Firenze: Giani, demolire campo Poderaccio, chi vive in Italia deve rispettare leggi e regole convivenza
Il presidente del Consiglio regionale, dopo la morte di Duccio Dini: “Giuste le parole del sindaco, siamo in ritardo, basta presidi di ghettizzazione nelle nostre città”. Bandiere a mezz’asta al palazzo del Pegaso in segno di lutto
di Sandro Bartoli, 12 giugno 2018
ISTITUZIONI – Il campo nomadi del Poderaccio “deve essere demolito, certo”, poi bisogna andare oltre, “le nostre leggi e le regole della convivenza civile devono essere rispettate”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana,
Eugenio Giani, nel commentare la vicenda che ha portato alla tragica morte di Duccio Dini. “Devo ringraziare tutti i fiorentini –dice Giani –in particolare i fiorentini del quartiere dell’Isolotto che ieri hanno dimostrato grande compostezza. Non penso ci sia volontà di vendetta. Hanno vissuto tanta rabbia, come l’ho vissuta e sentita dentro di me tutta la giornata di ieri alla notizia della morte di Duccio Dini, ma tutti hanno preso atto con serietà di quello che sta accadendo”. Ora, prosegue Giani, ci sono cose da fare subito: “Dice bene il sindaco Nardella, il campo nomadi del Poderaccio va demolito, così come accadde per l’Olmatello. Anzi, siamo molto in ritardo, questi presidi di ghettizzazione nelle città non ci devono essere. Chi è residente in Italia deve rispettare le nostre leggi”.
E racconta una riflessione emersa da un colloquio questa mattina: “Una persona che conosco da molti anni e che è stata una delle partecipanti all’autogestione delle case popolari di via Canova, proprio lì all’Isolotto, mi diceva stamane: ‘Da quando le nostre case popolari sono state assegnate a tre famiglie rom, non si vive più. Le nostre donne che andavano a prendere il fresco nel cortile interno non ci possono più andare, i parcheggi oggi vengono occupati in modo irriguardoso delle regole di convivenza’. Ecco – prosegue Giani – questi personaggi devono rendersi conto che, se sono in Italia e stanno a Firenze, devono rispettare le leggi italiane e le regole della nostra convivenza”.
Il presidente ha disposto che, in segno di lutto per la morte di Duccio Dini, le bandiere del palazzo del Pegaso siano issate a mezz’asta.
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