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Agenzia toscana per la protezione ambientale

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COMUNICATO STAMPA  n. 1280

 
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Ambiente: riforma Arpat, sarà agenzia con più autonomia organizzativa e giuridica

La commissione guidata da Stefano Baccelli licenzia a maggioranza (astenuti Lega e Sì-Toscana sinistra) la proposta di legge che permetterà, grazie anche alle innovazioni normative nazionali, lo sblocco del turnover: in arrivo 65 dipendenti nel triennio 2019-2021. Respinto il testo presentato da Sì-Toscana a sinistra. Approvato il bilancio di esercizio 2018 dell’Agenzia

 

di Ufficio Stampa, 29 ottobre 2019

 

La nuova Arpat avrà più autonomia organizzativa e gestionale e potrà contare anche su un’implementazione della pianta organica nel triennio 2019-2021. La riforma dell’Agenzia toscana per la protezione ambientale conclude il suo iter in commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd), e approda in Aula con un testo rivisitato soprattutto sotto il profilo delle funzioni, delle finalità e della natura. La proposta inizialmente formulata dalla Giunta è stata infatti modificata con emendamenti presentati dallo stesso presidente Baccelli (votati a maggioranza con l’astensione della Lega), trovando quel “giusto equilibrio chiesto in fase di consultazione da sindacati, personale e dirigenti della stessa Agenzia”.
 
Il combinato disposto tra questa nuova legge e le innovazioni normative di livello nazionale, in particolare per quanto riguarda i livelli essenziali delle prestazioni tecniche ambientali (Lepta), permetterà lo sblocco del turnover e quindi l’assunzione di “circa 65 persone a tempo indeterminato nel prossimo triennio” anticipa Baccelli, che chiarisce: “Saranno risorse fondamentali. I 680 dipendenti possono apparentemente sembrare tanti, ma il calo è stato costante e importante e Arpat svolge attività strategiche su cui la Regione investe ogni anno quasi 50milioni”. Le risorse dirette stanziate in favore dell’Agenzia ammontano infatti a 48milioni.
 
La nuova Arpat non sarà, come previsto nell’originaria stesura proposta dalla Giunta, un ente “meramente strumentale della Regione”, spiega ancora il presidente. “Avrà personalità giuridica di diritto pubblico, avrà autonomia tecnico-scientifica, amministrativa e sarà comunque funzionale alla Regione”.
 
Il testo licenziato (astenuti Lega e Sì-Toscana a sinistra) riassume in gran parte anche la filosofia del disegno di legge presentato dal gruppo guidato da Tommaso Fattori  e respinto dalla maggioranza (entrambi gli atti sono stati illustrati lo scorso marzo). Le due proposte passano ora all’esame del Consiglio probabilmente nella seduta del 5 e 6 novembre.
 
Nel corso della seduta di oggi, martedì 29 ottobre, la commissione ha approvato a maggioranza (astenuti Lega e Sì-Toscana a sinistra) anche il bilancio di esercizio 2018 di Arpat. Secondo quanto illustrato dal direttore, Marcello Mossa Verre, il conto economico registra un utile pari a 1milione 441mila 170 euro. Il valore della produzione, al 31 dicembre 2018, è pari a 50milioni 89mila 90 euro, i costi ammontano a 46milioni 445mila 142. L’utile di esercizio “soddisfa” il direttore. “Siamo riusciti a garantire le prestazioni pur con una dotazione organica al minimo storico”, che nel prossimo triennio (2019-2021) sarà integrata con 65 persone (di cui 9 dirigenti). Tuttavia, spiega Mossa Verre, “questa nuova forza lavoro non rappresenta una crescita numerica”. Altro personale, infatti, se ne andrà anche per effetto di quota 100, “dal 2012 ad oggi abbiamo perso 40 dirigenti tecnici”. Il nuovo piano assunzioni eviterà quindi il peggioramento della situazione attuale, chiarisce il direttore.
 
In sede di illustrazione del bilancio arriva anche la notizia che il trasferimento della nuova sede Arpat in via Ponte alla Mosse a Firenze potrebbe compiersi alla fine del 2020. La questione, sollevata dalla consigliera Pd Elisabetta Meucci, pare essersi sbloccata e i lavori di ristrutturazione e ripristino “che gioverebbero anche alla zona circostante” rileva Meucci, potrebbero ripartire a breve. Anche per questo l’Agenzia auspica che l’utile di esercizio “possa essere destinato al definitivo assetto della sede che ospiterà circa 300 addetti”.
 
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La nuova legge nel dettaglio
Il testo licenziato dalla commissione è stato modificato per effetto di emendamenti presentati dal presidente Stefano Baccelli e approvati a maggioranza (astenuta la Lega).
In particolare sono stati riformulati gli articoli che definiscono “finalità e funzioni” di Arpat (articolo 2), “natura” dell’Agenzia (articolo 3), “attività di controllo ambientale” (articolo 7), “attività di supporto scientifico” (articolo 9), “articolazione organizzativa” (articolo 20) – sullo stesso punto è stato respinto un emendamento presentato da Tommaso Fattori (Sì-Toscana sinistra) – “disposizioni sul personale addetto alle attività di ispezione e vigilanza” (articolo 27), “informazione e comunicazione” (articolo 29).
Sono stati respinti anche alcuni emendamenti presentati da Serena Spinelli (gruppo misto/Art.1/Mdp) tra i quali quello relativo all’attività di controllo ambientale e per l’inserimento, tra i criteri per lo svolgimento delle attività ispettive, del riferimento al regolamento nazionale sul personale dedicato.
 

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