COMUNICATO STAMPA n. 0966
Terzo settore: i nuovi scenari del bisogno
Un seminario promosso da Copas ed Ars nella sala delle Feste di palazzo Bastogi mette a fuoco gli effetti della crisi e si interroga sul ruolo delle autonomie sociali. Daniela Lastri: “Il lavoro mette anche il Consiglio regionale di fronte a nuove responsabilità”
14 ottobre 2014
Firenze – ”La crisi ha indebolito fortemente le condizioni sociali ed economiche di larghe fasce della popolazione. Il suo prolungarsi continua a spingere verso la povertà persone e famiglie. Questa situazione ha messo tutto il terzo settore di fronte ad interrogativi importanti circa la sua missione e il suo ruolo nelle comunità e nel sistema di welfare, con domande circa il senso che va assumendo il rapporto pubblico-privato in questo ambito”.
Cosi Eleonora Vanni, presidente della Conferenza permanente delle autonomie sociali (Copas), ha aperto i lavori del seminario di lavoro sul ”Terzo settore e nuovi scenari: identità, partecipazione, rete” nella sala delle Feste di Palazzo Bastogi. La Copas, incollaborazione con l’Agenzia regionale di sanità (Ars) ha realizzato un’indagine per esplorare il “sentiment” del terzo settore nei nuovi scenari delle cure, per cercare di dare le giuste risposte ai bisogni emergenti. “Il lavoro mette anche il Consiglio regionale di fronte a nuove responsabilità legislative, o comunque, di ridefinizione delle identità e degli organismi, a partire dalla stessa Conferenza – ha rilevato la consigliera Daniela Lastri dell’Ufficio di presidenza dell’assemblea toscana – Emerge l’esigenza di una Copas molto più orientata ad aspetti sostanziali, che a quelli formali e burocratici dell’espressione di parere sugli atti regionali, un vero luogo di partecipazione”.
“Eravamo un aristocratico gruppo di ricercatori, adesso svolgiamo un ruolo attivo nelle decisioni, sulla base di esperienze nazionali ed internazionali” ha sottolineato il direttore dell’Ars Francesco Cipriani, prima di passare la parolo ai suoi ricercatori Giacomo Galletti eFrancesca Ierardi, che hanno illustrato il lavoro, realizzato con lo strumento più utilizzato per l’analisi qualitativa, il focus group.
Al centro delle riflessioni il tema delle competenze nelle aziende sanitarie, delle risorse, dell’organizzazione, ma soprattutto della strategia nella gestione del cambiamento per far fronte ai bisogni emergenti: la solitudine, gli effetti del meccanismo economicista, che mette a rischio l’inclusività sociale, la spinta a fare rete.
Il seminario si è articolato in tre tavoli di discussione tematica sull’innovazione, in particolare nelle relazioni tra enti pubblici e terzo settore, negli strumenti per l’aggregazione e la rete, nei meccanismi per la partecipazione.
”Scriveremo una sorta di ‘decalogo’ con il quale ci presenteremo al confronto istituzionale – ha concluso la presidente Eleonora Vanni– L’obbiettivo è proiettare le organizzazioni del terzo settore in un sistema di partnership con le istituzioni e di relazioni con le persone e le comunità, che contribuisca a creare un welfare partecipativo, sostenibile e garante dei diritti”. (dp)
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