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COMUNICATO STAMPA  n. 0452

 
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Turismo: modificato Testo Unico, sì a 28 nuovi ambiti (3)

Gli interventi dell’assessore Stefano Ciuoffo, dei consiglieri Gabriele Bianchi (M5S), Luciana Bartolini (Lega), Simone Bezzini (Pd), Paolo Marcheschi (FdI), Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt), Marco Niccolai (Pd), Serena Spinelli (Art.1-Mdp), Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra), Giacomo Giannarelli (M5S), Marco Stella (Fi)

 

9 maggio 2018

 

Firenze - L’assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo ha ricordato come “sia stato fatto un percorso impegnativo, che ha restituito alla commissione competente il proprio ruolo, e come il risultato sia una normativa di spessore, che rende la Toscana un punto di riferimento avanzato e un modello per le altre Regioni”. Ripercorrendo la vicenda dell’impugnativa del governo, Ciuoffo ha sottolineato che è necessario che il Governo e la Conferenza Stato-Regioni affrontino il nodo della definizione di attività professionale, in modo da avere regole certe,  opportunità e costi compatibili fra tutti gli operatori del settore. In caso contrario “si rischia di lasciare aperti varchi in cui si possono fare strada, senza regolamentazione, attività tutt’altro che marginali”. Necessario, infine, “uscire dalle logiche di campanile e sollecitare gli amministratori a pensare in maniera organizzata e coordinata, in modo da promuovere il turismo in maniera adeguata e guardare verso l’Europa”.
Secondo il consigliere Gabriele Bianchi (M5S) sarebbe opportuno “ripensare al meccanismo per cui si fanno le norme in attesa di capire se sono costituzionali”. Per quanto riguarda i provvedimenti in discussione, a detta del consigliere “si tratta di atti che complicano, aumentano la burocrazia e alimentano un provincialismo diffuso”. Bianchi ha annunciato un emendamento sulla sospensione immediata dei corsi per guide turistiche, e ha chiesto che la Regione effettui controlli puntuali sulle professioni del settore.
La consigliera Luciana Bartolini (Lega) ha spiegato che “permangono tante criticità: una burocrazia eccessiva che si annida negli ambiti, il fatto che non siano previste professionalità specifiche nei centri benessere e nei villaggi, il fatto che le guide turistiche ricevano un’abilitazione non adeguata, che si dia mano libera a chi fa turismo a nero e con meccanismi fai-da-te”.
Simone Bezzini (Pd) ha sottolineato che il turismo, settore fondamentale in Toscana, ha avuto una funzione anticiclica, e che “con questi provvedimenti si è fatto un passo in avanti, introducendo elementi di semplificazione”. Si è inoltre preso atto di un’evoluzione normativa su fenomeni come quello degli affitti brevi, per cui “sono auspicabili ulteriori interventi e un maggiore potere in mano ai sindaci”. Bezzini ha inoltre annunciato un ordine del giorno che invita la Regione Toscana a prendere una posizione forte, nei confronti del Parlamento e della Conferenza Stato-Regioni, affinché sia definito un quadro unitario in materia di guide turistiche.
Secondo Paolo Marcheschi (FdI) è evidente che, “se si deve intervenire nuovamente su una legge del 2016, questo significa che qualcosa è stato fatto in fretta o in maniera sbagliata”. Il consigliere ha criticato l”’abitudine della Toscana a fare fughe in avanti e a voler essere la prima della classe, atteggiamento che l’ha spesso condannata a essere ridicolizzata”; ha inoltre criticato il fatto che non esista una strategia complessiva, né coordinamento tra i vari soggetti, né compatibilità fra i vari emendamenti.
Il parere di Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt) è che “si tratti di norme con più ombre che luci: se non destano troppe preoccupazioni gli ambiti, suscitano invece perplessità le cabine di regia, così come il fatto che si continui a fare formazione alle guide turistiche in condizioni di non chiarezza”. Per questo la consigliera ha annunciato di aver aderito alla mozione che chiede l’immediata sospensione dei corsi in attesa di un’indicazione normativa unica.
Marco Niccolai (Pd)ha osservato che “le critiche fatte agli ambiti implicano che si preferisca che ogni Comune faccia attività per il turismo in modo distinto e non coordinato. Occorre invece lavorare in maniera organizzata, evitando che ognuno agisca per contro proprio”. Il consigliere ha inoltre ricordato che nel 2016 è stato dato riconoscimento, tramite la legge, al ruolo delle associazioni pro-loco.
Per Serena Spinelli(Art.1-Mdp) “non è negativo il fatto che la Toscana provi a essere prima e d’esempio ad altri con le normative varate”. La consigliera ha sottolineato come “sia necessario e inevitabile tornare sulla questione degli affitti turistici, problema che viene affrontato in tutta Europa perché sta svuotando le città dai suoi abitanti e creando concorrenza sleale”, e ha ribadito che la promozione turistica è da farsi a livello regionale.
Una legge non rivoluzionaria, ma ragionata e migliorativa: questa l’opinione di Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) secondo il quale “è positivo lo sforzo che la Regione Toscana sta facendo per dare respiro agli imprenditori turistici. Però questo dovrebbe accompagnarsi a un maggiore impegno per rimuovere il nero e garantire condizioni lavorative dignitose nel settore”. Anche secondo Fattori sarebbe opportuno sospendere i corsi per le guide turistiche in attesa di indicazioni univoche, così come, se la promozione deve avvenire a livello regionale, deve restare prerogativa di ogni territorio valorizzare le proprie specificità.
Giacomo Giannarelli (M5S) ha affermato come “in Toscana ci sia bisogno di un turismo strategico, innovativo, sostenibile e digitale, ma come la normativa in discussione non introduca nulla di tutto questo. Anzi, si aggiungono ulteriori elementi di burocratizzazione e manca completamente una visione strategica del settore”. Secondo il consigliere non sono garantiti gli standard qualitativi necessari, perché la Regione è venuta meno al suo compito di coordinamento e di vigilanza sulla qualità dei servizi offerti. Inoltre “occorre puntare maggiormente sulla professionalità delle guide turistiche, fatto di cui può beneficiare l’intero sistema e la percezione, nel resto del mondo, del livello del turismo in Toscana”.   
Marco Stella (Fi) ha spiegato che non convince il complesso del sistema turismo così come previsto dalle modifiche al Testo Unico, pur condividendo  alcuni articoli della legge. Per il consigliere “l’apertura alle attività di centro benessere è positiva mentre ha espresso apprezzamento con riserva alla possibilità, per gli alberghi, di offrire il servizio di ristorazione anche ai non alloggiati. Se infatti questo può essere un beneficio per le grandi città, nei piccoli centri potrebbe creare concorrenza tra attività”. Nel richiamare il gap infrastrutturale della Toscana, Stella ha ricordato la necessità “di dare il via al Master Plan aeroportuale che prevede la riqualificazione dello scalo di Firenze”. (Cecilia Meli/Federica Cioni)
 

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