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COMUNICATO STAMPA  n. 0852

 
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Aula: modificate le norme sui contratti pubblici

La proposta di legge è stata approvata in Consiglio regionale a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi di opposizione

 

di Cecilia Meli e Daniele Pecchioli, 1 agosto 2018

 

Approvata in Consiglio regionale una proposta di legge che modifica le norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro.

L’atto è passato a maggioranza, con il voto contrario di tutti i gruppi di opposizione. Come ha spiegato Giacomo Bugliani (Pd), illustrando il provvedimento in aula, il trasferimento alla Regione di funzioni provinciali, come la difesa del suolo e le strade di interesse regionale, ha determinato un aumento considerevole dell’attività amministrativa sia per la programmazione degli interventi sia per gli appalti legati ai lavori pubblici. Da qui “la necessità di rivedere la normativa, soprattutto sotto il profilo organizzativo, in modo da semplificare e rendere più flessibili le procedure”.
 
La legge prevede che nelle procedure negoziate, dove il criterio di aggiudicazione è quello del prezzo più basso, le stazioni appaltanti possano decidere di esaminare le offerte economiche, prima di verificare la documentazione amministrativa relativa ai motivi di esclusione. Nell’avviso di selezione dovrà essere indicato che l’amministrazione intende procedere in questo senso. Viene ampliata la platea di coloro che possono svolgere le funzioni di presidente di gara: nelle procedure aperte e ristrette saranno dirigenti designati dall’ente appaltante. Il segretario della commissione giudicatrice può, inoltre, svolgere il ruolo di ufficiale rogante. 
 
Bugliani ha sottolineato come in fase di discussione in Commissione siano stati apportati cambiamenti significativi al testo, in particolare introducendo “misure di semplificazione per le procedure negoziate, per arrivare a una riduzione dei costi e dei tempi delle gare pubbliche”, e “la disciplina dei fondi regionale per incentivare la pianificazione e la progettazione svolta dai dipendenti”.
 
“Questa  proposta nasce male - ha commentato Gabriele Bianchi (M5s) -. Si agisce, infatti, sul codice degli appalti che è criticato da tutti e che andrebbe rivisto radicalmente. Si viaggia, inoltre, sul filo dell’incostituzionalità”. Per questo Bianchi ha annunciato il voto contrario del suo gruppo.
 
Voto contrario anche da parte di Lega, come ha spiegato Marco Casucci. “In passato la Regione Toscana ha complicato le cose – ha detto – e ora si cerca di mettere una toppa con questo provvedimento, quando la disciplina andrebbe rivista nel suo complesso”.
 
Maurizio Marchetti (Fi) ha criticato il fatto che “la proposta di legge sia entrata in Commissione in un modo e ne sia uscita in un altro”. “Per quanto riguarda gli incentivi – ha proseguito – se si vanno ad analizzare i tempi, essi si rivelano biblici”. Secondo il consigliere si procede a una sorta di sanatoria per gli anni passati, impegnando la consistente cifra di 1 milione e 600mila euro, per lavori ormai conclusi.
 
Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra) si è detto “molto perplesso, anche perché esiste un concreto rischio di impugnativa su quella che è la competenza statale in materia”. Per il consigliere “si cerca di far fronte a un problema di carenza di personale, quando sarebbe molto meglio aumentare il personale invece di andare a modificare norme delicate come quelle sulle gare”.
 
“Comprendo lo spirito del provvedimento, ma condivido le perplessità sul rischio di impugnativa e non condivido che, in presenza di carenza di personale, si ricorra a pagarlo con incentivi minando il concetto del lavoro a costo zero”. Questo il giudizio di Monica Pecori (Gruppo misto/Tpt), che ha annunciato voto contrario.
 
Secondo il capogruppo del Pd Leonardo Marras, infine, “si sta nuotando in un bicchiere d’acqua e si stanno mischiano cose che non c’entrano assolutamente l’una con l’altra”. “La limitazione alle assunzioni è un dato di fatto – ha spiegato Marras – così come l’incentivo sui lavori pubblici è fissato dalla legge, e funziona così dappertutto. Prevedere un regime diverso è solo un esercizio filosofico”. Marras ha poi invitato a un lavoro di approfondimento sulla materia, partendo dalla disciplina del sorteggio che, ha detto, “continuo a ritenere migliore”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana