COMUNICATO STAMPA n. 0974
Pari opportunità: legge elettorale, garanzie per le donne
Incontro tra la Commissione regionale e quelle provinciali per approfondire il tema della parità di genere. La presidente Pettinati: “Sempre possibile introdurre norme che facilitino la presenza delle donne nelle istituzioni”. Il punto con Lastri, coordinatrice del gruppo di lavoro per la riforma della legge elettorale toscana
3 ottobre 2013
Firenze – La voce delle pari opportunità si fa sempre più decisa e autorevole. “Indipendentemente dal sistema elettorale prescelto è sempre possibile introdurre norme che facilitino la presenza delle donne nelle istituzioni”. Parola della presidente della Commissione pari opportunità (Crpo) della Toscana Rossella Pettinati, che oggi si è incontrata con le rappresentanti delle Commissioni provinciali, proprio per riflettere sulla legge elettorale della nostra regione.
Due le opzioni: in caso di reintroduzione delle preferenze, all’interno di un sistema elettorale plurinominale, la proposta è quella di operare in favore della “doppia preferenza”, tassativamente diversa per genere, pena l’annullamento della stessa. In caso invece di sistema uninominale, operando a favore della presentazione, all’interno del medesimo schieramento, di un numero paritario di candidature di donne e di uomini, ovvero in favore del cosiddetto meccanismo “binominale”, che prevede la doppia candidatura uomo/donna per ogni schieramento in ogni collegio.
“Premesso che nessun sistema elettorale garantisce di per sé alle donne pari opportunità – ha sottolineato Pettinati – reputiamo necessario introdurre norme di garanzia per la presenza di donne nelle liste o penalizzazioni in caso di una loro non presenza”. Da qui l’importanza di una legge elettorale, in vista delle prossime elezioni regionali, in grado di assicurare “parità di opportunità per essere elette”.
A fare il punto è intervenuta la consigliera Daniela Lastri, coordinatrice del gruppo di lavoro sulla legge elettorale, affrontando una serie di aspetti, che spaziano dalla governabilità al pluralismo, passando dalla democrazia paritaria e dal superamento di liste bloccate. Le strade restano sostanzialmente due – o preferenze o collegi – ed i tempi stanno stringendo: entro il 31 ottobre sarà definita la proposta di legge elettorale ed entro il 20 dicembre l’aula di Palazzo Panciatichi sarà chiamata ad approvarla.
Raggiungere una effettiva democrazia paritaria nelle istituzioni non vuol dire solo presenza al 50 per cento nei luoghi decisionali, ma anche affermazione di valori come competenza, onestà, etica, trasparenza, legalità. Questo il messaggio delle rappresentanti regionali e provinciali delle pari opportunità, consapevoli che la scarsa presenza al femminile nei luoghi di potere, da un lato va ricercata nei condizionamenti sociali e culturali, dall’altro nelle regole che ne governano l’accesso, a iniziare dall’organizzazione dei partiti politici, ancora prevalentemente a misura maschile.
La strada della parità di genere è comunque tracciata e le donne – come hanno ancora una volta assicurato oggi – continueranno a sensibilizzare l’opinione pubblica e a portare avanti una battaglia di libertà e giustizia. “La vera rivoluzione sarebbe forse più quella dei collegi uninominali – hanno affermato – visto che le preferenze non ci pagano granché, ma l’importante è guardare al risultato”. Non solo in politica, ma anche nella vita di ogni giorno. La presidente della Crpo Rossella Pettinati ha infatti annunciato due importanti iniziative: il 10 ottobre la presentazione della “Banca dei saperi delle donne” e il 16 ottobre “Donne in quota”, ai vertici delle società e nei consigli di amministrazione. (ps)
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