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Giannarelli: "Contenti di incontrare il Nucleo operativo ecologico, aperti a ulteriori collaborazioni"

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COMUNICATO STAMPA  n. 1176

 
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Rifiuti: Noe in commissione, Toscana oasi felice per collaborazione tra istituzioni

Il presidente Giannarelli: “In Toscana ci sono fenomeni di illeciti ambientali e criminalità”. Tre i punti fondamentali emersi: accelerare su nuovo protocollo d’intesa con la Regione per l’accesso diretto alle informazioni autorizzatorie; digitalizzare procedure autorizzative ancora giacenti presso le Province; aprire i laboratori Arpat nei giorni festivi” . Il vicepresidente Gazzetti: “Il tema dell’innalzamento dei livelli antincendio all’interno delle discariche può diventare contributo più importante di questa commissione. In tema ambientale parliamo tutti la stessa lingua”

 

di Ufficio Stampa, 31 ottobre 2018

 

Il tema dei reati e illeciti ambientali, ecomafie e disciplina relativa al sequestro, parte integrante del programma di attività approvato lo scorso 18 luglio, ma anche le forme di collaborazione tra autorità, enti locali e agenzie, al centro della seduta di oggi, mercoledì 31 ottobre, della “commissione d’inchiesta in merito alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti”, presieduta da Giacomo Giannarelli (M5s).

Anche alla luce delle conclusioni contenute nel secondo rapporto annuale sui fenomeni di criminalità organizzata e corruzione in Toscana (presentato in Consiglio regionale il 23 ottobre scorso), in cui la nostra regione figura come crocevia nel traffico illecito di rifiuti, soprattutto speciali, i commissari hanno incontrato il tenente colonnello Giuseppe Adinolfi, comandante gruppo ambientale di Roma, il maggiore Massimo Planera, comandante gruppo ambientale di Firenze e il maggiore Umberto Centobuchi, comandante gruppo ambientale di Grosseto.

Un incontro definito dal presidente Giannarelli “molto importante”, che ha “messo in luce le diverse criticità sul territorio così come le forme di collaborazione che oggi esistono con la Regione e le sue diverse articolazioni”. Una collaborazione che fa della Toscana, a detta dei rappresentanti dell’Arma “un’oasi felice”. Il grado di sinergia instaurato tra gli enti, prima fra tutti l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat) è tale che al punto in cui siamo oggi occorre solo “limare ciò che già funziona ed è collaudato da tempo”.


Giannarelli, a margine della seduta, ha rilevato comunque una “doppia faccia” della Toscana. “Da un lato è evidente lo sforzo istituzionale ad instaurare protocolli d'Intesa anche con il Nucleo operativo ecologico, dall’altro il nostro territorio non è immune da illeciti ambientali”. L’attenzione deve quindi rimanere “molto alta” e deve passare attraverso quegli “stimoli e quei suggerimenti che il lavoro di inchiesta della commissione sta portando avanti”.

Nella seduta di oggi, sono emersi “tre punti fondamentali” che Giannarelli intende “fare propri” e sui quali costruire anche la relazione finale e quindi “migliorare la normativa regionale”: accelerare su un nuovo protocollo d’intesa con la Regione per l’accesso diretto alle informazioni autorizzatorie - “c’è bisogno di sburocratizzare e velocizzare lo scambio di dati” rileva il presidente -; digitalizzare le procedure di autorizzazione ancora giacenti presso le Province “perché siano rese velocemente disponibili a chi opera nel settore dei rifiuti”; valutare l’apertura dei laboratori Arpat anche nei giorni festivi, quindi attivando la reperibilità del personale, per rispondere a quell’esigenza di analisi di campioni che se fatti a distanza di tempo potrebbero compromettere anche i risultati, come emerso nel corso della seduta. Se quindi la Toscana vanta “aspetti sicuramente positivi”, è una delle poche regioni in cui operano due reparti Noe (Firenze e Grosseto), occorre uno “sforzo istituzionale” nel siglare accordi tra istituzioni e forze dell'ordine.


