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COMUNICATO STAMPA  n. 645

 
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Geotermia: le disposizioni per le aree non idonee

Via libera alla modifica del Piano ambientale energetico. Il Consiglio approva a maggioranza. Passa emendamento proposto da Sì-Toscana a sinistra. Respinta la proposta di risoluzione presentata dal Movimento 5 stelle

 

di Ufficio stampa, 7 luglio 2020

 

Via libera alla modifica al Piano ambientale energetico (Paer) per l'individuazione delle aree non idonee all'installazione di impianti geotermici. Il Consiglio regionale approva la deliberazione a maggioranza. Passa emendamento presentato da Sì-Toscana a sinistra per “comprendere nelle aree tutelate anche le buffer zone, intese come quelle tampone in grado di garantire una protezione aggiuntiva necessaria e individuate secondo i criteri e gli elaborati predisposti dall'Unesco”. Respinta, invece, la proposta di risoluzione firmata dal Movimento 5 stelle per “attivare un percorso di revisione e aggiornamento”.

La visione complessiva di questo “atto molto importante per la geotermia in Toscana”, come spiega dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), integra alla disciplina della geotermia approvata a gennaio 2019 un quadro conoscitivo puntuale delle diverse specificità territoriali per consentire programmazione e scelte calate nel territorio. Le aree non idonee all'installazione non pongono vincoli assoluti ma seguono l'equilibrio tra vocazione ambientale e sviluppo sociale e sostenibile. Non si escludono aree a priori come nel caso di quelle a destinazione produttiva, e l'equilibrio tra esigenze ambientali e utilizzo della risorsa è assicurato anche da un monitoraggio stringente. “La ricerca mineraria - spiega ancora - è assolutamente libera e tale rimarrà, ma la disincentiviamo laddove le vocazioni sono stringenti e la semplifichiamo in quelle aree in cui la geotermia è riconosciuto come una opportunità”, afferma ancora il presidente della commissione.

La modifica al Piano è stata concertata con le amministrazioni comunali coinvolte che hanno partecipato attraverso note e proposte per la maggior parte coerenti con le direttive regionali.

In sede di dibattito, Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle) annuncia il voto contrario sebbene ne riconosca l'importanza dell'atto: “Grazie al nostro impegno abbiamo permesso ai territori di disegnare le aree idonee e non. Si fa chiarezza ed è sicuramente un passo in avanti. Ci aspettavamo però una vincolistica più cogente e una maggiore tutela delle acque termali” spiega il consigliere.  “Il testo è comunque utile. Entro sei mesi vorremmo fosse attivato un percorso di revisione e aggiornamento” continua illustrando la proposta di risoluzione collegata poi respinta dal Consiglio.

“Dopo cinque anni il Paer si completa. La geotermia era l'ultima delle energie da trattare. È un passo avanti anche se siamo nella fase dell'adozione. Dobbiamo ancora capire cosa ne pensano i territori. Abbiamo qualche dubbio che le aree non vocate siano riferite ai pozzi e non prendano in considerazione l'impianto nel suo insieme”. Dichiara Elisa Montemagni (Lega), che annuncia voto di astensione.

Soddisfazione la esprime il capogruppo Pd, Leonardo Marras: “Questo atto è il risultato di un lavoro collettivo. Abbiamo assunto procedure specifiche”, ricorda, citando “l'approvazione di procedimenti legati alle autorizzazioni delle centrali”. “Gli emendamenti presentati in commissione ci hanno permesso di dare voce ai territori che oggi si vedono riconosciuti” spiega.
“Ci siamo battuti per arrivare alla definizione delle aree non idonee. Avevamo chiesto che la zonizzazione muovesse dalle esigenze delle necessità locali. Il percorso è stato particolarmente travagliato e ostacolato dall'assessore Federica Fratoni e se è un bene averlo, è però mancante sotto molti punti di vista”, dichiara Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), annunciando una serie di emendamenti. “Non recepisce – continua illustrandoli - le indicazioni del decreto ministeriale del 2010 che imponeva criteri tecnico-scientifici. Si disconoscono atti già adottati dalla Regione se si guarda a cosa si può fare nelle varie zone di interesse comunitario o legate a produzioni di qualità”. Le modifiche proposte “riassumono le istanze di associazioni e comitati che si stanno battendo per la tutela del territorio e ricomprendono anche zone con importanti falde termali”. Sono modifiche, spiega ancora Fattori, che “tentano di intervenire sulle fondamentali debolezze del testo”.

“Sono rimasta della stessa opinione già espressa nella seduta del Consiglio a Larderello e mi riferisco allo sfruttamento dell'acqua. Di questo aspetto non se ne parla mai. Non possiamo continuare a dire che la geotermia è sostenibile” dichiara Monica Pecori (Gruppo misto) che ricorda: “Oltre 900 osservazioni non sono state prese in considerazione, così come sono rimasti inascoltati i pareri dei sindaci. Come al solito la montagna ha partorito il topolino” conclude.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana