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COMUNICATO STAMPA  n. 334

 
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Consiglio: Covid 19, il dibattito (4)

Gli interventi di Gianni Anselmi (Pd), Marco Casucci (Lega), Massimo Baldi (Iv), Paolo Marcheschi (FdI), Gabriele Bianchi (Gruppo misto), Paolo Bambagioni (Pd)

 

di Camilla Marotti, 2 aprile 2020

 

Un riconoscimento sul campo per quanti sono in prima linea, la solidarietà a chi ha subito perdite ma anche una serie di considerazioni sull'aspetto della "ripartenza". Questo al centro dell'intervento di Gianni Anselmi (Pd, presidente della commissione Sviluppo economico), che per il suo gruppo ha tracciato le linee di proposta contenute anche nei documenti collegati alle comunicazioni sul Covid 19. In particolare Anselmi ha parlato di "un pacchetto di misure concrete che includono una visione", si pongono il problema di "non erodere" il sistema produttivo, e quindi di come "presentarsi al momento della ripartenza". "Non bisogna consentire che il sistema produttivo toscano esca distrutto o indebolito" ha detto il consigliere che, pur passando in rassegna i passi avanti che erano già stati avviati sul terreno 4.0 e sul comparto turistico, ha ribadito: "E' giusto mutare paradigmi".  D’altra parte il nostro sistema ce la può fare perché "è flessibile, ci sono grandi imprese ma anche i distretti e le pmi", ma bisogna mettere il denaro in mano alle aziende. Sul versante del fisco, ha aggiunto Anselmi, occorre "allontanare i pagamenti e avvicinare le riscossioni" e diventa importante "capire come utilizzare la leva dell'Irap", mentre restano in primo piano gli interventi sulle locazioni. Fondamentale il tema della riprogrammazione dei fondi, intervenendo pro tempore in modo da ovviare ai "tempi biblici" per ogni opera pubblica in questo paese. Il consigliere, che ha comunque citato ulteriori aspetti presenti nel documento Pd - economia circolare, alcuni aspetti riferiti alle grandi imprese, tirocini e sistema scolastico - ha ricordato all'aula che "senza un'economia forte non c'è una sanità forte".

Marco Casucci (Lega) ha trovato interessanti alcuni spunti dell'intervento di Vittorio Bugli riferiti al regionalismo. "Siamo al buio, il mondo di ieri posava su basi poco solide, sia dal punto di vista sanitario che economico, perché per troppo tempo abbiamo vissuto nel mondo dell'apparire". Passata la crisi servirà "un nuovo modello di convivenza sociale" e sarà centrale il federalismo. Una considerazione che Casucci fa discendere proprio da questa emergenza, in cui "le Regioni sono state le più forti" e lo Stato "incerto e contraddittorio". La 'ripartenza' secondo un nuovo modello, comporta innanzitutto che "il pubblico torni a fare il pubblico: occorre investire per aprire ospedali, aumentare medici, infermieri e ricerca". Allo Stato dunque il compito di assicurare una "massiccia iniezione di liquidità al sistema produttivo e agli enti territoriali fuori dai lacci della burocrazia". Infine il riferimento alle cifre elaborate da Irpet: serviranno 200 miliardi.
 
Massimo Baldi (Iv)  ha riconosciuto che sì, "serve liquidità" ma per arrivare a quei 200 miliardi citati da Casucci occorrono misure per stimolare investimenti privati da imprese o fondi di investimento". Il consigliere, convenendo che il settore del turismo in senso lato sia il più colpito, si è detto "molto favorevole al bonus vacanze" e ha ricordato che i lavoratori a casa "stanno consumando ferie". Riguardo alla "sburocratizzazione e semplificazione che si stanno mettendo in essere" è essenziale "testarle" per riuscire a "metterle a regime" (ordinario). Ogni sforzo però sarà vano se non "programmiamo fin d'ora la riapertura delle nostre attività".    


Paolo Marcheschi (FdI) apprezzando i toni di Bugli si aspetta "iniziative un po' più forti e veloci". "Nessuna fiducia in governo nazionale ed Europa, ma dobbiamo spendere quel tesoretto che abbiamo di 60 milioni, bisogna far funzionare Fidi Toscana". E' infatti necessario "far leva sulle banche, che senza garanzie non allargano la cintura dei finanziamenti". D'altra parte "in guerra bisogna muoversi con misure di guerra": qui, con 300mila aziende con meno di 9 addetti è chiaro che "bisogna dare ossigeno in velocità, per restare in vita", per avere "la possibilità di rilancio prima degli altri". Bisogna poi favorire al massimo la sburocratizzazione, perché "non si può aspettare".

Gabriele Bianchi (Gruppo misto) ha apprezzato l'intervento di Bugli e ha sollecitato i tempi di intervento "soprattutto per anticipare la criminalità organizzata". Da una parte occorre "rafforzare le azioni delle regioni" dall'altra agire comunque sempre in un'ottica europea, rafforzando l'unità nazionale ed europea". Tra gli aspetti citati dal consigliere, "l'esperienza dell'incontro con dirigenti e docenti della scuola" che in questo periodo, con i corsi attivati, ha sprigionato "una sinergia che rappresenta la nostra Toscana". Serve "una visione europea nuova su tutti i nostri investimenti, e una progettualità verde". Un invito, infine, a sfruttare al meglio i 400 milioni destinati ai Comuni dal livello nazionale, supportando un'attività che vada a beneficio di chi ha difficoltà in questo momento.


Paolo Bambagioni (Pd) ha ricordato a tutti che il nostro sistema sanitario "ha risposto in maniera eccelsa" e ha rivolto un "encomio" in questo senso: "dobbiamo remare tutti nella stessa direzione e prenderlo come esempio per il sistema economico". La tenuta sociale che abbiamo "è stata una conquista" e bisogna essere consapevoli che "occorre sostenere e rilanciare l'economia, dare liquidità". "Abbiamo un sistema di micro imprese straordinario, e dobbiamo fare sistema", ha ripetuto a più riprese. Rivolgendosi a Bugli il consigliere ha ricordato che "la concertazione non deve essere un appesantimento ma un miglioramento". "Le concertazioni si fanno in un'ottica moderna perché se le aziende non sopravvivono non ce n'è per nessuno".

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