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Eugenio Giani all'inaugurazione della mostra dedicata a Gianfranco Bartolini


La curatrice della mostra, Elena Gonnelli


Il direttore dell'Istituto storico della Resistenza, Matteo Mazzoni


Il figlio di Gianfranco Bartolini, Domenico

Immagine - Uno scorcio della mostra dedicata a Gianfranco Bartolini
Uno scorcio della mostra dedicata a Gianfranco Bartolini

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COMUNICATO STAMPA  n. 0770

 
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Istituzioni: al palazzo del Pegaso la mostra e una pubblicazione per ricordare Gianfranco Bartolini

Inaugurata questa mattina nell’anniversario dell’insediamento del Consiglio regionale del 13 luglio 1970. Giani: “Un uomo del popolo, capace di far sentire tutti parte della Toscana”

 

di Sandro Bartoli, 13 luglio 2018

 

L’archivio Gianfranco Bartolini arriva al palazzo del Pegaso, grazie alla mostra documentaria curata da Elena Gonnelli, promossa dall’istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea e dal Consiglio regionale della Toscana. L’esposizione è stata inaugurata questa mattina – con il taglio del nastro da parte del presidente Eugenio Giani e del figlio di Bartolini,Domenico – nella data simbolica del 13 luglio, giorno in cui la Toscana celebra l’anniversario della seduta di insediamento del primo Consiglio regionale, il 13 luglio 1970. La mostra, “un’ideale passeggiata nella vita di Gianfranco Bartolini, un percorso attraverso la sua memoria”, come l’ha definita la curatrice Elena Gonnelli, nasce per valorizzare – con documenti, filmati, interviste inedite – il fondo archivistico, recentemente acquisito dall’istituto storico attraverso una donazione degli eredi, e ripercorre la tappe della vita e dell’attività pubblica di Bartolini, “fiesolano per eccellenza, figura fondamentale, presidente della Regione in anni impegnativi, l’ultimo proveniente dalla provincia di Firenze”, ricorda Giani. “Uomo della Resistenza, in cui testimonia il suo impegno politico e civile, operaio alla Galileo, segretario della camera sindacale di Firenze, rappresentante sindacale della Cgil al massimo livello, Bartolini era un uomo molto popolare – prosegue Giani –, molto attento al senso delle istituzioni. Nei territori si ricorda ancora la sua presenza, la sua capacità di far sentire tutti parte della Toscana”.
 
Un “uomo del popolo”, aggiunge Giani, che nella prolusione tratteggia la figura di Bartolini. “Entra in Consiglio regionale nel 1975 e subito si distingue come uomo delle alleanze a sinistra”. Quando diventa presidente, “dopo Lelio Lagorio e Mario Leone, rappresenta l’operaio arrivato alla guida della Regione”. Eletto dal Consiglio alla presidenza della Giunta nel 1983, guidò la Regione fino alla conclusione della quarta legislatura, nel 1990.
 
La pagina scritta da Bartolini, sindacalista, amministratore e uomo delle istituzioni, è quella “dei corpi intermedi che rappresentano l’essenza fondamentale della democrazia costituzionale insieme ai partiti politici”, ha ricordato il direttore dell’istituto storico della Resistenza, Matteo Mazzoni. “È la lotta della difesa dei diritti che si concretizza nella lotta per il lavoro: non c’è lavoro senza sicurezza, senza stabilità, senza dignità”. Ed è la pagina, aggiunge Mazzoni, “del governo del territorio, con la nascita delle Regioni”.
 
Contestualmente all’inaugurazione della mostra, è stato presentato l’Inventario dell’Archivio Bartolini (Edizioni dell’Assemblea), curato da Elena Gonnelli. Mostra e archivio offrono la possibilità di sfogliare pagine eloquenti della storia toscana e del governo regionale. All’inaugurazione sono intervenuti l’attuale sindaco di Fiesole, Anna Ravoni, e, tra i predecessori, Aldo Frangioni e Alessandro Pesci, la segretaria generale della Cgil di Firenze, Paola Galgani.

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