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COMUNICATO STAMPA  n. 1464

 
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Cultura: 1919-1920, il ‘biennio rosso’ in Toscana

Appuntamento giovedì 5 dicembre alle 15, in sala Gonfalone di palazzo del Pegaso, con la due giorni di approfondimento storico sulle peculiarità della nostra regione. Ad aprire i lavori i saluti del presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani

 

di Camilla Marotti, 4 dicembre 2019

 

Non solo storia, ma anche economia, società, cultura; in una parola la Toscana nelle sue peculiarità nel biennio 1919-1920.  E’ quanto si propone il convegno “Il biennio rosso in Toscana 1929-1920”, che si svolgerà giovedì 5 dicembre (dalle 15) e venerdì 6 (dalle 9.30 e per l’intera giornata) nella sala Gonfalone di palazzo del Pegaso. L’evento è organizzato dal Consiglio regionale e dalla Società Toscana per la storia del Risorgimento. 
 
Ad aprire i lavori, giovedì 5 dalle ore 15, il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani; Fulvio Conti, presidente della Scuola di scienze politiche Cesare Alfieri e Luca Mannori, direttore del Dipartimento di scienze politiche e sociali. Quindi la relazione di Sandro Rogari, presidente della Società toscana per la storia del Risorgimento. Al centro dell’attenzione “Le peculiarità di un paradigma: il biennio rosso in Toscana”, posto che la nostra regione fu ‘un caso particolare’, approfondito nella sessione di lavori presieduta dallo stesso Rogari e dedicata al conflitto agrario e industriale.
 
Il biennio rosso, pur diffuso in altri territori europei, in Toscana ‘si accese’ in un contesto con pochi operai industriali rispetto ai lavoratori dei campi, e tra questi specialmente mezzadri. Questa caratteristica, che non fece da anticorpo contro i conflitti sociali, fu invece una specificità: il ‘biennio rosso’ fu soprattutto nel mondo mezzadrile, provato in larga parte anche dalle difficoltà ad acquistare generi alimentari, dati gli alti costi e le condizioni di povertà.
 
Dal 1919 in tutta la Toscana ci furono manifestazioni contadine; nell’autunno 1920, poi, la doppia reazione rurale e urbana. Una volta fallita anche l’occupazione delle fabbriche,  gli industriali si allearono con gli agrari.
Dopo la relazione introduttiva di Rogari, giovedì 5, seguiranno gli interventi di Michele Lungonelli (“Imprese e imprenditori nella crisi toscana del primo dopoguerra”); Fabio Bertini (“Le lotte mezzadrili in Toscana”); Luca Menconi(“L’associazione agraria toscana di fronte alle lotte mezzadrili del biennio rosso”); Roberto Bianchi (“Il ‘biennio rosso’ in fabbrica”) e Giustina Manica, con un intervento su “L’occupazione delle terre e il latifondo in chiave comparata: Toscana e Sicilia”.
 
Venerdì 6 dicembre, alle 9.30 e sempre nella sala Gonfalone, la sessione di lavori dedicata a ‘Lotta politica e sociale’, presieduta da Zeffiro Ciuffoletti.
 
Alle 14.30 la ripresa dell’ultima sessione, quella  su ‘Giornalismo, riviste e cultura’, presieduta da Paolo Bagnoli.   
 
 
 

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