Proposta di Risoluzione n.45 “Documento di Programmazione economica e finanziaria 2005”.

 

PARERE OBBLIGATORIO

 

Vista

-la proposta di risoluzione del Consiglio regionale n.45 relativa al Documento economico e di programmazione economica e finanziaria 2005, adottata dalla Giunta regionale nella seduta del 27 aprile 2004;

 

Ricordato

-che il DPEF rappresenta uno dei due cardini della programmazione regionale, che, mentre sul versante progettuale è imperniata sul PRS (strumento precipuamente destinato a definire le opzioni politiche e gli obbiettivi di medio termine con le connesse strategie d’intervento e le indicazione dei relativi obbiettivi generali e delle più idonee politiche di attuazione), sul versante esecutivo si fonda invece proprio sul DPEF, che ha il compito di definire gli obbiettivi a breve termine e di indicare le principali destinazioni delle risorse, fornendo così la base per la determinazione degli stanziamenti di spesa contenuti nel bilancio annuale;

 

-che in particolare il DPEF serve a raccordare gli atti della manovra annuale di bilancio (costituita dalla legge finanziaria che a sua volta mira a raccordare la dimensione finanziaria degli interventi programmati dal bilancio pluriennale ed il bilancio annuale di previsione secondo la rimodulazione degli obbiettivi del PRS attuata dal DPEF) con gli atti della programmazione generale e di settore, sulla quale si realizza la concertazione con gli Enti locali ed a cui è legata l’attività programmatoria degli stessi Enti locali;

 

-che infine il DPEF svolge la funzione di esplicitare la metodologia utilizzata nella quantificazione degli stanziamenti, nonché quella di illustrare gli effetti degli stanziamenti di entrata e di spesa sui bilanci a legislazione vigente e i correttivi eventualmente da introdurre attraverso la legge finanziaria;

 

Premesso

-che obbiettivo dichiarato della Giunta regionale con il DPEF 2005 è “concentrare l’attenzione sulle priorità programmatiche a completamento del proprio programma di legislatura, da un lato, e sull’attuazione delle scelte strategiche del PRS 2003-2005, dall’altro”;

 

Atteso

-che, per ciò che riguarda l’inquadramento del DPEF 2005, devono essere messi in evidenza gli elementi appresso indicati:

 

a)Considerazioni macro economiche.

Per ciò che riguarda la situazione della Toscana nel periodo 2004-2005, gli indicatori del ciclo segnalano una leggera ripresa nel corso del 2004, con un possibile consolidamento della stessa nel 2005.

Pur tuttavia si presentano situazioni di obbiettiva difficoltà di alcune realtà produttive locali, basate sulla piccola impresa, a mantenere i propri spazi di mercato, sotto la duplice pressione:

-da un lato della competizione portata dai paesi di nuova industrializzazione;

-dall’altro di quella di realtà produttive basate su imprese più strutturate e quindi in grado di controllare ed indirizzare i processi distributivi.

La descritta situazione comporta una flessione dell’occupazione manifatturiera nelle due fasce estreme, per dimensione, dell’impresa (quelle più piccole e quelle più grandi), mentre le cose si prospettano migliori nei settori ad alta tecnologia; la contrazione dell’occupazione nei settori tradizionali è in parte compensata dal fiorire di numerose aziende di servizi alle imprese e alla persona; sensibile è il restringimento degli occupati previsto nel settore commerciale.

Un importante elemento di continuità con il passato è il fatto che la Toscana, pur nell’attuale fase congiunturale negativa alla quale non può sottrarsi, resta una delle regioni italiane più presenti sui mercati extra europei, in particolare quello nord americano e quello giapponese, mentre non è ancora significativa la sua presenza nei paesi europei che stanno per entrare nell’Unione, come in quelli emergenti dell’Asia, Cina in testa.