“Non è una regione felix dove tutto va bene” dichiara il presidente rilevando che “con Licio Gelli qui si è inventata l'ecomafia. È una storia scritta che va ricordata ai cittadini perché l'esperienza del passato non si ripeta”. Parallelamente, e anche per quanto detto dai carabinieri del Noe, c’è necessità di intervenire su problematiche quali il regime autorizzativo semplificato che prevede l’entrata in funzione dell’impianto dopo 60 giorni dalla domanda all’ente. “Come ci è stato fatto notare in commissione, a seguito di controllo verso attività con rilascio privilegiato (generalmente di piccole dimensioni e che trattano poche quantità di rifiuti solidi urbani) nel 90 per cento dei casi si riscontrano illeciti che possono maturare in sequestri”.
Sul punto i carabinieri del Noe hanno infatti rilevato la necessità di trovare un punto di incontro tra la garanzia del controllo ambientale e di sicurezza del lavoro, con la legittima semplificazione chiesta dal mondo imprenditoriale.

Molto soddisfatto dell’incontro anche il vicepresidente Francesco Gazzetti (Pd) che sottolinea un dato “rilevato dai vertici del Noe: questa è la regione dove la collaborazione e l’integrazione fra i diversi soggetti ed enti è una eccellenza. Deve essere motivo di vanto e di orgoglio e ci fa ben affermare che in Toscana, in tema ambientale, parliamo tutti la stessa lingua”. Il vicepresidente ci tiene inoltre a ricordare le parole di apprezzamento spese dall’Arma su Arpat, “definita una realtà con al suo attivo eccellenze e professionalità, per supporto tecnico e non solo, come poche altrove”. La Toscana come oasi felice come definita dal Noe per Gazzetti “deve far riflettere anche sul lavoro che abbiamo intrapreso e sulla direzione che vogliamo seguire”. In questo senso il vicepresidente sottolinea un tema su cui si sta “spendendo molto”, quello relativo all’innalzamento dei livelli antincendio all’interno delle discariche (rilevato proprio da Arpat nel corso della seduta del 17 ottobre scorso).


“Mi pare che ormai stia emergendo come tratto caratterizzante di questa commissione” dice Gazzetti che anche alla luce di quanto evidenziato dal Noe (nel corso dell’incontro è stato suggerito anche di estendere l’obbligatorietà della videosorveglianza negli impianti) punta a farne tra gli “elementi caratterizzanti del lavoro di commissione”. “Aprire una riflessione verso il legislatore, credo sarebbe un contributo importante”.


Nel corso della seduta sono intervenuti anche i capogruppo Paolo Marcheschi (Fdi), Monica Pecori (Gruppo Misto/Tpt) e Serena Spinelli (Art.1/Mdp).


Il Nucleo operativo ecologico dell’Arma (Noe), l’unica forza di polizia con competenza specifica in materia ambientale, è stato costituito il 1 dicembre 1986 con decreto dei ministri dell'Ambiente e della Difesa. È costituito da personale particolarmente addestrato e posto alla “dipendenza funzionale” del ministero dell'Ambiente “per la vigilanza, la prevenzione e la repressione delle violazioni compiute in danno dell'ambiente”. Il reparto ha giurisdizione su tutto il territorio nazionale, ha svolto complessi accertamenti per fornire i dati indispensabili a determinare gli interventi di competenza dei ministero nel caso di lavori che hanno comportato, o che potrebbero comportare, alterazioni all'ambiente. Ha individuato i responsabili di inquinamenti (con conseguente denuncia all'autorità giudiziaria) e perseguito penalmente i più gravi danni ambientali accertati.

I reparti Noe sono diffusi su tutto il territorio nazionale (qui l’elenco). In Toscana ci sono due nuclei a Firenze (via dell’Agnolo 80 - telefono 055243386, noeficdo@carabinieri.it, con competenza sulle province della Toscana tranne Grosseto, Siena e Livorno) e a Grosseto (via Santorre di Santarose 15, telefono 056420635, noegrcdo@carabinieri.it, per le province di Grosseto, Siena e Livorno).

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