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COMUNICATO STAMPA  n. 38

 
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Crisi aziendali: licenziamento lavoratori Molino Rossi, mozione unanime per sostegno e ricerca nuove soluzioni

La Regione è chiamata a “continuare nell’azione di vicinanza e sostegno”, in attesa che il Tribunale si esprima sulla vicenda, e a “supportare l’individuazione di un percorso in grado di dare un futuro alla storica attività di Ripafratta”

 

di Ufficio stampa, 15 gennaio 2019

 

Il Consiglio regionale ha approvato con voto unanime nella seduta di oggi, martedì 15 gennaio, una mozione sul “licenziamento dei lavoratori del Molino Rossi di Ripafratta, nel Comune di San Giuliano Terme”. La mozione è stata sottoscritta dai consiglieri di tutti i gruppi politici: Alessandra Nardini, prima firmataria, Andrea Pieroni e Antonio Mazzeo (Pd); Elisa Montemagni (Lega Nord); Paolo Sarti e Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra); Monica Pecori (Gruppo misto-Toscana per tutti); Maurizio Marchetti (Forza Italia).
 
L’atto impegna la Giunta regionale a “continuare nella propria azione di vicinanza e sostegno ai lavoratori del Molino Rossi”, in attesa “che il Tribunale di Pisa si esprima sulla vicenda” e nella prospettiva che le istituzioni, “in sinergia tra loro, si impegnino a supportare l’individuazione di un percorso, che passa attraverso anche il coinvolgimento di nuovi soggetti imprenditoriali, in grado di dare un futuro alla storica attività di Ripafratta”. Si dovrà partire “dalle risorse umane licenziate e portatrici di una cultura del lavoro maturata nel corso degli anni e quindi insostituibile per un nuovo inizio della produzione, nonché, in un’ottica più generale, al fine di scongiurare le ricadute negative in termini sociali, che la cessazione dell’azienda avrebbe per il territorio pisano”.
 
L’azienda nata nel 1898 sul canale di Ripafratta nel Comune di San Giuliano Terme (Pisa) è stata presente sul mercato fino a pochi mesi fa. La società ha presentato al tribunale di Pisa una richiesta di concordato preventivo in bianco per la grave situazione debitoria, costata il posto di lavoro a venticinque dipendenti, oltre a varie decine nell’indotto. In attesa del pronunciamento del Tribunale, tutte le istituzioni devono muoversi in modo sinergico nella prospettiva di individuare un percorso, anche con altre forze imprenditoriali, per dare un futuro a questa realtà.

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