La scommessa per il futuro è quella di tenere e consolidare, da un lato, le posizioni acquisite nei mercati medio alti, attraverso i prodotti, il turismo e i servizi di alta qualità; dall’altro lato, riuscire a proiettare l’economia toscana verso le nuove opportunità dei paesi di industrializzazione recente, che hanno bisogno dei macchinari e della tecnologia di altri settori produttivi della nostra regione.

 

b) Centralità del federalismo fiscale.

 

In Toscana, il futuro dell’occupazione, sia in termini quantitativi che qualitativi, dipende da un riavvio del processo di sviluppo trainato dalla domanda internazionale, da quella per consumi ed investimenti, da quella pubblica.

Ciò riporta alla necessità di una decisa accelerazione del processo del federalismo fiscale -del resto più volte al centro dell’attenzione del CdAL : basti a tal proposito ricordare che proprio questo tema è stato scelto per la seduta congiunta con il Consiglio regionale dell’anno 2003- che individui risorse volte al sostegno dello sviluppo e alla qualificazione dello stato sociale regionale. Senza di ciò la Toscana corre il rischio di non potere né favorire la ripresa, né assicurare la sopravvivenza del proprio modello di  welfare regionale e locale, caratterizzati da livelli di prestazioni pubbliche tra i più alti del paese. Al centro del DPEF 2005 c’è invece la convinzione che il perseguimento  di un modello produttivo regionale competitivo, non possa andare disgiunto dalla salvaguardia dei valori ambientali, della salute, della coesione sociale e della qualità della vita.

 

c) Le priorità del DPEF 2005.

 

1)intensificazione delle relazioni con le realtà emergenti extra europee in rapida crescita economica, alla ricerca di un’accettabile integrazione con quei sistemi economici-sociali-politici;

2)sostegno allo sviluppo produttivo attraverso la valorizzazione delle realtà nelle quali esso si localizza, con l’obbiettivo di innovare e consolidare i sistemi manifatturieri, turistici, rurali, culturali, radicati sul territorio, ma proiettati verso l’esterno;

3)necessità di coniugare la ricerca di competitività economica a livello internazionale, con il pieno riconoscimento dei valori di civiltà e coesione sociale e territoriale del proprio modello di sviluppo, anche attraverso una forte iniziativa nei confronti dell’U.E. per l’attuazione delle politiche approvate a Lisbona e a Barcellona e l’attiva partecipazione alla riforma dei fondi strutturali;

4)impegno sul fronte del lavoro, visto non solo come fattore di sviluppo e di reddito, ma anche come valore di civiltà;

5)raggiungimento di un adeguato livello delle infrastrutture per lo sviluppo;

6)qualificazione del welfare regionale e locale nella sua più ampia accezione del “vivere bene in Toscana”, attraverso l’integrazione delle politiche, la condivisione e partecipazione dei diversi livelli pubblici e privati.

 

d) Quadro delle criticità finanziarie per il 2005.

 

Gli elementi di criticità ed incertezza già segnalati in sede di parere sul DPEF 2004, sono confermati ed ampliati, potendo essere così riassunti:

1)il grado assolutamente insoddisfacente –come già accennato- di attuazione dei principi dell’art.119 della Costituzione e, più in generale, del federalismo fiscale;

2)il permanente blocco della manovrabilità delle aliquote di grandi tributi regionali (IRAP e addizionale IRPEF);

3)la mancata proroga, richiesta dalle Regioni, da parte della L. 350/2004 (finanziaria 2004) del meccanismo di garanzia sul gettito dell’IRAP e dell’addizionale IRPEF già previsto dal decreto legislativo recante disposizioni in materia di federalismo fiscale (cfr. art. 5 comma 3 ed art. 13 comma 3 del D.Lgs.56/2000);

4)il mancato incremento dei finanziamenti per la sanità, nonostante restino a carico delle Regioni i maggiori oneri derivanti dal rinnovo del contratto del personale del comparto e gli oneri per l’assistenza sanitaria agli immigrati regolarizzati;

5)le restrizioni apportate dalla legge finanziaria 2004 circa la possibilità di  ricorso al credito per il finanziamento di spese in conto capitale;

6)il recente orientamento della giurisprudenza della Corte costituzionale, che, in sostanza, esclude al momento la possibilità per le Regioni di dare vita, con apposite leggi,  ad un nuovo ordinamento tributario di livello regionale.

