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COMUNICATO STAMPA  n. 0183

 
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Consorzi bonifica: stop affitto nuova sede Medio Valdarno, ordine del giorno unanime

Presentato da Marco Stella (Forza Italia) e sottoscritto da tutti i gruppi: “nella riunione di domani, il Consorzio rinvii la decisione per un contratto da 400mila euro al’anno a Firenze”

 

di Sandro Bartoli, 24 febbraio 2021

 

Il Consorzio di bonifica Medio Valdarno rinvii l’atto con il quale intende stipulare un nuovo contratto di affitto per la nuova sede a Firenze, al costo di 400mila euro l’anno. Il Consiglio regionale della Toscana, nel votare la sostituzione di un compente effettivo del collegio dei revisori del Consorzio per la bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia (si tratta di Mauro Boscherini, proposto da Italia Viva), approva all’unanimità un ordine del giorno presentato in Aula dal primo firmatario Marco Stella (Forza Italia) e sottoscritto da tutti i gruppi consiliari (Federica Fratoni e Marco Niccolai per il Pd; Stefano Scaramelli, Italia viva; Alessandro Capecchi, FdI; Luciana Bartolini, Lega; Silvia Noferi, M5s).

L’atto di indirizzo invita il presidente della Giunta e il Consiglio regionale a dare indicazioni al proprio rappresentante nell'assemblea consortile del consorzio medio Valdarno per “chiedere il rinvio del punto relativo alla stipula del nuovo contratto di affitto per l'immobile sito in Firenze e alla razionalizzazione delle sedi; a convocare in commissione il presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno al fine di capire la strategia relativa agli immobili e alla motivazione che spinge a prendere in affitto una sede al valore di 400mila euro anni; a verificare, “prima di prendere in affitto una nuova sede, la reale esigenza, e se l'affitto in questione è congruo con i prezzi di mercato”.

“Il Consorzio ha immobili di proprietà dislocati in alcuni Comuni del proprio territorio –osserva Marco Stella –. La riunione del Consorzio è convocata per domani. Vogliamo capire se sia il caso di prendere una nuova sede in affitto o di fare una valutazione diversa, rispetto a una strategia che comunque deve essere complessiva”. La consigliera Federica Fratoni ricorda che “i cittadini toscani pagano un contributo che deve essere finalizzato il più possibile all’esecuzione di lavori di manutenzione idraulica. Quando si va a gravare con spese di carattere generale, lo si deve fare per assoluta necessità. Si prevede inoltre la vendita della sede di Pistoia che è di proprietà del Consorzio: è giusto capire che si intende fare per garantire ai cittadini di Pistoia la piena accessibilità ai servizi del Consorzio”.

“Il tema è serio –aggiunge Alessandro Capecchi –, i Consorzi hanno precisi compiti e funzioni in materia di rischio e salvaguardia idraulica, ma soprattutto hanno entrate che gravano sulle imprese e sui cittadini. Qualunque soluzione a cui si stia pensando non può non vedere il diretto coinvolgimento degli Enti locali e naturalmente non può prescindere da un confronto con la Regione, che è tenuta a sovrintendere all’organizzazione dei lavori e all’efficacia ed efficienza del consorzio stesso”.

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