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COMUNICATO STAMPA  n. 0258

 
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Sviluppo Toscana: monitoraggio attività e nuove modalità di finanziamento, sì a nuova legge

Il provvedimento passa a maggioranza con 21 voti a favore, 11 contrari e 3 astensioni

 

8 maggio 2018

 

Firenze Il Consiglio regionale approva a maggioranza le modifiche alla legge istitutiva delle società in house Sviluppo Toscana Spa. Il nuovo testo normativo introduce alcune nuove disposizioni per la razionalizzazione del funzionamento di questo soggetto e per la semplificazione del suo rapporto con la Regione. In funzione della revisione delle modalità di finanziamento delle società in house della Regione, è stato riformulato l’oggetto sociale di Sviluppo Toscana. In particolare, come ha spiegato il presidente della seconda commissione Gianni Anselmi (Pd) nell’illustrazione in aula, le attività ricomprese vengono distinte in attività istituzionali continuative e non, in base al loro carattere strategico. Le prime afferiscono in modo più stretto alle finalità istituzionali della Regione, che per garantirne lo svolgimento secondo criteri di imparzialità, flessibilità, terzietà, efficacia ed economicità le affida alle società in house. Le attività istituzionali a carattere non continuativo, invece, svolgono una funzione di completamento e potenziamento delle prime e non sono indefettibili rispetto alle finalità istituzionali della Regione.
Sulle modalità di finanziamento di Sviluppo Toscana è previsto un contributo annuale, fissato in legge di bilancio, per le attività istituzionali a carattere continuativo e compensi determinati in base al tariffario per le altre attività. Si prevede che l’attività della società sia svolta sulla base di un piano annuale con eventuali proiezioni pluriennali.
La Giunta regionale definisce con propria delibera entro il 31 ottobre di ogni anno le modalità per la determinazione del contributo a copertura dei costi e del tariffario dei compensi, gli indirizzi relativi all’attività, alla gestione e al controllo della società e le attività per le quali intende avvalersi della stessa. È introdotta la previsione di un'unica convenzione quadro, che la Giunta approva in forma di schema insieme al piano, per disciplinare le modalità di realizzazione delle attività. Il piano è redatto dall’amministratore unico della società e trasmesso alla Giunta entro il 30 novembre. La Giunta esprimerà il proprio assenso su bilancio preventivo e sul piano di attività entro il 31 dicembre. Si stabilisce poi che la Giunta fornisca alla società anche gli indirizzi per la definizione degli obiettivi dell’amministratore unico e si prevede l’adeguamento del suo trattamento economico a quello dei direttori degli enti dipendenti di Regione Toscana.
In commissione, ricorda Anselmi, “sono stati introdotti alcuni emendamenti, tra i quali, quello proposto dallo stesso Anselmi, “in accordo con la Giunta regionale, che prevede per le società l’obbligo di dotarsi di un piano della qualità della prestazione organizzativa”, con il conseguente processo di valutazione dei risultati e la definizione di “indicatori anche utili a proporzionare il compenso dell’amministratore unico della società stessa, che ha anche funzioni di direzione”. Un secondo emendamento a firma congiunta dello stesso presidente con Giacomo Giannarelli (M5s), “per introdurre possibilità alla commissione consiliare di pronunciarsi sul piano delle attività”. Due emendamenti “condivisi con il governo regionale”, annuncia Anselmi, vengono direttamente accolti in aula, “per l’adeguamento della copertura della norma finanziaria” e per “la clausola d’urgenza circa la sua entrata in vigore”.
Il provvedimento passa in aula con 21 voti favorevoli della maggioranza, 11 voti contrari e 3 voti di astensione. Il voto contrario del Movimento 5 stelle viene annunciato in Aula da Gabriele Bianchi: “Sviluppo Toscana dovrebbe essere rilanciata in maniera forte, non c’è pianificazione adeguata”. Contrario anche il gruppo Lega nord, come spiega Roberto Salvini, “perché quella scelta non è la strada per crescere”. Il capogruppo Tommaso Fattori annuncia il “voto di astensione di Sì-Toscana a sinistra: si attua un sistema di finanziamento diverso, bisognerebbe fare un ragionamento più complessivo e occuparci del meccanismo che si è inceppato rispetto alla rendicontazione della spesa di fondi europei, come abbiamo cominciato a fare in commissione Europa”.
“La parte buona di questa norma – dichiara nell’ultimo intervento Giacomo Giannarelli (M5s) – è che va a destinare delle risorse, ma è necessaria una rivisitazione per dare un indirizzo politico forte ad alcune agenzie della Regione, anche Fidi Toscana e il Consorzio zona industriale apuana”. (Benedetta Bernocchi/Sandro Bartoli)

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