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COMUNICATO STAMPA  n. 0694

 
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Pari opportunità: legge elettorale a misura di donna, la proposta toscana

Martedì 2 luglio alle 9.30 la commissione regionale per le pari opportunità incontra le forze politiche regionali. Una giornata di lavoro nella sala delle Feste di palazzo Bastogi, a partire dalle 9.30

 

29 giugno 2013

 

 
Firenze – Una giornata di confronto con i partiti per una legge regionale a misura di donna. La commissione Pari opportunità della Toscana avanza le proprie proposte e chiama tutte le forze politiche regionali per ascoltare chi e in quale misura sarà disposto ad accoglierle. L’obiettivo “dichiarato”, come spiega Rossella Pettinati, presidente della commissione, “è di far prendere posizione ai partiti sul tema della democrazia paritaria ed ottenere una nuova legge elettorale ispirata a questo principio”. L’appuntamento è per martedì, a partire dalle 9.30 nella sala delle Feste di palazzo Bastogi (via Cavour, 18). L'iniziativa prevede alcuni contributi più tecnici, dopo i saluti del presidente dell’Assemblea toscana, Alberto Monaci, e dell’assessore regionale Salvatore Allocca, quindi gli interventi dei partiti, quelli rappresentati in Consiglio regionale e non solo.
L’introduzione sarà affidata a Clotilde Giurleo, vicepresidente della commissione Pari opportunità della Toscana, quindi le relazioni della consigliera dell’Ufficio di presidenza, Daniela Lastri, che è anche coordinatrice gruppo di lavoro del Consiglio regionale per la nuova legge elettorale, e di Cristina Agostinelli, che illustrerà gli gli effetti della doppia preferenza nei comuni toscani nelle amministrative 2013. Milena Carone illustrerà il cammino “dalla proposta di legge 50&50 alla legge elettorale in Puglia”; Elisabetta Catelani tratterà di “democrazia paritaria e legge elettorale regionale: quali possibili soluzioni?”; Francesca Rosa offrirà un quadro compoarativo tra legislazione elettorale regionale e rappresentanza di genere. Coordinerà i lavori la giornalista Tiziana Bartolini.
“In previsione della annunciata riforma della legge elettorale regionale, questa giornata vuole essere un contributo sostanziale, di lavoro, per arrivare a soluzioni più avanzate”, aggiunge Rossella Pettinati.
La partecipazione delle donne alla vita politica ed istituzionale del nostro paese “continua a permanere esigua”, si legge nel documento approvato dalla commissione Pari opportunità in preparazione della giornata di martedì. I dati relativi alle ultime elezioni politiche “sono sicuramente incoraggianti”, ma la situazione italiana “mette in evidenza il persistere di una condizione di disparità politica sulla base del genere”. Disparità che “può essere considerata come uno degli indicatori di un basso tasso di democraticità del nostro sistema”.
In Toscana, “le donne amministratrici (sindache, assessore e consigliere) di Comuni e Province sono il 25,3%”. Le donne sindaco “sono, alle amministrative del 2009, solo 23 (11%)” e di queste “solo 4 in comuni con oltre 15mila abitanti”. E ancora: in 22 comuni toscani non ci sono donne in Giunta ed in 4 non ci sono donne in Consiglio. Le consigliere regionali sono 10 su 55, poco più del 18%. “Eppure è ormai largamente riconosciuto che mantenere le donne ai margini della vita politica e istituzionale costituisce un elemento di debolezza della democrazia ed un dispendio di capacità che tante hanno acquisito singolarmente e come genere”.
La democrazia paritaria, si afferma nel documento preparatorio della giornata di martedì, “significa per noi non solo la presenza al 50% dei due sessi in tutti in tutti i luoghi decisionali, ma vedere affermati e praticati valori come competenza, onestà, etica, trasparenza, legalità”. Le ragioni della scarsa presenza delle donne nelle istituzioni vanno ricercate “oltre che nei condizionamenti sociali e culturali, nelle regole che ne governano l’accesso, nell’organizzazione dei partiti politici, ancora prevalentemente a misura maschile, nei loro metodi di selezione delle candidature”. Di qui la richiesta di modifica dell’attuale legge elettorale regionale e di introduzione di strumenti di garanzia della parità di genere, sia nella presentazione delle candidature sia nella elezione, come già richiesto con la risoluzione presentata unitariamente da tutte le consigliere regionali l’8 marzo 2012 “Per il raggiungimento di una effettiva democrazia paritaria nelle istituzioni”.
Quale sistema elettorale, dunque? “Nessun sistema elettorale di per sé garantisce alle donne pari opportunità”, ma alcune regole possono valere per tutti i sistemi: “Norme di garanzia e/o penalizzazioni per la presenza (o non presenza) delle donne nelle liste e per assicurare parità di opportunità per essere elette”. In particolare: nel caso di reintroduzione delle preferenze, la “doppia preferenza” diversa per genere. Nel caso di sistema uninominale, “un pari numero di candidature di donne e uomini, ovvero in favore del così detto meccanismo ‘binominale’, che prevede la doppia candidatura uomo/donna per ogni schieramento in ogni collegio”. Nel caso si confermi la lista bloccata, o parzialmente bloccata, “operando in favore della presenza del 50% di candidati per ciascun sesso, prevedendo l’alternanza di genere nella composizione della lista”.
Queste alcune delle soluzioni proposte, accanto all’introduzione di norme che “in caso di mancato rispetto di detti meccanismi, stabiliscano l’inammissibilità delle liste”; norme “che assicurino una presenza paritaria di candidati di entrambi i generi nei programmi di comunicazione politica offerti dalle emittenti radiotelevisive pubbliche e private”. (s.bar)

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