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COMUNICATO STAMPA  n. 0521

 
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Rifiuti: il dibattito sulla comunicazione della Giunta (2)

Gli interventi di Marco Casucci (Lega), Jacopo Alberti (Lega), Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra), Valentina Vadi (Pd), Luciana Bartolini (Lega), Leonardo Marras (Pd) e la replica del presidente Rossi

 

di Cecilia Meli, Paola Scuffi e Sandro Bartoli, 23 maggio 2018

 

AULA  –“Oggi è stata annunciata una svolta ambientalista, che mi auguro sia di buon senso e non ideologica e di convenienza politica, visto che questa maggioranza ora insegue temi che vanno di moda”. Lo ha detto Marco Casucci (Lega). “Ribadisco che il modello Veneto – ha aggiunto – è alternativo a quello di Rossi; noi siamo contrari ai modelli centralizzati e siamo favorevoli a dare autonomia decisionale ai nostri sindaci. L’ambiente si tutela con impianti e tecnologie adeguati, seguendo i principi di autosufficienza e prossimità”.

Jacopo Alberti (Lega) ha citato un dossier “in cui si dimostra che nel sistema Toscana si assiste a un intreccio di società collegate, di scatole cinesi, di coinvolgimento delle banche. Siamo davanti a un cartello controllato da cooperative rosse e banche, e i cittadini finanziano un business senza rischi di imprese e con un alto profitto”. “Mi domando – ha concluso – se è giusto in questo quadro che i toscani paghino tariffe sempre più care”.

Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra) ha tenuto a sottolineare brevemente “la memoria storica” nella questione rifiuti. “Le tematiche che si pongono oggi sono state proposte molto tempo fa dalla sinistra. Ora tutti sono all’inseguimento” ha detto.

Secondo Valentina Vada (Pd) “la revisione del piano dei rifiuti è un passaggio importante, in cui il Consiglio regionale deve essere coinvolto”. “Condivido la svolta ambientalista e l’obiettivo di incrementare la raccolta differenziata – ha detto la consigliera -. Dobbiamo essere consapevoli che in alcuni ambiti siamo al 40% e occorre fare un grande lavoro. Positivo l’impegno nel ridurre il numero di discariche e di termovalorizzatori. Ma chiedo, e rivolgo un appello in questo senso alla Giunta, che la fase di transizione sia attentamente monitorata, per impedire che nel frattempo gli impianti esistenti siano ampliati o abbiano vita prolungata rispetto a quanto già previsto. Altrimenti questa scelta risulterà incomprensibile”.

“Non parlerò di massimi sistemi, mi limiterò a raccontare cosa avviene nel mio territorio”, ha esordito la consigliera Luciana Bartolini (Lega), parlando di una lettera del sindaco che annuncia bollette più care per l’acquisto di cassonetti. “Gli aumenti ci  sono già stati e i cittadini sono molto arrabbiati”, ha concluso telegrafica la consigliera.

Un grazie per “l’onesta e chiara comunicazione” è arrivato dal capogruppo del Partito democratico, Leonardo Marras (Pd), che ha riconosciuto al presidente la lealtà nell’ammettere  anche le carenze del nostro sistema di raccolta dei rifiuti. “Dovremo rimettere l’orologio indietro di qualche mese per non dire bugie tra noi”, ha continuato, ricordando una risoluzione sui rifiuti approvata nel luglio 2017, con un voto quasi unanime del Consiglio. “E’ nostro compito gestire il presente guardando a una visione organica e il presente non può pregiudicare il futuro”, ha sottolineato. Da qui l’invito a fare guerra alle discariche, a investire sulla raccolta differenziata, a sviluppare l’industria del riuso della materia, a trovare un giusto equilibrio nella distribuzione degli impianti, senza aumentare costi per i cittadini. “Questi i paletti del nostro indirizzo politico”, ha concluso Marras.

“Sono molto soddisfatto del dibattito, ci metteremo al lavoro”, ha commentato il presidente Enrico Rossi in apertura della replica in aula. “Parliamo di una svolta ambientalista, di un cambio di passo, perché vogliamo che la Toscana diventi una delle prime regioni europee all’avanguardia”. Rossi ha richiamato la risoluzione del Pd toscano del 2017, “documento che faccio mio e che seguiremo”. Ha precisato: “Ritengo che, non essendo ancora partita la creazione di alcuni impianti, si debba riconsiderare la loro validità”. E ha spiegato: “In Toscana abbiamo ridotto il numero delle discariche, ma non riusciamo a scendere al 10 per cento del conferimento perché ce ne sono ancora 24 e finché c’è la discarica, i rifiuti vanno in discarica”. Allo stesso modo, ha spiegato ancora, “se si fa un inceneritore bisogna farlo funzionare. E se si fanno i biodigestori, bisogna far funzionare i biodigestori”. Ancora sul termovalorizzatore di Case Passerini: “Fosse stato fatto il giorno dopo l’approvazione e le procedure fossero andate avanti, forse avremmo potuto fare valutazioni diverse”.
La proposta di oggi in Consiglio regionale, ha detto Rossi, è “una scommessa che sono sicuro di vincere. Il Pd giustamente ci sfida, i conti economici li porteremo e ci doteremo dei poteri necessari per raggiungerli. Gli obiettivi che ci siamo dati sembrano perseguibili. Il Piano può dire queste cose per i rifiuti urbani e per quelli speciali. Alla fine di luglio, prima della pausa estiva, consegneremo il primo documento che sottoporremo alla discussione in Consiglio regionale”.

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