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COMUNICATO STAMPA  n. 1195

 
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Sagra del Bigné: Orentano celebra la tradizione dei suoi pasticceri

Presentata in Consiglio regionale la 48ma edizione. Dal 12 al 21 agosto. Quest'anno il monumento riprodotto sarà il Duomo di Spoleto

 

2 agosto 2016

 

Firenze – Sarà il Duomo di Spoleto il protagonista della 48ma Sagra del bigné a Orentano. Il cosiddetto “dolcione” viene realizzato dai pasticceri orentanesi e ogni anno riproduce un monumento in zucchero, burro, uova e farina. Riproduzione in grande scala, che viene portata in sfilata in paese. Quest’anno la sfilata è in programma domenica 21 agosto. La Sagra del Bigné di Orentano è stata presentata questa mattina a palazzo Panciatichi. Con il presidente Eugenio Giani sono intervenuti anche il sindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti, il consigliere regionale Andrea Pieroni e il presidente del comitato Carnevale di Orentano Uliviero Ponziani.
Orentano, frazione di Castelfranco di Sotto, in provincia di Pisa dà vita ogni anno alla Sagra del Bigné, organizzata dal comitato Carnevale, in agosto, nel mese della festa patronale di San Lorenzo. Si comincia il 12 agosto. “Vorrò andare di persona a vivere questa occasione nel segno della tradizione locale – dice il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani –, in cui si intrecciano la cultura lucchese, con la sua grande capacità creativa, e il comprensorio del cuoio. Orentano ha una capacità di produzione che porta questo piccolo centro ad essere protagonista della cucina in Toscana”.
“Quello di Orentano è un evento che si inserisce tra quelli storici – dice il consigliere regionale Andrea Pieroni – e risale al movimento migratorio che ha portato molti, da Orentano, ad insediarsi per la maggior parte a Roma, ottenendo successi professionali proprio nel settore dolciario e della pasticceria, e restituendo poi, con il ritorno in paese, la loro esperienza. Questo evento di valore artistico vuole richiamare e celebrare questo ricongiungimento”. Una tradizione confermata dal sindaco Gabriele Toti: “Dal 1987 il momento clou della sagra è diventato la sfilata del ‘dolcione’. Negli anni Ottanta, l’associazione pasticceri toscani a Roma toccava circa trecento pasticcerie, i cui titolari erano originari del nostro piccolo paese”. (s.bar)

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