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PDD 332 ”Piano regionale di azione ambientale PRAA 2007-2010”

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PARERE OBBLIGATORIO

               

 

 

            IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI

 

Visti in primo luogo

-l’art.66 dello Statuto regionale;

-la LR 36/2000 recante “Nuova disciplina del Consiglio delle Autonomie locali”;

-il Regolamento interno del Consiglio regionale;

-il Regolamento interno del Consiglio delle Autonomie locali;

 

Vista in secondo luogo

-la PDD 332 in oggetto;

 

Atteso in primo luogo

-che, in conformità all’art.5 della LR 49/1999 (Norme in materia di programmazione) ed alle previsioni del PRS 2007-2010, il PRAA è lo strumento di indirizzo e di programmazione delle politiche regionali in materia ambientale;

-che il PRAA costituisce attuazione dell’art.73 del D.Lgs 112/98 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997 n.59  -c.d. Legge Bassanini-), con il quale sono state in particolare attribuite alle regioni le seguenti funzioni:

a)la determinazione delle priorità dell’azione ambientale;

b)il coordinamento degli interventi ambientali;

c)la ripartizione delle risorse finanziarie assegnate tra i vari interventi;

 

Atteso in secondo luogo

-che il contenuto del PRAA 2007-2010, assai più articolato e complesso del precedente PRAA 2004/2006,  è suddiviso nei 7 seguenti capitoli:

>il primo relativo all’individuazione dei principi ispiratori di riferimento;

>il secondo riguardante l’individuazione delle aree di azione prioritaria e dei macrobiettivi del piano;

>il terzo riguardante l’individuazione degli obbiettivi specifici e delle relativeazioni;

>il quarto riguardante il quadro delle risorse finanziarie;

>il quinto relativo agli strumenti;

>il sesto relativo al sistema delle agenzie regionali operanti nel campo ambientale;

>il settimo dedicato al sistema di monitoraggio ambientale;

-che fanno inoltre parte del PRAA i seguenti tre allegati:

>il primo relativo al quadro conoscitivo e agli scenari di riferimento (comprendente una sintesi dell’allegato seguente, denominato Segnali ambientali”);

>il secondo denominato “Segnali ambientali in Toscana 2006” , contenente gli indicatori ambientali e i quadri conoscitivi per la formazione del PRAA 2007-2010;

>il terzo costituito dalla “Carta toscana per l’educazione ambientale”;

 

Atteso in terzo luogo

-che il PRAA mira ad inserirsi all’interno di un processo strategico ambientale di tipo transnazionale, che punti a conciliare un’economia dinamica con una società in grado di offrire opportunità  a tutti, aumentando al contempo la produttività delle risorse e disgiungendo l’aspetto della crescita da quello del degrado ambientale;

-che in tal senso, per stare al quadro comunitario, il  riferimento da fare è al VI° programma di azione ambientale dell’U.E. 2002/2012, caratterizzato da:

-cinque direttrici prioritarie di azione strategica (1.migliorare l’applicazione della legislazione ambientale esistente; 2.integrare le politiche ambientali nelle altre politiche;3.collaborare con il mercato; 4.coinvolgere i singoli cittadini nel percorso decisionale; 5.tener conto dell’ambiente nelle decisioni in materia di assetto e gestione territoriale);

-quattro macrobiettivi d perseguire (1. combattere gli effetti negativi del cambiamento climatico; 2. proteggere la risorsa unica costituita dalle biodiversità e difendere il suolo dalle  minacce costituite dall’erosione e dagli inquinamenti; 3. agiresulla qualità dell’ambiente per ridurre i rischi significativi sulla salute umana; 4. favorire un uso sostenibile delle risorse naturali e della gestione dei rifiuti);

 

Atteso in quarto luogo

-che, con riferimento allo schema della governance, per altro ricompresa tra i principi ispiratori del PRAA (v. punto 1.3 “la governance cooperativa ambientale”), vengono individuati alcuni specifici caratteri, tutti da declinare nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, ed in particolare:

>l’apertura nell’azione delle istituzioni;

>l’adeguata individuazione dei livelli di responsabilità, all’interno dei distinti ruoli istituzionali;

>la partecipazione dei cittadini;

>la coerenza degli interventi alle politiche ed alle strategie generali;

-che, in coerenza di quanto sopra, il PRAA è fortemente ancorato ad uno dei pilastri della governance, costituito dal sistema delle istituzioni locali, informato al principio di sussidiarietà, come emerge dal quadro riassuntivo che il piano reca a proposito delle competenze dei singoli attori del sistema regionale degli enti locali;

 

Atteso in quinto luogo

-che nel PRAA è messo in evidenza il rapporto di integrazione tra di esso ed i seguenti atti:

 1.da una parte quelli attinenti alla programmazione settoriale ambientale (v. par.1.5.1.1);

 2.dall’altra parte quelli della programmazione generale ed in particolare PIT e PRS;

-che, con riferimento ai rapporti tra PRAA e gli atti di cui al n.2 del precedente punto,

vada messo in risalto:

a)la compenetrazione tra i temi del governo del territorio e quelli della tutela ambientale, tanto che nella LR 1/2005 (Norme in materia di governo del territorio) si identifica il territorio come sede delle risorse proprie ma anche di quelle ambientali, nel senso più ampio, riconducibile alla nozione di sviluppo sostenibile;

b)il ruolo del PRAA come strumento della strategia ambientale del PRS (la sostenibilità ambientale è carattere che accomuna tutti i PIR nei quali il PRS si articola) e parte integrante del nuovo PIT (prova ne sia che i macrobiettivi individuati dal PRAA si ritrovano nella parte strategica del PIT quali parte della definizione di kinvariante strutturale o nell’ambito dei principi di utilizzo delle risorse di interesse unitario regionale), del quale invece, prima dell’abrogazione della LR 5/1995  -cioè la precedente legge recante “Norme per il governo del territorio”- ad opera della LR 1/2005, costituiva semplicemente una parte del quadro conoscitivo;

 

Ricordato

-che nella lunga fase della concertazione istituzionale, conclusasi il 16 ottobre scorso,  si è svolto un costruttivo confronto tra i diversi livelli istituzionali partecipanti, attraverso il quali si è pervenuti ad un giudizio complessivamente positivo sulla bozza di piano in esame, espresso da tutte le associazioni rappresentative degli enti locali;

-che in particolare la concertazione istituzionale ha messo in evidenza i seguenti spunti critici, meritevoli di sintetica menzione:

>la scarsità delle risorse previste per il sistema idrico integrato e per fronteggiare le emergenze rappresentate dall’inquinamento atmosferico e dallo smaltimento dei rifiuti;

>fra gli strumenti  strategici del PRAA (v. cap.5), dovrebbe essere dato maggior rilievo all’applicazione della direttiva comunitaria 96/61/CE (direttiva IPPC), relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento, con particolare riguardo allo strumento dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A) per gli impianti e le attività industriali, di competenza delle Province;

 

                                                            DELIBERA

 

1)      di esprimere parere favorevole sulla PDD 332 in oggetto;

 

2)      di formulare, a titolo collaborativo, le seg. raccomandazioni:

 

- recepire, per quanto possibile, gli spunti critici di cui all’ultimo capoverso della premessa.

- dare più forza all’integrazione con gli altri piani settoriali   ( osservatorio regionale) ed alla sistematizzazione   e diffusione delle informazioni che saranno raccolte in ambito regionale per il loro utilizzo a fini di monitoraggio e valutazione degli interventi.