COMUNICATO STAMPA n. 1195
Donne: pari opportunità, appello all’ordine dei giornalisti
“Fare formazione per linguaggio rispettoso di identità e diritti”. Nel corso del convegno sulla convenzione di Istanbul annunciato esposto contro direttore di una testata online
27 novembre 2014
Firenze – La commissione regionale per le pari opportunità rivolge un appello all’ordine dei giornalisti e annuncia un esposto contro il direttore di una testata on-line. L’iniziativa, nella settimana in cui si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, prende spunto da un recente episodio, segnalato dalla vicepresidente della commissione, Clotilde Giurleo, nel corso del convegno “Convenzione di Istanbul, l’Italia è pronta?”, questo pomeriggio a palazzo Panciatichi. La vicepresidente ha segnalato quanto denunciato dalla responsabile comunicazione del Centro antiviolenza D.u.n.a. di Massa, Francesca Rivieri.
Sulla vicenda e sulle iniziative intraprese è stato redatto un documento a firma della presidente della commissione regionale Rossella Pettinati e del presidente della commissione pari opportunità di Carrara, Alessandro Bandoni. “Pochi giorni fa – si legge nel documento – una rivista online di Massa Carrara decide di intervistare la responsabile comunicazione del locale centro antiviolenza D.U.N.A, l’oggetto è ‘il linguaggio sessista nella pubblicità’”. Il titolo dell’intervista è il seguente: “Per Francesca Rivieri in Italia non esiste parità tra uomo e donna: che vada a fare una gita-premio nel califfato dell’Isis così si accorge della differenza…”.
“L’atteggiamento del direttore in questione – si afferma nel documento – è sicuramente un caso isolato, almeno in quanto a violenza verbale. Un comportamento comunque che riteniamo debba essere condannato e per quanto possibile contrastato”. Di qui la decisione di presentare l’esposto all’ordine dei giornalisti della Toscana e di rivolgere un appello a ordine e associazione stampa toscana perché si facciano carico della formazione della categoria. “C’è qualcosa che non va nello scarto che avvertiamo tra il valore di milioni di donne italiane e la ‘credibilità’ di un paese che esprime tanta arretratezza in materia di rispetto dei diritti della persona. Un’informazione corretta e responsabile può contribuire a formare una coscienza civile e una cultura dove prevalga il rispetto reciproco, la consapevolezza che al fondo della violenza contro le donne c’è sempre un modello di rapporto che presuppone la prevaricazione di uno nei confronti dell’altra”.
La consigliera regionale Daniela Lastri, dell’Ufficio di presidenza, si è associata alla “condanna del linguaggio sessista utilizzato” e ha appoggiato l’iniziativa di porre la questione all’ordine dei giornalisti. (s.bar)
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