Prop. di Risoluzione n. 28

"Documento di programmazione economica e finanziaria per l'esercizio 2004"

PARERE OBBLIGATORIO

Vista
-la Proposta di Risoluzione n. 28, recante "Documento di programmazione economica e finanziaria per l'esercizio 2004: adozione";

Ricordato
-che il DPEF rappresenta uno dei due cardini della programmazione regionale, che, mentre sul versante progettuale è imperniata sul PRS (strumento precipuamente destinato a definire le opzioni politiche e gli obbiettivi a medio termine con le connesse strategie d'intervento e le indicazione dei relativi obbiettivi generali e delle più idonee politiche di attuazione), sul versante esecutivo si fonda invece proprio sul DPEF, che ha il compito di definire gli obbiettivi a breve termine e di indicare le principali destinazioni delle risorse, fornendo così la base per la determinazione degli stanziamenti di spesa contenuti nel bilancio annuale;

-che in particolare il DPEF serve a raccordare gli atti della manovra annuale di bilancio (costituita dalla legge finanziaria che a sua volta mira a raccordare la dimensione finanziaria degli interventi programmati dal bilancio pluriennale ed il bilancio annuale di previsione secondo la rimodulazione degli obbiettivi del PRS attuata dal DPEF) con gli atti della programmazione generale e di settore, sulla quale si realizza la concertazione con gli Enti locali ed a cui è legata l'attività programmatoria degli stessi Enti locali ;

-che infine il DPEF svolge la funzione di esplicitare la metodologia utilizzata nella quantificazione degli stanziamenti, nonché quella di illustrare gli effetti degli stanziamenti di entrata e di spesa sui bilanci a legislazione vigente e i correttivi eventualmente da introdurre attraverso la legge finanziaria;

Considerato
- che, per ciò che riguarda l'inquadramento generale del DPEF 2004, sia da fare riferimento ai seguenti elementi:
a) sostanziale invarianza della pressione fiscale da parte della Regione e conseguente stabilità del volume di entrata ascrivibile a tale voce;
b) grave incertezza sull'entità delle risorse rese disponibili dallo Stato per la nostra, come per le altre Regioni nell'anno in corso(dato questo di straordinaria gravità in considerazione della natura principalmente derivata della finanza regionale e della perdurante mancata attuazione, da parte del Governo in carica, dell'autonomia finanziaria sancita dall'art.119 della Costituzione);
c) incremento lieve della spesa;
d) squilibrio di bilancio stimato in circa 200 milioni di euro;

Ritenuto
-che sia in primo luogo da condividere l'obbiettivo dell'invarianza del carico fiscale gravante sui cittadini della Toscana, da perseguire con coerenza ed equilibrio da parte di tutti i soggetti pubblici che formano il sistema regionale degli enti locali;

-che, anche ai fini di cui al precedente punto, si renda indispensabile, pur nelle more dell'attuazione del fondamentale principio di autonomia finanziaria stabilito dall'art.119 Cost. per Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni (a tale proposito è degna di nota l'iniziativa dell'A.N.C.I. nazionale volta a costruire una posizione comune tra Regioni ed Enti locali che sia in grado di tradursi in una organica proposta di legge nazionale per l'attuazione dell'art.119 Cost.), che la Regione orienti da subito la propria azione verso la creazione del federalismo fiscale in Toscana, perseguendo il coordinamento della finanza locale attraverso:

1) l'attribuzione al C.d.A.L. di uno specifico ruolo nella funzione di perequazione delle risorse regionali destinate agli enti locali;
2) l'istituzione presso il Consiglio regionale di un osservatorio della finanza degli enti locali che sia funzionalmente posto alle dipendenze del C.d.A.L.;
3) l'introduzione di principi (a partire dal nuovo Statuto regionale) volti a distinguere tra gli atti della programmazione generale e quelli della programmazione settoriale, nonché a delineare su base non gerarchica i rapporti tra la programmazione regionale e quella locale;

-che, anche in coerenza con l'auspicata funzione di coordinamento della finanza locale, sembrano da condividere le indicazioni contenute nella proposta di DPEF 2004, sia a proposito della c.d. "tassa di scopo" (ove si fa specifica menzione dell'ipotesi dell'applicazione di tale tassa da parte degli enti locali), sia a proposito della c.d. "tassa ambientale" (ove, anche nel rispetto di quanto già detto a proposito del generale obbiettivo da perseguire della invarianza fiscale, se ne precisa la natura premiale, ma a costo complessivo zero, facendola cioè consistere nello spostamento del medesimo volume di carico fiscale da settori ambientalmente virtuosi ad altri invece da disincentivare per opposti motivi);

