P.d.D. n. 489: "Programma regionale di tutela ambientale 2001-2002"

PARERE OBBLIGATORIO

La proposta di deliberazione in oggetto stabilisce gli interventi in materia ambientale da realizzare per il biennio 2001-2002 e cui sono destinate le risorse attribuite in modo continuativo dallo Stato con il D.P.C.M. 12.10.2000 in attuazione della L. 59/97.
Come esplicitato nella premessa, il Programma in esame si propone, in attuazione della L. R. n. 49/99, di dare esecuzione alla strategia ambientale complessivamente definita dal PRS 2001-2005 (ed in particolare all'opzione della sostenibilità dello sviluppo) ed alle specifiche azioni individuate nel DPEF. Esso si sviluppa trasversalmente rispetto alle strategie individuate da questi documenti integrandosi con le risorse già destinate nell'ambito di specifiche politiche di intervento.
Per quanto concerne i contenuti esso merita un giudizio positivo perché risulta essere coerente con quanto stabilito nel PRS , nel DPEF e nel DOCUP .
Sotto il profilo della struttura occorre invece rilevare come non sia stato completamente rispettato il modello analitico deliberato dalla Giunta regionale per l'elaborazione e valutazione dei piani e programmi regionali attuativi delle strategie di intervento individuate dal programma regionale di sviluppo e specificate dal documento di programmazione economico finanziaria ed al quale essi devono necessariamente conformarsi secondo quanto stabilito espressamente dall'art. 10 della L. R. n. 49/99 .
Infatti se si può ritenere che la prima fase di tale modello, ovvero quella dell'analisi, sia sufficientemente soddisfatta dall'All.n. 1 alla proposta di deliberazione in esame che prevede un "quadro di riferimento" in cui si analizza lo stato dell'ambiente in Toscana e contestualmente si definiscono le politiche volte direttamente al miglioramento della qualità dell'ambiente nei diversi settori, non altrettanto si può dire per le schede relative ai 34 progetti in cui si articola il Programma. Alcune di queste si aprono con l'individuazione degli interventi da realizzare mentre sarebbe più opportuno procedere con la preventiva determinazione degli obiettivi (secondo quanto previsto dal modello analitico) e definire in un momento successivo gli interventi e gli strumenti del piano. Per quanto concerne gli obiettivi, che pur vengono individuati dal Programma, si osserva che secondo la teoria essi dovrebbero essere precisati anche a seconda dei diversi elementi strutturali: quello sociale, quello economico, quello spaziale. Manca inoltre in tale sezione la previsione degli effetti attesi e degli indicatori che permettano la misurazione dei risultati e dell'impatto degli interventi. In merito agli interventi si rileva che sarebbe opportuno distinguere fra gli interventi regionali e quelli raccordati alle scelte di sviluppo delle comunità locali secondo quanto stabilito espressamente dagli artt. 10 ed 11 della L. R. 49/99 che prevede che i piani ed i programmi regionali prevedano di norma la determinazione a livello locale degli interventi (e delle relative risorse): il programma in esame si limita infatti ad una generica individuazione degli enti pubblici coinvolti. Anche rispetto alla definizione degli strumenti necessari per la realizzazione degli interventi si registra uno scostamento rispetto al modello analitico : in particolare mancano totalmente quelli "organizzativi" (gruppi di lavoro ) e "partecipativi" (strumenti di concertazione e soggetti da coinvolgere in via principale nell'attuazione degli interventi, anche quelli di iniziativa regionale) e la precisazione, per ogni tipologia di strumenti, di quali siano gli strumenti esistenti e quelli non disponibili ed eventualmente da approntare.
Anche sotto il profilo delle procedure di attuazione il programma in esame si rivela carente : non risultano infatti esplicitati i criteri di attuazione per gli interventi di iniziativa regionale ed i criteri di attuazione per gli interventi individuati a livello locale (art.11 L. R. 49/99), le attività principali previste per l'attuazione del programma per l'intero periodo di validità dello stesso, il dettaglio delle attività previste per il primo anno e la loro tempificazione ed infine le attività ed i compiti dei soggetti pubblici e privati da coinvolgere nella realizzazione degli interventi.
Si osserva inoltre, per quanto concerne la valutazione ex-ante, come in tale programma sia presente solo l'analisi di fattibilità procedurale/amministrativa (senza la già richiamata distinzione fra attività già espletetate e quelle da espletare) e come manchi invece l'individuazione degli indicatori per i risultati e gli effetti attesi.
Anche la descrizione del sistema di controllo previsto non è soddisfacente.

.