P.d.L. n.436 “Norme per il prelievo venatorio dei cervidi e dei bovidi con il cane da seguita”

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PARERE OBBLIGATORIO

 

 

Premesso quanto segue:

 

L’articolato in esame disciplina il prelievo di cervidi e bovidi con cane da seguita con la finalità dichiarata di garantire la conservazione della specie nel rispetto del contesto ambientale, dell’attività agricola, della silvicoltura.

A tal fine è istituito un albo regionale dei cacciatori abilitati (pevio positivo edsame a lievello provinciale) a questa particolare tipologia di prelievo. L’abilitazione è conseguita dietro superamento di un apposito esame svolto a livello provinciale. La caccia è effettuata in battuta; il Comitato di gestione del’ATC assegna ad ogni squadra i capi da abbattere determinati per numero, sesso ed età.

La Provincia provvede da parte sua alla delimitazione dei territori vocati per la gestione faunistico venatoria dei cervidi e dei bovidi.

L’articolato prevede inoltre il controllo dei capi abbattuti e la possibile istituzione, previa autorizzazione provinciale, di rassegne annuali dei trofei dei capi abbattuti.

 

 

Considerato:

 

-che la normativa regionale vigente vieta in linea di principio l’uso dei segugi per la caccia agli ungulati, fatta eccezione per particolari programmi approvati dalle Province e per la caccia al cinghiale;

 

-che il testo unico (DPGR 25.2.04 n.13/R) dei regolamenti regionali di attuazione della l.r. n.3/94 disciplina la caccia di selezione (coerente col piano di assestamento e prelievo redatto per ogni specie dal Comitato di gestione dell’ATC) consentendo questo tipo di caccia solo da parte di soggetti specificamente abilitati e statuendo che la stessa sia esercitata, secondo le norme definite dalla Provincia, esclusivamente in forma individuale, con i sistemi di cerca e dell’aspetto, senza l’uso dei cani e con l’esclusione di qualsiasi forma di battuta;

 

-che quindi il provvedimento in esame innova in modo assai rilevante la normativa di settore qualificando la caccia con cani da seguito come una forma ordinaria di svolgimento dell'attività venatoria;

 

-che sotto l’aspetto del merito, comunque non rientrante tra i profili di competenza di questo Consiglio delle autonomie, sembra emergere che solo la caccia selettiva col sistema della cerca e dell’aspetto garantisce la possibilità d