del 2007 al 36,58 del 2008), diminuisce la produzione pro-capite di rifiuti urbani (si passa da 693 a 684 kg per abitante in 12 mesi). Dati certificati da Arrr (Agenzia Regione recupero risorse) e analizzati dalla commissione Speciale sul ciclo di rifiuti urbani presieduta da Paolo Marcheschi (Fi-Pdl). Dati che confermano l’andamento decrescente degli ultimi due anni, anche se la produzione totale si attesta a 2.540.588 tonnellate con una flessione di -0,4 per cento, e che tuttavia “rivelano il mancato slancio della Toscana”. “Nonostante l’impegno anche finanziario profuso dalla Regione – ha sottolineato Marcheschi - a parte la provincia di Siena, il resto dei Comuni continua ad essere ampiamente sotto la soglia del 45 per cento fissata dalla normativa”. “I dati di Arrr si riferiscono ad una realtà regionale ancora divisa in ambiti territoriali precedenti la legge di riordino del sistema (LR n. 61/2007 ndr). Con l’introduzione dei nuovi 3 Ato, purtroppo anche Siena avrà poco da essere soddisfatta visto l’ingresso di Arezzo e Grosseto ancora molto indietro. È evidente allora che in questa provincia, oggi virtuosa, il pagamento dell’addizionale appare quanto meno scontato”.
Una preoccupazione confermata anche dal direttore generale di Arrr Stefano Bruzzesi: “Il conteggio sul prossimo anno verrà fatto sui tre grandi Ambiti. Il caso di Siena dovrà quindi essere letto in un nuovo contesto”.
Più ottimismo hanno espresso i due vicepresidenti della commissione Ardelio Pellegrinotti (Pd) e Monica Sgherri (Prc): “Occorre guardare a quelle singole realtà in cui l’aumento della raccolta differenziata ha fatto notevoli passi avanti. Dimostrazione di come la filosofia della Regione abbia funzionato”. “Laddove la raccolta differenziata non ha raggiunto l’obbiettivo del 45 per cento – hanno evidenziato – la buona pratica si è tradotta in una riduzione della produzione”.
Sul tavolo della commissione, anche il problema di un “mercato del materiale riciclato, ancora tutto da costruire”. Questione su cui tutti i commissari si sono trovati sostanzialmente d’accordo. “È necessario aprire ad una nuova strategia del riuso e del recupero del materiale raccolto – ha detto Marcheschi – per chiudere l’anello di un ciclo che in Toscana è ancora debole. La proroga sulla chiusura delle discariche al 31 dicembre 2009, ottenuta dalla Regione, non può tranquillizzare. Quello dei rifiuti è un settore che può diventare emergenza dall’oggi al domani”.
Sulle “buone pratiche” del riuso, anche i commissari Alfonso Lippi (Pd) e Andrea Agresti (An-Pdl) hanno evidenziato la necessità di un cambio di marcia. Da entrambi la consapevolezza che la “raccolta differenziata ha un senso se poi c’è un recupero vero, anche e soprattutto in termini di qualità del materiale”.
Pur confermando una “buona pratica della raccolta differenziata e seguendo gli obiettivi fissati a livello europeo”, secondo il presidente della commissione, è “arrivato il momento di ridefinire gli obiettivi e spostare la mira su riuso e riciclo”. (f.cio)
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