COMUNICATO STAMPA n. 0819
Legge elettorale: il dibattito (4)
Stefania Fuscagni (Fi): “Buon esito di una legge di compensazione”; Giuseppe Del Carlo (Udc): “Una proposta non di mediazione ma di compromesso”; Giovanni Donzelli (FdI): “Una legge che premia i trombati e penalizza chi prende più voti”; Daniela Lastri (Pd): “I problemi, la riproposizione di una lista bloccata abbinata ad un’altra con preferenza e le soglie di sbarramento alte”
10 settembre 2014
Firenze – “Abbiamo fatto un bilanciamento, con coraggio abbiamo scelto una legge che cerca di compensare per rispondere alle necessità della nostra Regione. Pd e Fi - ha detto la portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni (Fi) – hanno condiviso la strategia della coalizione e la politica di bilanciamento. Non capisco le reazioni dei piccoli partiti, ora è il momento in cui bisogna schierarsi”. “Questa legge regionale non è ambigua – ha proseguito Fuscagni – rappresenta una scelta di compensazione anche riguardo al listino regionale facoltativo nelle circoscrizioni”. Fuscagni ha ribadito che per spiegare la scelta regionale bisogna considerare anche il panorama nazionale. “Siamo – ha detto - in un momento di conflittualità che impedisce le riforme istituzionali e per questo ci vuole una legge che consenta di governare”.
Il capogruppo Udc Giuseppe Del Carlo afferma: “La legge elettorale regionale è nata da un’intesa di compromesso fatto a due”. “Non si capisce – ha detto Del Carlo perché la Toscana voglia andare oltre, fare da guida. Abbiamo una sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il premio di maggioranza troppo alto e le liste bloccate”. Il consigliere regionale ha evidenziato la necessità di correggere questi punti per liberalizzare il consenso, rendere “la legge più democratica, più partecipata dall’elettorato” e “garantire alla Toscana la governabilità”.
“Il punto strano di questa legge - spiega il capogruppo di FdI Giovanni Donzelli - è che di solito con le elezioni chi prende più voti prende più seggi e vince, con questa legge, invece, può succedere che vengano premiati i trombati e penalizzati quelli che prendono più voti”. Donzelli ha espresso disponibilità a ritirare gli emendamenti (circa 8mila quelli presentati) “chiaramente ostruzionistici di fronte ad una legge di buon senso”. Donzelli definisce di ‘buon senso’ le proposte di Tognocchi e di Chiurli “che noi voteremo” afferma. “Questa legge, invece, – ha detto il consigliere regionale – non rispetta la volontà dell’elettore. Poi c’è il problema delle soglie di sbarramento sbagliate, devono essere proporzionate ai 40 consiglieri regionali eletti”.
“Puntiamo – ha detto la consigliera regionale dell’Ufficio di presidenza Daniela Lastri (Pd) - sul voto di preferenza e su liste plurinominali in circoscrizioni piccole e su scelte come il premio di governabilità e il doppio turno per l’elezione del presidente della Giunta regionale, l’attuazione del principio di parità di genere e il voto di preferenza facilitato grazie ai nomi dei candidati stampati sulla scheda”. Secondo Lastri queste scelte rispettano i principi di uguaglianza del voto e delle forze politiche in campo e danno garanzia di governabilità. Il problema, invece, secondo Lastri, c’è quando si toccano “la riproposizione di una lista bloccata abbinata ad un’altra con preferenza e le soglie di sbarramento alte, differenziate ed escludenti. Qui i principi entrano in crisi”. (bb – segue)
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