-che d'altro canto, per dare concretezza alla importante prospettiva costituita dalla tassa di scopo e dalla tassa ambientale, si rende necessario un sollecito impegno della Regione, che deve istituire con legge i tributi, limitandosi a delineare alcuni elementi essenziali (presupposti d'imposta, soggetti passivi e aliquota massima) e lasciando agli enti locali tutto il resto, sia per ciò che riguarda la regolamentazione, sia l'applicazione;

-che, con riferimento all'attivazione della procedura volta all'ottenimento di "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia" di cui all'art.116 comma terzo della Costituzione, la proposta di DPEF 2004, per ciò che riguarda il coinvolgimento degli enti locali, analogamente a quanto già fatto dal DPEF 2003 -che fu per questo censurato nel parere espresso dal CdAL sulla P.di Risoluzione n.18 del 2003- omette qualsiasi indicazione a proposito di una partecipazione attiva degli enti locali, per di più in contraddizione con quanto sta di fatto avvenendo per i due progetti di autonomia speciale predisposti dalla GR in materia di beni culturali e di ambiente, che sono attualmente all'esame del Tavolo di concertazione istituzionale del quale fanno parte le associazioni degli enti locali ed il CdAL;

-che per ciò che concerne i temi della difesa del suolo e della bonifica, che hanno indubbiamente un rilievo di primo piano e per i quali c'è stato uno specifico impegno da parte del CdAL (v. ordine del giorno approvato nella seduta del 28.11.02), si evidenzia la necessità che sia inserita una specifica scheda all'interno del DPEF;


-che nella scheda relativa allo sviluppo delle zone montane non ci sono stanziamenti per azioni specifiche, che dovrebbero essere invece previsti, unitamente allo specifico impegno a destinare risorse per la realizzazione della carta della montagna;

-che infine, posto che l'asse portante del "vivere bene in Toscana" poggia sulla contaminazione tra la rete delle istituzioni locali ed un articolato e vitale sistema sociale, si rende necessario contrastare la possibile crisi di questo felice equilibrio, gravemente messo a rischio dalla politica di tagli indiscriminati perseguita a livello del governo nazionale, attraverso risorse da destinare ad ambiti particolarmente significativi del settore sociale allargato, quale potrebbe essere ad esempio quello dell'edilizia scolastica;

IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI:

-esprime parere favorevole sulla Prop. di Risoluzione n. 28, alle seguenti condizioni:

1) che all'interno del DPEF sia inserita una specifica scheda riguardante i temi della difesa del suolo e della bonifica;

2) che nella scheda relativa allo sviluppo delle zone montane (a pag.105 della proposta di DPEF) siano previsti specifici stanziamenti per azioni determinate e sia assunto l'impegno per la destinazione di risorse alla realizzazione della carta della montagna;

3) che, con riferimento al procedimento per l'ottenimento di condizioni particolari di autonomia ai sensi dell'art.116 terzo comma della Costituzione, siano indicate forme di partecipazione attiva degli enti locali.

IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI, a titolo di mera collaborazione, formula inoltre le seguenti raccomandazioni:

1) che siano previsti specifici finanziamenti a favore del settore sociale allargato, all'interno del quale è da sottolineare la particolare importanza rivestita dalla materia dell'edilizia scolastica;

2) che la Regione provveda quanto prima a ad approvare la necessaria base normativa di supporto all'introduzione della tassa di scopo e della tassa ambientale;

3) che, con riferimento all'auspicata funzione regionale di coordinamento della finanza locale, sia attribuito uno specifico ruolo al C.d.A.L. in materia di perequazione delle risorse destinate agli enti locali;

4) che, allo scopo di fornire la necessaria base informativa per lo svolgimento delle attività di cui al precedente punto 3, sia istituito presso il Consiglio regionale un Osservatorio della finanza degli enti locali, funzionalmente posto alle dipendenze del C.d.A.L.;

5) che la Regione provveda, a partire dal nuovo Statuto, a porre i principi per distinguere gli atti della programmazione generale da quelli della programmazione di settore, nonché per stabilire rapporti chiari tra gli atti della programmazione regionale e quelli della programmazione degli enti locali.

 

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