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COMUNICATO STAMPA  n. 1373

 
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Urbanistica: la pianificazione in Toscana è di area vasta

Il Consiglio regionale approva a maggioranza (a favore Pd e Italia Viva, astenuti M5S, gruppo misto-Art.1/Mdp, contrari Lega, Sì-Toscana a sinistra, Forza Italia, Fratelli d’Italia, gruppo misto) la legge che aggiorna il governo del territorio: contenimento del suolo, rigenerazione e recupero. Approvato ordine del giorno firmato da Elisabetta Meucci (Iv) e Stefano Baccelli (Pd)

 

di Ufficio Stampa, 19 novembre 2019

 

L’urbanistica in Toscana cambia volto, si evolve, si aggiorna e diventa di “area vasta”. Il Consiglio regionale approva a maggioranza –a favore Pd e Italia Viva; astenuti Movimento 5 stelle e la consigliera del gruppo misto Art.1/Mdp, Serena Spinelli; contrari Lega, Sì-Toscana a sinistra, Forza Italia, Fratelli d’Italia, la consigliera del gruppo misto Tpt, Monica Pecori e il consigliere del gruppo misto Roberto Salvini – la proposta di legge della Giunta regionale, rivisitata e modificata dalla commissione Ambiente, presieduta da Stefano Baccelli (Pd). Resta inalterata la filosofia di fondo che regola il governo del territorio: contenimento del suolo, recupero e rigenerazione dell’esistente.
 
Il Consiglio approva anche un ordine del giorno collegato –presentato dalla consigliera di Italia Viva Elisabetta Meucci e dal consigliere Pd Stefano Baccelli –che impegna la Giunta a “portare avanti ulteriori iniziative legislative sulla disciplina del governo del territorio”anche “attivandosi nelle sedi di confronto a livello nazionale”per realizzare quella “semplificazione”della normativa che può “andare incontro alle esigenze di enti locali, categorie produttive, associazioni, professioni tecniche e cittadini”.
 
Il testo arriva in aula, come spiegato dal presidente Baccelli, all’indomani dell’entrata in vigore delle disposizioni previste per i Comuni con regolamento urbanistico vigente alla data di entrata in vigore della legge 65/2014 (27 novembre 2014). Le trasformazioni edilizie e urbanistiche, regolate dall’articolo 134, potrebbero non essere consentite a quei Comuni che non hanno avviato, nei termini previsti dall’articolo 222(cinque anni dall’entrata in vigore della legge), il procedimento per la formazione del piano strutturale. Per evitare un blocco che penalizzerebbe operatori e cittadini la legge prevede una via di uscita precisa: estendere agli enti locali che abbiano già avviato il piano operativo o lo avviino contestualmente alla variante medesima, la possibilità di redigere “varianti per realizzare opere pubbliche e di pubblica utilità”, per la “realizzazione di interventi industriali, artigianali e commerciali al dettaglio in contesti produttivi esistenti”e per le “trasformazioni da parte dell’imprenditore agricolo”.
 
“Il lavoro portato avanti soprattutto dal gruppo interno alla commissione - ricorda Baccelli in sede di illustrazione - è servito ad adeguare la Toscana al decreto sblocca Italia, ma anche a certificare il forte stimolo a fare squadra”. Molti Comuni, hanno infatti aderito ai bandi regionali proprio per “cogliere quell’opportunità di sviluppo condiviso che grazie a questa legge perfezioniamo e mettiamo a regime”.
 
Il testo contiene anche una sezione dedicata alla sismica, frutto di un lavoro di revisione e recepimento di norme nazionali, tra cui il decreto legge 32/2019 (in particolare l’articolo 3) poi convertito con legge 55/2019, per il rilancio del settore dei contratti pubblici e la semplificazione degli interventi edilizi in zone sismiche. Per l’avvio di lavori nelle fasce 1 e 2 (quelle ad alta intensità, ndr) decade l’obbligo di autorizzazione preventiva della Regione, se gli interventi sono di “minore rilevanza per l’incolumità pubblica”o “privi di rilevanza ai fini della pubblica incolumità”. Nelle zone 3 e 4, l’obbligo è introdotto solo per gli “interventi rilevanti”.

Urbanistica: pianificazione di area vasta, il dibattito sulla legge
- di Ufficio Stampa
Urbanistica: pianificazione di area vasta, il dibattito sulla legge (2)
- di Ufficio Stampa

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La legge nel dettaglio
Semplificazione del procedimento di formazione dei piani attuativi relativi a piccole aree. Saranno oggetto di processi partecipativi solo su decisione dell’amministrazione comunale di riferimento. Le unioni dei Comuni e le associazioni di Comuni che abbiano proceduto all’approvazione dei piani strutturali intercomunali se vogliono potranno approvare anche il piano operativo di area vasta.
 
Riforma del sistema informativo regionale per costruire un unico sistema di raccolta dati dal punto di vista paesaggistico, territoriale, urbanistico. La nuova piattaforma sarà base di partenza per tutte le pubbliche amministrazioni e canale di gestione unico per avvio, adozione e approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica.
 
Nuovo procedimento di controllo per costruire in zona sismica attraverso il programma regionale ‘Portos’per la trasmissione e la gestione delle domande di autorizzazione. Semplificazione delle procedure per gli interventi di minore rilevanza.
 
Possibilità per i Comuni che abbiano gli strumenti di pianificazione urbanistica scaduti, ma che si siano attivati per il rinnovo, di approvare varianti per la realizzazione di opere pubbliche, di interesse pubblico, e varianti per interventi industriali, artigianali e commerciali al dettaglio in contesti produttivi esistenti.
 
Modifica dei procedimenti per l’approvazione degli atti di programmazione e pianificazione dei porti di interesse nazionale e internazionale che per la Toscana sono ricompresi (ai sensi della normativa nazionale –articolo 7del decreto legislativo 169/2016 e articolo 6 della legge 84/1994), nel sistema portuale del Mar Ligure Orientale (Marina di Carrara) e del Mar Tirreno Settentrionale (Livorno, Capraia, Piombino, Portoferraio, Rio Marina, Cavo). A La Spezia ha sede l’Autorità di sistema del Mar Ligure Orientale,  Livorno è sede dell’Autorità di sistema del Mar Tirreno Settentrionale. Lo strumento di pianificazione
integrata, il Piano Regolatore del Sistema Portuale (PRdSP), definisce obiettivi e azioni strategiche del sistema portuale. È costituito dal Documento di pianificazione strategica del sistema portuale (Dpss) e dal Piano regolatore portuale (Prp) di ciascuno dei porti inclusi nel sistema portuale. La Regione promuove gli adempimenti necessari all'approvazione del Dpss e del Prp, così come le relative varianti e adeguamenti tecnici funzionali. Nel caso in cui la circoscrizione territoriale del Documento di pianificazione strategica del sistema portuale sia compresa in più regioni, il Dpss è approvato dalla Regione dove ha sede l'Autorità del sistema portuale, previa intesa con le regioni nel cui territorio sono ricompresi gli altri porti.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana