Sanità: Saccardi, piano regionale per la cremazione
L’assessore regionale ha risposto all’interrogazione presentata dalla maggioranza: Serena Spinelli (Articolo 1 – Movimento democratico e progressista) e Nicola Ciolini (Pd)
di Paola Scuffi, 15 gennaio 2019
Al centro dell’attenzione i servizi di cremazione sul territorio toscano e la piena attuazione della legge regionale 29 del 2004 in materia di “affidamento, conservazione e dispersione delle ceneri derivanti dalla cremazione dei defunti”. Questo l’oggetto di una interrogazione della maggioranza, prima firmataria
Serena Spinelli (Articolo 1 – Movimento democratico e progressista) insieme a
Nicola Ciolini (Pd) , che partendo dall’attuale situazione invita a definire regole chiare per la pianificazione, la realizzazione e il funzionamento degli impianti crematori, superando l’evidente disomogeneità territoriale, determinata da fattori come la presenza e la capacità degli impianti disponibili. Questi gli impianti di cremazione presenti in regione, nei diversi comuni: 1 ad Arezzo, 1 a Bagno a Ripoli, 1 a Carrara, 2 a Firenze, 3 a Livorno, 1 a Massa (in uso solo per i residenti), 1 a Pisa, 1 a Pistoia, 1 a Siena (in uso due soli giorni alla settimana). Visto che il crematorio è diventato un’infrastruttura cimiteriale indispensabile, con costi inferiori rispetto all’inumazione a terra e alla tumulazione in loculo, accanto al vantaggio in termini di riduzione nell’uso di terreno cimiteriale, gli impianti attualmente attivi non sono sufficienti a soddisfare la richiesta di servizio, per l’aumento delle domande e il necessario fermo tecnico periodico degli impianti, per ordinaria e straordinaria manutenzione.
Da qui le richieste all’esecutivo per sapere quali azioni si intendano intraprendere e la relativa tempistica prevista per giungere all’approvazione del primo piano regionale di coordinamento dei crematori, come previsto dalla normativa; e per conoscere quali Comuni hanno aggiornato il proprio regolamento di polizia mortuaria alla legge regionale del 2004 e se la Giunta ritenga di attivare azioni di sollecitazione verso quelle amministrazioni che non abbiano ancora realizzato le Sale del Commiato e individuato “le aree per la dispersione delle ceneri in natura e dei ‘Giardini delle Rimembranze’ all’interno dei perimetri cimiteriali dove costruire il giusto luogo per lo spargimento delle ceneri”.
Nel rispondere all’interrogazione, l’assessore alla Sanità
Stefania Saccardi ha sottolineato – con normativa alla mano – che la titolarità degli impianti e la gestione dei crematori è in capo ai Comuni; e “vista la mancanza di una norma nazionale unitaria in materia, la Toscana è tenuta a considerare una serie di elementi – ha affermato – a partire dal rispetto delle esigenze ambientali, accanto alla previsione di superamento della dimensione comunale per tutti i servizi cimiteriali, compresa la cremazione”. “Direi che possiamo attivare la procedura per la realizzazione di un piano regionale sugli impianti di cremazione – ha concluso – ribadendo che, in ordine ai regolamenti di polizia mortuaria, il controllo preventivo obbligatorio è dell’azienda sanitaria territorialmente competente”.
“Soddisfatta per l’apertura dell’assessore e per la risposta” si è dichiarata la consigliera Spinelli, parlando anche a nome del collega Ciolini. “Questa è una importante scelta di civiltà – ha affermato – che va incontro ai cittadini toscani: invito di nuovo Saccardi ad avviare questo percorso complicato in commissione, guardando anche alla messa in rete e al coordinamento dei crematori”.
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