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COMUNICATO STAMPA  n. 0319

 
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Corecom: nascerà un gruppo di lavoro per rivederne la disciplina

La commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani, licenzia a maggioranza una proposta di risoluzione, che approva l’attività svolta, ma punta a rivedere la normativa istitutiva del 2002

 

12 aprile 2018

 

FirenzeIl Consiglio regionale, su proposta della commissione Affari istituzionali, nella prossima seduta esprimerà apprezzamento per i risultati conseguiti dal Comitato regionale per le comunicazioni della Toscana nell’anno 2017 ed approverà la relazione annuale sulle attività proprie. Il Consiglio si impegnerà inoltre a costituire un gruppo di lavoro tra i rappresentanti del Corecom e dell’assemblea regionale con l’obbiettivo di formulare in tempi ragionevoli una proposta di legge per rivedere la disciplina dell’organismo.
E’ stato il presidente della commissione Giacomo Bugliani (Pd) ad illustrare la proposta di risoluzione, che è stata licenziata a maggioranza, con il voto di astensione dei gruppi M5S e Lega Nord.
La proposta è stata formulata al termine della relazione del presidente del Corecom Enzo Brogi sull’attività svolta negli ultimi tre mesi dell’anno, che hanno puntato a far conoscere meglio ai cittadini toscani il suo ampio raggio di azione con vari strumenti: un nuovo logo; spot sul gioco d’azzardo; convegno sulla comunicazione dell’emergenza, partendo dall’esperienza drammatica di Livorno; interventi sul patrimonio di televisioni e radio, molte delle quali hanno fatto la storia della radiofonia italiana; premio al comunicatore dell’anno; riconoscimento alle migliori tesi master. Brogi si è soffermato sulle  conciliazioni, che hanno interessato nel 2017 ben 7500 cittadini toscani, con 3 milioni e mezzo di euro recuperati a loro favore, grazie ad un risultato positivo nell’83 per cento dei casi, ottenuto nell’arco di 38 giorni. “La legge istitutiva del Corercom risale al 2002, quando eravamo ancora con la televisione in bianco e nero – ha osservato – E’ necessario arrivare al più presto ad una nuova legge regionale, che tenga conto delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi informativi”.
“Quelli della comunicazione sono temi sui quali è opportuna un’iniziativa immediata – ha osservato Leonardo Marras, capogruppo del Pd – Abbiamo solo le competenze della Regione, ma credo sia indispensabile avere almeno uno strumento adeguato. La commissione deve farsi parte attiva e dar vita ad un gruppo di lavoro”. A suo parere, inoltre, deve essere analizzato in profondità il sistema televisivo locale, che lo sforzo tecnologico e organizzativo in piena crisi ha reso molto fragile.
Il voto di astensione del gruppo M5S è stato annunciato da Gabriele Bianchi, che ha raccomandato una maggiore incidenza e terzietà, pur apprezzando lo sforzo fatto in questi ultimi mesi. “Sono a disposizione per affrontare un percorso di rinnovamento, ma nel momento in cui passiamo dalle parole ai fatti – ha affermato Marco Casucci (Lega Nord), motivando la sua astensione– “non dimentichiamo che nel 2016, unica Regione in Italia, siamo stati costretti a rispedire risorse non utilizzate a Roma per le funzioni delegate”. Secondo Francesco Gazzetti (Pd)questo settore richiede attenzione anche per la qualità del lavoro. “Quando veniamo intervistati – ha osservato - dovremmo chiederci che tipo di contratto hanno le persone che fanno le domande e fanno le riprese. Ne va della qualità dell’informazione e della democrazia”. (dp)      

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