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COMUNICATO STAMPA  n. 42

 
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Servizi prima infanzia: mozione contro precarizzazione dei lavoratori nei Comuni

L’atto illustrato da Irene Galletti (M5S) impegna la Giunta ad adoperarsi per modificare i criteri di formazione della graduatoria dei Centri per l’impiego, modificare il punteggio del reddito e non assimilare il lavoro a tempo determinato inferiore a 15 giorni allo stato di occupazione permanente

 

di Camilla Marotti, 15 gennaio 2019

 

La Giunta deve intervenire per modificare la situazione di precarietà lavorativa persistente degli ‘esecutori dei servizi di prima infanzia’, che operano in tantissimi servizi educativi comunali in tutta la Regione. In particolare l’esecutivo toscano deve adoperarsi perché siano modificati i criteri di formazione della graduatoria dei Centri dell’impiego; perché “venga calcolato il punteggio del reddito sulla base dell’Isee e non su base individuale e non venga assimilato il lavoro a tempo determinato inferiore a 15 giorni allo stato di occupazione permanente”. E’ quanto prevede la mozione approvata dall’aula, illustrata da Irene Galletti (M5S) e firmata anche da Andrea Quartini (M5S).
 
La mozione riassume la particolare condizione di questi lavoratori, che per poter accedere al ruolo di ‘esecutore’ devono o partecipare a un concorso pubblico comunale che consente l’inserimento nelle graduatorie per le supplenze – per brevi sostituzioni, sotto 15 giorni – oppure a una selezione pubblica per titoli e punteggio indetta dal Comune tramite il Centro per l’Impiego che consente l’inserimento in una graduatoria da cui verranno fatte le assunzioni con contratto a ‘tempo indeterminato e determinato sostituzioni lunghe’. In  base alla normativa vigente (nazionale e anche con riferimento al regolamento regionale) per l’inserimento in graduatoria per l’assunzione a tempo indeterminato e determinato “periodi lunghi”, costituisce punteggio preferenziale e determinante l’anzianità di disoccupazione, il carico di famiglia, il reddito individuale (non calcolato in base all’Isee). 
 
“Questi requisiti - ha spiegato Galletti - risultano fortemente penalizzanti per i lavoratori che sono inseriti nelle graduatorie comunali per le supplenze temporanee”. Si tratta di lavoratori che nella maggior parte dei casi hanno un’anzianità di servizio di molti anni che però, in base alla normativa nazionale, non viene riconosciuta “in quanto chi lavora per un solo giorno nel periodo di pubblicazione del bando risulta occupato e non può usufruire del punteggio relativo alla disoccupazione”. Molti lavoratori precari, ha spiegato ancora la consigliera, con anni di lavoro alle spalle a favore dei Comuni, pur potendo partecipare all’assunzione a tempo indeterminato e determinato “lunghi periodi” si trovano quasi sempre in fondo alla graduatoria.   
 “C’è una situazione di forte penalizzazione” ha affermato Galletti all’Aula, ricordando anche la mozione approvata dal Comune di Firenze lo scorso novembre, che impegna per trovare una soluzione definitiva che tuteli questi lavoratori e che sollecita “in primo luogo la Regione Toscana”.  “E’ possibile fare degli aggiustamenti da parte della Regione, tramite regolamento”, ha spiegato la consigliera.     

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