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COMUNICATO STAMPA  n. 295

 
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Corecom: emergenza Coronavirus, appello per la ‘buona informazione’

Il presidente Enzo Brogi mette in guardia cittadini e operatori contro “‘l’infodemia”: attenersi ad alcune regole-base, fare sistema, verificare fonti e notizie prima di ogni condivisione. Il testo della lettera sul sito del Comitato regionale delle Comunicazioni e sui canali social

 

di Camilla Marotti, 3 marzo 2020

 

Firenze –  C’è un virus “insidioso e ad altissimo contagio”che si accompagna all’emergenza Coronavirus e nei confronti del quale Enzo Brogi, presidente del Corecom Toscana, mette in guardia cittadini e operatori dei media. Si tratta “dell’infodemia, ossia la circolazione eccessiva di informazioni contraddittorie, spesso non verificate e a volte non veritiere, un problema serio, amplificato dall’uso massiccio del web e dei social network, che fa della comunicazione, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, un ostacolo alla corretta informazione invece che una preziosa risorsa per orientarsi e comportarsi in modo adeguato”. 
 

Brogi lo scrive in una lettera che ha postato sul sito del Comitato regionale delle Comunicazioni e condiviso sui social. Quella che lui chiama “l’epidemia cognitiva”rischia di diffondersi a macchia d’olio, veicolata da quella massa di “suggerimenti pratici, valutazioni sugli effetti sanitari, notizie verosimili”responsabili, in non pochi casi, di “effetti di confusione e panico tra la popolazione, inducendo a comportamenti ingiustificati, come lo svuotamento di interi scaffali nei supermercati”.
 

Per evitare la diffusione del “contagio informativo”  è utile richiamarsi a delle regole-base, semplici e di sicura efficacia.  Brogi le elenca: “Prima di condividere, verifica”, anche perché a volte, nella fretta di condividere o fidandosi di chi ci ha inviato un contenuto, diffondiamo inavvertitamente notizie false. Questo può ingenerare una catena avvelenata, che nel più tenue dei casi si ‘limita’alla confusione ma nel più grave può influenzare “scelte importanti come quelle in materia di salute e di politica, istigare odio, distruggere la reputazione di persone”.

 
Occorre quindi, prosegue poi il presidente, controllare l’URL, l'indirizzo della pagina: “spesso capita che siti di fake news utilizzino come escamotage l'avvalersi di url simili a quelli conosciuti dagli utenti”. Inoltre occhi puntati sull’autore, chi ha scritto il post, controllando anche “se ha firmato altri articoli che possono accreditarlo come “conoscitore”del tema”. Infine, una delle regole principe per la professione giornalistica, ma che in tempi di social e coronavirus vale più che mai per tutti: “controlla la fonte, le fonti non sono tutte uguali ed è importante fare riferimento sempre a quelle attendibili e accreditate”.

 
In un contesto simile, chiosa Brogi, “siamo tutti responsabili” ed è opportuno “affidarci alle notizie ufficiali fornite dalle nostre istituzioni”, cominciando dal sito di Regione Toscana, costantemente aggiornato sull’evoluzione del virus: https://www.regione.toscana.it/-/coronavirus 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana