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La consigliera regionale di Art. 1/Mdp Serena Spinelli: "Avrei dato volentieri il mandato al presidente Rossi, ma contraria allo sviluppo dell'aeroporto come previsto dal Masterplan"


Il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani: "Il sì alla variante è un'occasione che si prende ora o non si prende più. Chi vota no è contro lo sviluppo"

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COMUNICATO STAMPA  n. 1279

 
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Aeroporto Peretola: in Aula risoluzione per variante automatica al Pit (3)

Gli interventi di Serena Spinelli (Art.1/Mdp), Marco Casucci (Lega), Alessandra Nardini (Pd), Marco Stella (Fi), Gianni Anselmi (Pd), Leonardo Marras (Pd) e del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani

 

di Paola Scuffi, 21 novembre 2018

 

Il dibattito sulla risoluzione per la variante automatica al Pit (Piano di indirizzo territoriale)“Se fosse solo un mandato al presidente Rossi non avrei dubbi. Ma esprimo, e con difficoltà, una preoccupazione. Sono contraria allo sviluppo che si sposta nettamente su Firenze”. A parlare è la capogruppo di Art.1/Mdp Serena Spinelli, consigliera esponente dello stesso partito del governatore della Toscana, che sulla proposta di risoluzione per la variante automatica al Pit (Piano di indirizzo territoriale) e per l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, ha sancito una frattura “non nei valori”, ma evidentemente di posizione. “Mi preoccupo di un intero territorio alle spalle di Firenze che è contrario, così si determina una cesura che non è corretto fare”. “Non credo che stiamo contribuendo allo sviluppo sinergico di Firenze e Pisa” continua e, in risposta alla vicepresidente Pd Monia Monni , “non so se sono di un ambientalismo polveroso, ma alla Toscana è molto più necessario il sottoattraversamento fiorentino”. “Spiace – ha concluso – che sul tema l’approccio costante sia quello di un dibattito fatto di piaggerie e populismi. Rende la politica molto faticosa”.
 
“Siamo e restiamo opposizione. Non firmeremo mai deleghe in bianco al presidente Rossi. La nostra posizione sull’aeroporto di Peretola è nota ed è sempre stata coerente. Basta guardare gli atti prodotti in Consiglio”. Lo ha detto il consigliere della Lega Marco Casucci  che ha annunciato: “Il gap infrastrutturale attuale è responsabilità vostra. È di assoluto buon senso lasciarvi in mano la patata bollente”. E ribadendo la “confusione e le difficoltà interne alla maggioranza” ha denunciato “ennesime forzature”. “È necessario fare ma con le procedure corrette” ha spiegato.
 
“Forti dubbi” e “perplessità” sono quelli della consigliera regionale Pd Alessandra Nardini che ha dichiarato: “Solo sostenendo l’importanza e gli investimenti su Pisa si tutela il sistema tutto”. Nel suo intervento ha citato l’atto di indirizzo firmato con il collega Andrea Pieroni  per “tenere ben salde le specializzazioni di Pisa e Firenze affinché entrambi possano crescere”, per “conciliare lo sviluppo con il rispetto per l’ambiente” e per “tenere alta la guardia sul tema occupazionale”.  Per “coerenza” e in linea con le “indicazioni del mio partito”, ha annunciato voto favorevole, ma ha chiesto al presidente Rossi “conferma degli impegni assunti con l’atto di indirizzo già votato dal Consiglio nel 2015”.
 
