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COMUNICATO STAMPA  n. 0663

 
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Informazione: Corecom Toscana, la legge sulla ‘par condicio’è ormai anacronistica

Il presidente Enzo Brogi: “Riformare la disciplina che regola l’accesso ai media in campagna elettorale per esercitare il diritto di voto in modo informato e consapevole, in un contesto normativo adeguato all’informazione e alla tecnologia”

 

di Ufficio Stampa, 11 giugno 2019

 

“Occorre riformare la disciplina che regola l’accesso ai media in campagna elettorale, per consentire a tutti, cittadini in primis, di esercitare il proprio diritto di voto in modo informato, consapevole e sereno, in un contesto normativo adeguato alle sfide e all’attuale contesto informativo e tecnologico”.
 
Così il presidente Enzo Brogi, a nome del Corecom Toscana, interviene a conclusione della tornata elettorale per le europee e le comunali, che in Toscana ha visto coinvolte 189 amministrazioni locali. Il presidente ha precisato che “il Corecom vuole farsi promotore di questa iniziativa a livello nazionale”.
 
“Come autorità di vigilanza regionale sul rispetto delle disposizioni previste dalla legge 28/2000 e dalle delibere Agcom –afferma Brogi –riteniamo doveroso ringraziare tutti gli attori locali coinvolti, dai soggetti politici ai media locali alle istituzioni, per la sostanziale correttezza complessiva, che ha consentito un voto sereno e consapevole”.

Il presidente ha voluto evidenziare le difficoltà nelle quali i Comitati regionali per le comunicazioni si trovano a operare. “La normativa nazionale, conosciuta come ‘par condicio’–ha detto –è diventata troppo complessa e spesso immotivatamente complicata, ma soprattutto anacronistica rispetto alla attuale situazione. Si tratta di una legge progettata quasi 20 anni or sono che, naturalmente, non prende in considerazione i nuovi media”.

Secondo il presidente e i componenti del Corecom della Toscana, oggi i soggetti politici, i media locali e le amministrazioni pubbliche sono chiamati a rispettare disposizioni spesso farraginose, decisamente rigide per alcuni versi e del tutto inadeguate su altri fronti”. Difficoltà come ha precisato il presidente spesso dovute a richieste d’intervento su questioni spesso marginali rispetto ai temi e al necessario equilibrio tra le diverse forze politiche. “La gran parte delle segnalazioni che ci sono arrivate hanno riguardato presunte violazioni dei limiti alla comunicazione istituzionale (art. 9 della Legge 28/2000). Limiti che, di fatto, silenziano le pubbliche amministrazioni per mesi, anche più volte nel corso di un anno”
 

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