 

 

 Considerato in primo luogo

-che, sul versante delle entrate, accanto ai dati negativi cui si è fatto cenno, vada dato conto della positiva proroga dei trasferimenti statali relativi alle Bassanini, che saranno fiscalizzati solo a partire dal 2005;

 

 Considerato in secondo luogo

-che, in sintesi, anche sulla base degli elementi in precedenza riportati, si possono indicare i seguenti caratteri della manovra finanziaria per l’anno 2005:

 

   sul versante delle entrate:

1)prevista invarianza delle entrate tributarie;

2)conferma delle agevolazioni in materia di IRAP e di tasse automobilistiche;

3)limitazione del ricorso al credito;

4)perseguimento di forme di “finanza strutturata”, tese a coinvolgere anche risorse appartenenti a privati, per la realizzazione di interventi fino ad oggi finanziati solo dagli enti pubblici;

 

    sul versante della spesa:

1)attuazione di una politica di rigore e controllo sulla spesa di parte corrente;

2)preferenza per la spesa d’investimento, da finanziare con ricorso al credito, anche potenziando il Programma straordinario degli investimenti strategici;

 

 Considerato in terzo luogo

-che per ciò che riguarda lo specifico tema istituzionale, nel DPEF 2005 sono confermate le scelte di fondo del federalismo cooperativo, dell’europeismo e della solidarietà;

-che, sempre in relazione alle tematiche istituzionali, è confermata la scelta già fatta con la richiesta di autonomia differenziata in materia di ambiente e di beni culturali, ai sensi dell’art. 116 comma terzo della Costituzione;

-che, circa il rapporto con il sistema degli enti locali, le politiche regionali risultano ispirate al principio di sussidiarietà istituzionale e fondate su capisaldi fissi, quali:

   >l’attuazione del riordino territoriale;

   >l’incentivazione della gestione  in forma associata delle funzioni;

   >lo sviluppo della concertazione istituzionale;

>lo sviluppo della governance cooperativa;

-che, anche in relazione alle maggiori competenze riconosciute alla Regione in virtù del nuovo titolo V Cost., si ritiene opportuno rafforzare ed estendere le procedure di valutazione dell’impatto sulla società delle nuove normative e dei procedimenti amministrativi;

-che è messo in risalto la consonanza tra il DPEF 2005 da un lato con  il processo di modifica della legge regionale n.49 del 1999 in materia di programmazione, dall’altro con il Patto per uno sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in Toscana, recentemente firmato dai soggetti rappresentativi delle istituzioni e della società toscana;

-che, infine, è da rilevare come quasi tutti gli elementi che precedono, trovino riscontro nella FO (funzione obbiettivo) “sviluppo dell’impianto federale regionale e locale”  del DPEF 2005;

 

Considerato in quarto luogo

-che la proposta di risoluzione relativa al DPEF 2005 è stata esaminata dal Tavolo di concertazione interistituzionale del 19 aprile scorso, con il raggiungimento dell’intesa da parte delle componenti istituzionali presenti; 

 

Preso atto

-del documento trasmesso in data 6 maggio 2004 dall’U.R.P.T. “Osservazioni alla Proposta di DPEF 2005 della Regione Toscana”, che, accanto alla condivisione di alcune delle scelte contenute nel DPEF, segnala anche una serie di elementi ulteriori;

 

 

IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI:

 

1)      esprime parere favorevole sulla Proposta di Risoluzione del Consiglio regionale relativa al D.P.E.F. 2005, adottata dalla Giunta regionale nella seduta del 27 aprile 2004;

2)    allega al presente parere il documento dell’U.R.P.T. in premessa citato.