“Questa discussione è inutile se non si parla di sistema infrastrutturale. Si continua a parlare di contrapposizione tra Pisa e Firenze ma il tema non esiste, la scelta è già stata fatta”. Lo ha dichiarato Marco Stella vicepresidente di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio regionale che a dibattito ancora in corso ha chiesto alla maggioranza di “sospendere i lavori. Forse avete bisogno di tempo per raccogliere le idee perché il dato politico emerso è chiaro: l’unica divisione che esiste in quest’Aula è quella in seno al centrosinistra”. “Questa è la maggioranza che ci ritroviamo oggi, una maggioranza divisa su uno degli atti più importanti per la Toscana. Gli elettori ne terranno conto” ha continuato. Poi l’esortazione a “dire la verità”. “Il centrosinistra è sempre stato contrario, almeno fino all’arrivo di Matteo Renzi e alla sua scelta per lo sviluppo del sistema”. “Chi ha perso è una parte della politica di centrosinistra” ha ribadito e confermato la posizione “sempre coerente” del centrodestra. “Non abbiamo mai cambiato idea quindi non accettiamo lezioni” ha continuato ricordando gli emendamenti presentati nella scorsa legislatura che volevano la pista a 2mila 400 metri: “Avete votato contro e nel Pit c’è la pista a 2mila metri. Se i nostri emendamenti, allora, fossero stati accolti, questa discussione non l’avremmo mai fatta”.
 
“La discussione di oggi non riguarda solo Firenze e Pisa, ma tutta la Toscana”, ha esordito il presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi (Pd), invitando alla coerenza. “E’ il momento di ‘coerenziarsi’ – ha affermato – non si può fare gli ‘sviluppisti’ in questa Aula e magari, sul territorio, strizzare l’occhio a chi non lo è”. “I cittadini ci chiedono impianti, servizi, infrastrutture – ha continuato – non possiamo filosofeggiare, dobbiamo solo guardare allo sviluppo e alla crescita, per un innalzamento competitivo della nostra regione”. Un innalzamento che, secondo il consigliere, si traduce in terza corsia, alta velocità, aeroporto di Firenze e Pisa, Tirrenica e sviluppo dei porti. “Dal punto di vista politico chiudiamo la discussione – ha sottolineato – e votiamo un documento di coerenza”.
 
Il presidente del gruppo del Partito democratico Leonardo Marras (Pd) ha salutato il lungo dibattito e il coinvolgimento di tanti interlocutori, parlando di “materia da commentare”. “Farò una premessa da non fiorentino – ha affermato – su un’opera di interesse regionale sulla quale si è fin troppo discusso, non posso sentir dire che oggi, 21 novembre, c’è bisogno di ulteriori approfondimenti”. E parlando della strada decisa dalla Toscana a partire dal 25 novembre 2015, seguita da un percorso portato avanti senza indugi alcuni, “ora quella strada decolla – ha spiegato Marras – l’imminente conferenza dei servizi sarà decisoria e invito alla coerenza, invito al voto della proposta di risoluzione, senza genuflettersi al rito leghista aspirando a sedere nella Giunta di Cascina”. “La logica non può essere violentata – ha concluso – noi scegliamo di fare l’aeroporto di Firenze e se un ministro qualunque decidesse di rivedere questa decisione sarebbe non solo un grave danno per la Toscana, ma anche un vulnusnelle regole democratiche per lo stato di diritto”.
 
“Eccezionalmente mi sento di intervenire in questo importante dibattito, che sta caratterizzando una intera seduta d’Aula”, ha esordito il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani: “la mia vuole essere una valutazione istituzionale per la partecipazione e i tanti interventi, di fronte a un’occasione storica, a un atto significativo per il futuro della Toscana, con la parola definitiva del presidente Enrico Rossi alla conferenza dei primi di dicembre”. E invitando a non perdere questa occasione, di fronte a un imprenditore privato che offre la propria disponibilità investendo più della metà delle risorse: “o prendiamo questo treno oppure no – ha invitato Giani – quello di oggi è un voto storico, ne va del futuro della nostra regione, della sua innovazione e del suo sviluppo passando dall’aeroporto di Peretola”. “Ne va del senso di responsabilità che ognuno di noi sente nei confronti dei propri elettori – ha concluso –; io che ho iniziato i primi incontri a Peretola nel 1993 e nel 1995, per tornarvi più volte nel tempo fino a oggi, posso assicurare che votare sì risponde davvero al bisogno dei cittadini, in termini di lavoro, ricchezza e infrastrutture per il territorio”. (in collaborazione con Ufficio Stampa)

  
  
  
  
  
  

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