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Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA  n. 0001


Carceri: Fanfani su misure cautelari agenti polizia penitenziaria di Sollicciano

“Se fatti confermati sarebbero gravissimi e inammissibili per un paese civile”

 

di Federica Cioni, 8 gennaio 2021

 

“Non si conoscono ancora gli atti, né le singole contestazioni. Bisogna quindi attendere le verifiche che la Magistratura ha in corso, ma ove i fatti contestati fossero veri, sarebbero gravissimi ed inammissibili in un paese civile. Ove verificati, si tratterebbe di episodi da considerare sulla stessa linea di quelli gravissimi che hanno portato nel novembre scorso al rinvio a Giudizio di agenti di polizia penitenziaria da parte del Tribunale di Siena”. Così Giuseppe Fanfani, Garante regionale dei detenuti, appresa la notizia di misure cautelari per agenti di Sollicciano. 
 
“Il rapporto con i detenuti deve essere gestito con grande prudenza istituzionale e  sociale,  trattandosi di persone private della liberta', soggette alla autorità altrui, prive di mezzi di difesa, e come tali deboli.
Questa loro posizione di soggezione, deve imporre rispetto, e rende intollerabile qualsiasi atto che, trasmodando dal ruolo proprio della polizia penitenziaria trascenda in violenza, soprattutto se gratuita”. 
 
“Bisogna rendersi conto - continua- che serve un salto culturale importante che porti a considerare il detenuto non come un soggetto a cui deve farsi espiare una pena, il che porta alla coercizione anche violenta, quanto una persona che ha errato e che deve essere indirizzata in un processo di recupero e reinserimento nella società civile, il che comporta rispetto ed aiuto”. 
 
Il Garante annuncia che seguirà con attenzione l'evolversi della vicenda, che chiederà ai competenti Uffici della Amministrazione penitenziaria di essere informato sui fatti, e che valuterà, come per il caso di Siena, la opportunità di intervenire nel procedimento giudiziario.
 



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